martedì, giugno 28, 2016
Una vita senza soste. In coppia con Terence Hill ha partecipato ad una delle stagioni più felici della produzione italiana. Dal nuoto agli "spaghetti western" fino all'avventura comica. Generazioni hanno conosciuto il rumore dei suoi proverbiali cazzotti.

E' morto a Roma l'attore Carlo Pedersoli, meglio conosciuto come Bud Spencer. Aveva 86 anni. Lo ha annunciato il figlio Giuseppe Pedersoli: "Papà è volato via serenamente alle 18.15. Non ha sofferto, aveva tutti noi accanto e la sua ultima parola è stata 'grazie'". Era nato a Napoli il 31 ottobre del 1929. "Cosa ricordo di Napoli? Le bombe". Sono la guerra, ma anche il lavoro, a costringere mamma Rosa e papà Alessandro ad allontanarsi dal rione Santa Lucia per trasferirsi a Roma. Là l'ingresso in un club di nuoto ed un destino che comincia a manifestarsi.

È, però, ancora il lavoro del padre che lo allontana dalle cose alle quali si sta legando: stavolta in direzione Sudamerica, dove tutta la famiglia Pedersoli resterà fino alla fine degli anni Quaranta, fra Brasile e Argentina.

Al rientro in Italia, Carlo viene tesserato dalla società sportiva Lazio Nuoto. La strada è tracciata. Si afferma nello stile libero e nelle staffette miste, macina campionati, entra nella storia come il primo italiano a infrangere la barriera del minuto netto, per l’esattezza 59”5 (nel 1950 a Salsomaggiore e poi a Vienna). Viene convocato per la Nazionale, partecipa agli Europei di Vienna, vince due medaglie ai Giochi del Mediterraneo del 1951 in Egitto.

Torna all'università, lasciata ai tempi del Sudamerica, frequenta sia Giurisprudenza che Sociologia, non porta a termine nessuna delle due, ma comincia ad avvicinarsi al mondo del cinema. Il debutto, piccolo piccolo, è nel kolossal Quo Vadis? nei panni di una guardia romana. Ma il '52 è anche l'anno delle Olimpiadi di Helsinki, dove, insieme ad altri atleti, viene inviato alla Yale University. Il primo contatto con gli Stati Uniti.

La vita sportiva continua, ma comincia a stare stretta al vigoroso Carlo: "Ero stanco della vita ai Parioli", confesserà. Così il ritorno in Sudamerica, al lavoro per la Panamericana, la strada di collegamento fra Panama e Buenos Aires, e l'Alfa Romeo di Caracas. Intanto cresce intorno a lui l'affetto della famiglia, il 1960 è l'anno delle nozze con Maria, figlia di Peppino Amato, uno dei più noti proprietari di sale cinematografiche nonché produttore.

Pedersoli torna, così, a frequentare i set. La svolta arriva con Dio perdona… io no!: è il 1967 e quel set segna l'incontro con Mario Girotti, il suo futuro, inseparabile compagno. Ma data l’esterofilia in voga all'epoca, anche a loro viene consigliato di cambiare nome: nascono così Bud Spencer e Terence Hill, coppia d’oro del botteghino grazie a film come Lo chiamavano Trinità (1970),  seguito da …continuavano a chiamarlo Trinità.

Il resto è storia, la nascita del genere "western comico", la trilogia di Piedone, la costante collaborazione con Hill. I due si integrano a meraviglia: grande e grosso il burbero Spencer, scattante e belloccio l'affabile Hill, tra scazzottate fragorose, grottesche ma mai violente, sparatorie e fischi di pallottole, attirano anche i più giovani.

"Nella mia vita ho fatto di tutto - raccontava - ma proprio di tutto. Solo due cose non ho potuto fare: il ballerino classico e il fantino". Dalla metà degli anni Settanta fino agli anni più recenti, parallelamente alla recitazione, trovò il tempo di conseguire la licenza di pilota di elicottero, lanciare una linea di jeans, fondare una compagnia aerea, la Mistral, scrivere alcune canzoni, pubblicare la propria biografia, Altrimenti mi arrabbio: la mia vita. Sempre senza gridare, a bassa voce.


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