Amministrative. Batosta Pd. Raggi trionfa a Roma, testa a testa a Milano, sorprasso Cinque Stelle a Torino
Confermati De Magistris a Napoli e Merola a Bologna. Bassa l'affluenza. La Capitale per la prima volta ad una donna. Con la spallata di Torino, il M5S sarà chiamato alla prova di maturità. Cortei al grido di "Onestà" nella città sabauda. Clamorose sconfitte delle destre a Varese e Latina. Tutti i risultati e le parole dei protagonisti.
di Lorenzo Carchini
Il Movimento 5 stelle stravince a Roma con Virginia Raggi, prima donna (e più giovane) al Campidoglio, a Torino, con Chiara Appendino, e in altre 17 città. A Milano, il testa a testa tra Beppe Sala e Stefano Parisi si conclude con la vittoria del primo, mentre Bologna riconferma Virginio Merola alla guida della città. Luigi de Magistris resta primo cittadino di Napoli. Le destre perdono Latina e Varese.
Nota severa per il Pd, alla prima sconfitta dei tempi di Renzi. Una "sconfitta netta e senza attenuanti a Roma e Torino contro le candidate M5s" e una "vittoria chiara e forte a Milano e Bologna contro i candidati delle destre", è stato il commento del Pd dopo queste comunali che hanno visto un'affluenza del 50,5%. E' dunque evidente il dato frastagliato del voto territoriale che contiene elementi su cui direzione nazionale rifletterà il 24 giugno dalle 15.00, dopo anche il referendum Brexit (allorchè, a seconda del risultato, la questione amministrative potrebbe rientrare in dimensioni ridotte).
Nella Capitale, Virginia Raggi ottiene il 67,59% delle preferenze, contro il 32,41 di Giachetti. Sin dalle prime proiezioni chiaro il divario fra i due sfidanti. Intorno alla mezzanotte il candidato Pd già parlava con i giornalisti: "È stata una sfida difficile, abbiamo superato il primo turno, abbiamo provato ma il risultato è chiaro e penso che abbiamo fatto qualcosa di importante. Vorrei fosse chiaro che questa sconfitta mi appartiene. Ho chiesto mani libere e le ho ottenute in campagna elettorale".
Euforia tra i Cinque Stelle, nelle prime ore dello spoglio Di Battista esultava: "Siamo forza di governo credibile. Si inizia a lavorare adesso, non tradiremo fiducia elettori", invitando tutti al sostegno, "non sarà facile contro potentati che usano comuni come bancomat. Per farlo finire non basta vincere, e abbiamo stravinto, ma occorre alzare la testa e non accontentarsi. Il lavoro comincia adesso".
Intorno all'una passata ha parlato il neo sindaco Raggi: "Hanno vinto i cittadini romani. È un momento storico: per la prima volta Roma ha un sindaco donna". Fine alle polemiche pre-ballottaggio: "Punto sui toni aspri che hanno contraddistinto campagna, con vili attacchi da altre parti. Che le altre forze abbiano il buon senso di aprire un dialogo onesto sui problemi di Roma". L'obiettivo è creare una rottura col passato: "Porteremo trasparenza all'interno delle istituzioni, dopo vent'anni di malgoverno e mafia capitale".
Torino, dopo quasi un quarto di secolo non è più in mano al centro-sinistra. Fassino durante il primo voto era stato pessimo profeta, con la sfortunata sortita sull'avversaria Appendino (che ha raggiunto il 54,6% dei voti): "faccia il sindaco e venga al mio posto".
Dal suo hotel romano, Grillo ha festeggiato la vittoria, affacciatosi alla finestra agitando un appendino, riferimento alla vittoria torinese.
"È stato un lungo cammino", ha spiegato nella notte il più giovane sindaco di Torino, "iniziato cinque anni fa all'ingresso della Sala Rossa. Molti si sono avvicinati portando idee ed esperienza, per costruire un nuovo corso per la città", un lungo cammino in questa campagna, definita "intensa e faticosa, mai perso sorriso anche in momenti difficili". A differenza di Virginia Raggi, i toni sono tranquilli ed istituzionali: "Ci siamo presentati come siamo, col nostro programma e nostri assessori e i torinesi ci hanno accolto con rinnovato interesse per la politica".
Milano è stata, così, l'unica ancora di salvataggio per la giornata difficile del Pd. Un testa a testa all'ultimo voto che ha premiato l'ex Mr. Expo Sala con appena il 51,7% dei voti.
Dalla sede milanese, Lorenzo Guerini ha espresso soddisfazione per il risultato: "La coalizione ha saputo lavorare insieme, sapendo parlare alla città, contro una destra agguerrita e che rende ancor più significativa la nostra affermazione". Anche lì, però, giunge il rammarico per Torino: "vinciamo nettamente contro la destra, ma con il movimento cinque stelle paghiamo dazio, perché l'elettorato di centrodestra si schiera con loro. Facciamo tesoro sconfitte".
Ricevute congratulazioni telefoniche da Parisi, Sala si è presentato ai microfoni: "Aldilà delle animosità abbiamo dato una lezione nel modo di comportarci. C'è gioia e senso di responsabilità, bisognerà far sì che ogni promessa divenga realtà". "Un risultato non scontato - ha concluso - e che al primo turno aveva fatto avanzare dubbi.
Amarezza per la sconfitta tra i politici del centrodestra. Parisi nella notte: "Saremo opposizione che costruisce il futuro di Milano, non si smetta di lavorare in mezzo alla gente e sui nostri programmi. Cambieremo la politica in Italia".
A Napoli, Lettieri nuovamente sconfitto da De Magistris (66,85%). Bagno di folla nella notte per il confermato sindaco partenopeo, sotto vessilli arancioni, memori di quella rivoluzione politica che avvolse la sinistra italiana cinque anni fa. Di quella stagione, oggi è rimasto solo lui, che nella capitale del Sud ha corso da solo contro tutti.
"Sarò il sindaco di Napoli 24 ore su 24, dal 2016 al 2021", ha scherzato, ribadendo che completerà il suo secondo mandato "senza partecipare a competizioni elettorali nazionali nei prossimi anni".
Per Caldoro, sostenitore del candidato di centrodestra: "Napoli è caso nazionale per astensione (65%). Colpa di De Magistris che ha addormentato la gara. La città non ha votato".
A Bologna, riaffermazione per Merola (Pd), lontano dai grandi palcoscenici e forte di una struttura di partito "unica" in Italia, peraltro su posizioni talvolta contrarie al Nazareno: "Il Pd ha avuto il migliore risultato perché è stato unito e perché ha saputo interpretare una linea del centrosinistra unita e non del partito fai da te", ha commentato a caldo il vincitore.
Male anche le destre, nelle proprie basi storiche. A Varese la poltrona di sindaco va a Davide Galimberti del centrosinistra, che ha ottenuto il 51,84% delle preferenze su Paolo Orrigoni (48,16%). A Latina, Il leader di Latina Bene Comune, Damiano Coletta è il primo sindaco di Latina di centrosinistra dopo anni di centrodestra, affermandosi con un roboante 75,05% dei voti.
Nel resto d'Italia, Alessandro Canelli (destra) si è imposto a Novara sull'avversario Andrea Ballarè e a Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna (Centrodestra) ha avuto la meglio su Lorenzo Mascagni (centrosinistra). A Benevento Mario Clemente Mastella conquista la poltrona di sindaco con il 62,88% dei voti. A Isernia Giacomo D'Apollonio (Destra) ha ottenuto il 59,26% delle preferenze, sconfiggendo Gabriele Melogli. Ugo Pugliese (Centro) è il nuovo sindaco di Crotone, mentre a Caserta Carlo Marino (Centrosinistra) si è imposto sull'avversario Riccardo Ventre. Per il centrosinistra siede sulla poltrona di sindaco di Ravenna Michele De Pascale, che ha avuto la meglio su Massimiliano Alberghini, mentre al centrodestra va Pordenone con Alessandro Ciriani. Angela Carluccio (centrodestra) è il primo cittadino di Brindisi su Fernando Marino.
di Lorenzo Carchini
Il Movimento 5 stelle stravince a Roma con Virginia Raggi, prima donna (e più giovane) al Campidoglio, a Torino, con Chiara Appendino, e in altre 17 città. A Milano, il testa a testa tra Beppe Sala e Stefano Parisi si conclude con la vittoria del primo, mentre Bologna riconferma Virginio Merola alla guida della città. Luigi de Magistris resta primo cittadino di Napoli. Le destre perdono Latina e Varese.
Nota severa per il Pd, alla prima sconfitta dei tempi di Renzi. Una "sconfitta netta e senza attenuanti a Roma e Torino contro le candidate M5s" e una "vittoria chiara e forte a Milano e Bologna contro i candidati delle destre", è stato il commento del Pd dopo queste comunali che hanno visto un'affluenza del 50,5%. E' dunque evidente il dato frastagliato del voto territoriale che contiene elementi su cui direzione nazionale rifletterà il 24 giugno dalle 15.00, dopo anche il referendum Brexit (allorchè, a seconda del risultato, la questione amministrative potrebbe rientrare in dimensioni ridotte).
Nella Capitale, Virginia Raggi ottiene il 67,59% delle preferenze, contro il 32,41 di Giachetti. Sin dalle prime proiezioni chiaro il divario fra i due sfidanti. Intorno alla mezzanotte il candidato Pd già parlava con i giornalisti: "È stata una sfida difficile, abbiamo superato il primo turno, abbiamo provato ma il risultato è chiaro e penso che abbiamo fatto qualcosa di importante. Vorrei fosse chiaro che questa sconfitta mi appartiene. Ho chiesto mani libere e le ho ottenute in campagna elettorale".
Euforia tra i Cinque Stelle, nelle prime ore dello spoglio Di Battista esultava: "Siamo forza di governo credibile. Si inizia a lavorare adesso, non tradiremo fiducia elettori", invitando tutti al sostegno, "non sarà facile contro potentati che usano comuni come bancomat. Per farlo finire non basta vincere, e abbiamo stravinto, ma occorre alzare la testa e non accontentarsi. Il lavoro comincia adesso".
Intorno all'una passata ha parlato il neo sindaco Raggi: "Hanno vinto i cittadini romani. È un momento storico: per la prima volta Roma ha un sindaco donna". Fine alle polemiche pre-ballottaggio: "Punto sui toni aspri che hanno contraddistinto campagna, con vili attacchi da altre parti. Che le altre forze abbiano il buon senso di aprire un dialogo onesto sui problemi di Roma". L'obiettivo è creare una rottura col passato: "Porteremo trasparenza all'interno delle istituzioni, dopo vent'anni di malgoverno e mafia capitale".
Torino, dopo quasi un quarto di secolo non è più in mano al centro-sinistra. Fassino durante il primo voto era stato pessimo profeta, con la sfortunata sortita sull'avversaria Appendino (che ha raggiunto il 54,6% dei voti): "faccia il sindaco e venga al mio posto".
Dal suo hotel romano, Grillo ha festeggiato la vittoria, affacciatosi alla finestra agitando un appendino, riferimento alla vittoria torinese.
"È stato un lungo cammino", ha spiegato nella notte il più giovane sindaco di Torino, "iniziato cinque anni fa all'ingresso della Sala Rossa. Molti si sono avvicinati portando idee ed esperienza, per costruire un nuovo corso per la città", un lungo cammino in questa campagna, definita "intensa e faticosa, mai perso sorriso anche in momenti difficili". A differenza di Virginia Raggi, i toni sono tranquilli ed istituzionali: "Ci siamo presentati come siamo, col nostro programma e nostri assessori e i torinesi ci hanno accolto con rinnovato interesse per la politica".
Milano è stata, così, l'unica ancora di salvataggio per la giornata difficile del Pd. Un testa a testa all'ultimo voto che ha premiato l'ex Mr. Expo Sala con appena il 51,7% dei voti.
Dalla sede milanese, Lorenzo Guerini ha espresso soddisfazione per il risultato: "La coalizione ha saputo lavorare insieme, sapendo parlare alla città, contro una destra agguerrita e che rende ancor più significativa la nostra affermazione". Anche lì, però, giunge il rammarico per Torino: "vinciamo nettamente contro la destra, ma con il movimento cinque stelle paghiamo dazio, perché l'elettorato di centrodestra si schiera con loro. Facciamo tesoro sconfitte".
Ricevute congratulazioni telefoniche da Parisi, Sala si è presentato ai microfoni: "Aldilà delle animosità abbiamo dato una lezione nel modo di comportarci. C'è gioia e senso di responsabilità, bisognerà far sì che ogni promessa divenga realtà". "Un risultato non scontato - ha concluso - e che al primo turno aveva fatto avanzare dubbi.
Amarezza per la sconfitta tra i politici del centrodestra. Parisi nella notte: "Saremo opposizione che costruisce il futuro di Milano, non si smetta di lavorare in mezzo alla gente e sui nostri programmi. Cambieremo la politica in Italia".
A Napoli, Lettieri nuovamente sconfitto da De Magistris (66,85%). Bagno di folla nella notte per il confermato sindaco partenopeo, sotto vessilli arancioni, memori di quella rivoluzione politica che avvolse la sinistra italiana cinque anni fa. Di quella stagione, oggi è rimasto solo lui, che nella capitale del Sud ha corso da solo contro tutti.
"Sarò il sindaco di Napoli 24 ore su 24, dal 2016 al 2021", ha scherzato, ribadendo che completerà il suo secondo mandato "senza partecipare a competizioni elettorali nazionali nei prossimi anni".
Per Caldoro, sostenitore del candidato di centrodestra: "Napoli è caso nazionale per astensione (65%). Colpa di De Magistris che ha addormentato la gara. La città non ha votato".
A Bologna, riaffermazione per Merola (Pd), lontano dai grandi palcoscenici e forte di una struttura di partito "unica" in Italia, peraltro su posizioni talvolta contrarie al Nazareno: "Il Pd ha avuto il migliore risultato perché è stato unito e perché ha saputo interpretare una linea del centrosinistra unita e non del partito fai da te", ha commentato a caldo il vincitore.
Male anche le destre, nelle proprie basi storiche. A Varese la poltrona di sindaco va a Davide Galimberti del centrosinistra, che ha ottenuto il 51,84% delle preferenze su Paolo Orrigoni (48,16%). A Latina, Il leader di Latina Bene Comune, Damiano Coletta è il primo sindaco di Latina di centrosinistra dopo anni di centrodestra, affermandosi con un roboante 75,05% dei voti.
Nel resto d'Italia, Alessandro Canelli (destra) si è imposto a Novara sull'avversario Andrea Ballarè e a Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna (Centrodestra) ha avuto la meglio su Lorenzo Mascagni (centrosinistra). A Benevento Mario Clemente Mastella conquista la poltrona di sindaco con il 62,88% dei voti. A Isernia Giacomo D'Apollonio (Destra) ha ottenuto il 59,26% delle preferenze, sconfiggendo Gabriele Melogli. Ugo Pugliese (Centro) è il nuovo sindaco di Crotone, mentre a Caserta Carlo Marino (Centrosinistra) si è imposto sull'avversario Riccardo Ventre. Per il centrosinistra siede sulla poltrona di sindaco di Ravenna Michele De Pascale, che ha avuto la meglio su Massimiliano Alberghini, mentre al centrodestra va Pordenone con Alessandro Ciriani. Angela Carluccio (centrodestra) è il primo cittadino di Brindisi su Fernando Marino.
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