Una comune intesa tra i Prelati delle diocesi colombiane in nome della costruzione pacifica di una società più giusta, dopo 52 anni di conflitti armati.
Dopo mezzo secolo di conflitti, sembra scoppiata la pace a seguito degli accordi di firmati a L’Avana tra il presidente colombiano Juan Manuel Santos e il comandante delle FARC (Forze armate rivoluzionarie della Colombia) Rodrigo Londono. I Vescovi colombiani hanno espresso il proprio parere in merito ai successivi passi da compiere per consolidare una pace più che mai duratura, attraverso il voto del referendum di approvazione degli accordi.
In merito, il Vescovo di Cúcuta, Sua Ecc. Mons. Victor Ochoa, ha mostrato ottimismo, dichiarando che: "L'impegno è di un intero paese, che sta rispondendo ai processi di riconciliazione e alle azioni intraprese per migliorare il benessere dei colombiani, per questo bisogna sostenerlo e chiedere al governo l'impegno sociale per il popolo colombiano".
A lui si associa Mons. Ochoa, il quale afferma che:"Firmare la pace significa far diventare la pace realtà, eliminare le situazioni di ingiustizia, la povertà, l'esclusione dei contadini, è lavorare sodo per rendere il nostro paese un luogo con condizioni abitative dignitose, questo è pensare alla costruzione della pace".
In un testo inviato a tutte le parrocchie e letto durante le celebrazioni liturgiche domenicali, Sua Ecc. Mons. Camilo Fernando Castrellón Pizano, S.D.B., Vescovo di Barrancabermeja, ha sottolineato che "è un impegno di tutti i colombiani costruire insieme la pace. I parrocchiani sono chiamati ad impegnarsi perché la pace riesca a nascere nel cuore di tutti. Il paese sta vivendo un momento difficile ed è urgente disarmare gli spiriti e costruire insieme la riconciliazione".
Chiude la carrellata di dichiarazioni il Vescovo ausiliare di Barranquilla, Sua Ecc. Mons. Victor Tamayo, che ha esortato tutti i colombiani ad avere una visione propositiva verso l'accordo firmato a L'Avana, si è rivolto alla classe dirigente politica all'opposizione, esortandoli ad "analizzare veramente la situazione, perché così tutti siamo in grado di dare un aiuto generoso alla pace di cui abbiamo bisogno”.
Dopo mezzo secolo di conflitti, sembra scoppiata la pace a seguito degli accordi di firmati a L’Avana tra il presidente colombiano Juan Manuel Santos e il comandante delle FARC (Forze armate rivoluzionarie della Colombia) Rodrigo Londono. I Vescovi colombiani hanno espresso il proprio parere in merito ai successivi passi da compiere per consolidare una pace più che mai duratura, attraverso il voto del referendum di approvazione degli accordi.
In merito, il Vescovo di Cúcuta, Sua Ecc. Mons. Victor Ochoa, ha mostrato ottimismo, dichiarando che: "L'impegno è di un intero paese, che sta rispondendo ai processi di riconciliazione e alle azioni intraprese per migliorare il benessere dei colombiani, per questo bisogna sostenerlo e chiedere al governo l'impegno sociale per il popolo colombiano".
A lui si associa Mons. Ochoa, il quale afferma che:"Firmare la pace significa far diventare la pace realtà, eliminare le situazioni di ingiustizia, la povertà, l'esclusione dei contadini, è lavorare sodo per rendere il nostro paese un luogo con condizioni abitative dignitose, questo è pensare alla costruzione della pace".
In un testo inviato a tutte le parrocchie e letto durante le celebrazioni liturgiche domenicali, Sua Ecc. Mons. Camilo Fernando Castrellón Pizano, S.D.B., Vescovo di Barrancabermeja, ha sottolineato che "è un impegno di tutti i colombiani costruire insieme la pace. I parrocchiani sono chiamati ad impegnarsi perché la pace riesca a nascere nel cuore di tutti. Il paese sta vivendo un momento difficile ed è urgente disarmare gli spiriti e costruire insieme la riconciliazione".
Chiude la carrellata di dichiarazioni il Vescovo ausiliare di Barranquilla, Sua Ecc. Mons. Victor Tamayo, che ha esortato tutti i colombiani ad avere una visione propositiva verso l'accordo firmato a L'Avana, si è rivolto alla classe dirigente politica all'opposizione, esortandoli ad "analizzare veramente la situazione, perché così tutti siamo in grado di dare un aiuto generoso alla pace di cui abbiamo bisogno”.
Tweet |
Sono presenti 0 commenti
Inserisci un commento
Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.