Seppure odiata per il frastuono, l’inquinamento, la caoticità, la spersonalizzazione, alle volte si finisce per amare la grande città per i suoi fermenti culturali, la vasta gamma di forme di intrattenimento, i mille colori che offre.
Nel cuore di Roma, nel quartiere che forse più degli altri rappresenta queste belle note musicali, Trastevere, è possibile ancora respirare quell’arte che ha reso noi italiani famosi nel mondo, e dove gli artisti, quelli veri, si danno appuntamento per vivere quell’aria magica che avvolge il quartiere. Al teatro Agorà di via della Penitenza, appena dietro il carcere di Regina, storico carcere trasteverino, è andato in scena il monologo:“Conosco l'amore solo per sentito dire”, scritto e diretto da Rita Gianini e interpretato da Manuela Di Salvia.
Un’ora è mezzo di spettacolo che la bravura dell’attrice e la maestria artistica di Rita Gianini ha fatto volare in un attimo.
Parla di una donna che non riesce più ad avere consapevolezza del suo corpo, della sua immagine. E' solo un involucro che contiene cibo. Non si guarda. Non si vede. Ma si racconta. E racconta. Racconta tanto. Dei suoi genitori, della sua infanzia, di quegli amori vissuti e soprattutto non vissuti.
Il suo specchio è semplicemente un water. Il suo sguardo è quello degli altri: il pubblico. Anoressica, bulimica, logorroica, affamata - più di amore che di cibo - racconta la sua vita attraverso la compulsione della parola e del gesto, chiusa in un bagno.
La sua è una vita ironicamente votata all'autodistruzione, anestetizzata dal vomito. Ma non ci sono giudizi. Chi decide che quello che fa sia giusto o sbagliato?
Ognuno ha diritto a essere quello che vuole essere. Anche a essere infelice nella propria incapacità di amare. Parole gettate, vomitate in un water. Conosco l'amore solo per sentito dire, ovvero un ironico - tragico - divertente monologo affamato d'amore. Arte vera, da non perdere.
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Nel cuore di Roma, nel quartiere che forse più degli altri rappresenta queste belle note musicali, Trastevere, è possibile ancora respirare quell’arte che ha reso noi italiani famosi nel mondo, e dove gli artisti, quelli veri, si danno appuntamento per vivere quell’aria magica che avvolge il quartiere. Al teatro Agorà di via della Penitenza, appena dietro il carcere di Regina, storico carcere trasteverino, è andato in scena il monologo:“Conosco l'amore solo per sentito dire”, scritto e diretto da Rita Gianini e interpretato da Manuela Di Salvia.
Un’ora è mezzo di spettacolo che la bravura dell’attrice e la maestria artistica di Rita Gianini ha fatto volare in un attimo.
Parla di una donna che non riesce più ad avere consapevolezza del suo corpo, della sua immagine. E' solo un involucro che contiene cibo. Non si guarda. Non si vede. Ma si racconta. E racconta. Racconta tanto. Dei suoi genitori, della sua infanzia, di quegli amori vissuti e soprattutto non vissuti.
Il suo specchio è semplicemente un water. Il suo sguardo è quello degli altri: il pubblico. Anoressica, bulimica, logorroica, affamata - più di amore che di cibo - racconta la sua vita attraverso la compulsione della parola e del gesto, chiusa in un bagno.
La sua è una vita ironicamente votata all'autodistruzione, anestetizzata dal vomito. Ma non ci sono giudizi. Chi decide che quello che fa sia giusto o sbagliato?
Ognuno ha diritto a essere quello che vuole essere. Anche a essere infelice nella propria incapacità di amare. Parole gettate, vomitate in un water. Conosco l'amore solo per sentito dire, ovvero un ironico - tragico - divertente monologo affamato d'amore. Arte vera, da non perdere.
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