intervista di Simona Santullo
Il bravissimo e bellissimo Alessandro Mario nasce ad Agrigento nel 1975. Dopo sei anni di assenza, a grande richiesta del pubblico della soap, torna sul set di San Giusto Canavese e porterà, a detta della produzione, amore, passione e scompiglio, così come richiesto dal suo personaggio: uomo dolce, passionale, bello e di successo.
Attore molto conosciuto per la sua partecipazione alla fiction italiana Centovetrine, Alessandro Mario però non è solo Marco Della Rocca. Ha infatti un curriculum interessante e ricco di esperienze importanti. Dopo il successo italiano, infatti, esordisce come protagonista in No God No Master, per la regia di Terry Green. E' un film che racconta fatti realmente accaduti e dove veste i panni di uno straordinario Bartolomeo Vanzetti. Alessandro Mario ha recitato a teatro Shakespeare, Pirandello e Arthur Miller ed è stato diretto da Giuseppe Patroni Griffi. Dal 26 novembre al 14 dicembre poi, sarà in scena al Piccolo Eliseo di Roma, con Vi presento John Doe, un soggetto di Roberto Recchioni, che rappresenta una commedia surreale, piacevole e romantica, piena di sorprese e ispirata a uno dei personaggi cult del fumetto. Insomma, bello è bello, ma è anche un attore pieno di talento, disponibile con il prossimo e con i suoi fans.
D.- Ti sei laureato in Lettere Moderne e Discipline dello Spettacolo e hai inoltre studiato recitazione e dizione presso il Conservatorio Teatrale "La Scaletta", fondato e diretto da Giovanni B. Diotiaiuti. Ci racconti il tuo ingresso nello spettacolo?
R.- Ho iniziato col teatro ai tempi dell'università. Ero molto giovane. Piccoli ruoli ma grandi autori. Pirandello, Shakespeare... così trascorrevo le mie estati in tournée. Gianni Diotaiuti è stato un maestro di teatro e di vita.
D.- Nel 2005/ 2006 sei stato premiato con il Premio Telegrolla d’oro come migliore attore. Che effetto ha avuto sulla tua carriera vincere un premio così importante?
R.- Molto intenso, perché l'ho vinto per due volte consecutive e credo non fosse mai accaduto prima. Comunque il trucco è sempre tornare sul set l'indomani con la voglia di migliorarsi, di scoprire qualcosa di nuovo.
D.- Dopo sei anni di assenza torni a Centovetrine. Come mai questa scelta e quali sono le emozioni che hai provato tornando sul set?
R.- I fans di Centovetrine, che sono moltissimi in Italia e anche in giro per il mondo, avevano chiesto a gran voce il ritorno di Marco e anch'io avevo il desiderio di tornare a interpretare questo bellissimo personaggio.
D.- Come sarà il nuovo Marco Della Rocca?
R.- Questo è un segreto per molti e in parte anche per me.
D.- Il personaggio che interpreti è un uomo che molte donne vorrebbero accanto: dolce, romantico, bello e di successo. Quanto ti somiglia?
R.- Un pochino... (ride)
D.- Come sono stati i tuoi rapporti con il cast di Centovetrine in questi anni di assenza?
R.- Colmi d'affetto. Ci si sentiva ogni tanto e quando è stato ufficializzato che sarei tornato sul set i miei colleghi e gli amici della troupe hanno accolto la notizia con gioia.
D.- In questi anni sei stato in America, dove tra le tante cose che hai fatto, hai anche recitato in No God No Master come protagonista. Film per la regia di Terry Green. Com’è lavorare per Hollywood?
R.- Lavorare a Los Angeles vuol dire confrontarsi con gli attori più forti del mondo. David Strathairn era stato candidato all'Oscar poco prima e me lo sono ritrovato accanto il primo giorno sul set. È stata un'esperienza indimenticabile.
D.- Cinema, piccolo schermo, teatro. Diverse realtà professionali che fanno parte di te. Quali sono però le differenze.
R.- Sono tre mezzi diversi e non vorrei dilungarmi sulle differenze tecniche e di recitazione. Dico solo che c'è un denominatore comune: ciò che l'attore ha dentro. Per far bene questo mestiere bisogna essere ricchi dentro.
D.- Che rapporto hai con il successo?
R.- Ottimo. Mi fa piacere rappresentare qualcosa per gli altri. Qualcosa di onesto, che scaturisce dalla passione per il mio lavoro.
D.- Oltre che in Centovetrine, sarai presto in scena al Piccolo Eliseo di Roma come protagonista nella commedia “Ti presento John Doe’”. Ci racconti qualche cosa di questa commedia?
R.- È un lavoro teatrale che mette in scena la figura di John Doe. Si tratta di un uomo invincibile che arriva dall'aldilà sulla terra, per scoprire che qui esiste qualcosa che lo rende vulnerabile: l'amore per una donna.
D.- Facciamo felice il tuo pubblico femminile. Alessandro e le donne: bello e sexy con due occhi favolosi. Come sei con le donne?
R.- Sereno e spontaneo. In amore non compio gesti folli ma solo gesti. Sono semplicemente me stesso.
D.- Ultima domanda. Com’è il tuo rapporto con le tue ammiratrici?
R.- Sento molta gratitudine per tutto quest’affetto e per questa piacevolezza della vita che altri chiamano popolarità. In questi mesi sono sul set, so che il mio lavoro è molto atteso ed io lo preparo con attenzione e passione, proprio come quando si confeziona un regalo per qualcuno a cui tieni tanto.
Grazie Alessandro per aver risposto alle nostre domande… alla prossima intervista.
Il bravissimo e bellissimo Alessandro Mario nasce ad Agrigento nel 1975. Dopo sei anni di assenza, a grande richiesta del pubblico della soap, torna sul set di San Giusto Canavese e porterà, a detta della produzione, amore, passione e scompiglio, così come richiesto dal suo personaggio: uomo dolce, passionale, bello e di successo.
Attore molto conosciuto per la sua partecipazione alla fiction italiana Centovetrine, Alessandro Mario però non è solo Marco Della Rocca. Ha infatti un curriculum interessante e ricco di esperienze importanti. Dopo il successo italiano, infatti, esordisce come protagonista in No God No Master, per la regia di Terry Green. E' un film che racconta fatti realmente accaduti e dove veste i panni di uno straordinario Bartolomeo Vanzetti. Alessandro Mario ha recitato a teatro Shakespeare, Pirandello e Arthur Miller ed è stato diretto da Giuseppe Patroni Griffi. Dal 26 novembre al 14 dicembre poi, sarà in scena al Piccolo Eliseo di Roma, con Vi presento John Doe, un soggetto di Roberto Recchioni, che rappresenta una commedia surreale, piacevole e romantica, piena di sorprese e ispirata a uno dei personaggi cult del fumetto. Insomma, bello è bello, ma è anche un attore pieno di talento, disponibile con il prossimo e con i suoi fans.
D.- Ti sei laureato in Lettere Moderne e Discipline dello Spettacolo e hai inoltre studiato recitazione e dizione presso il Conservatorio Teatrale "La Scaletta", fondato e diretto da Giovanni B. Diotiaiuti. Ci racconti il tuo ingresso nello spettacolo?
R.- Ho iniziato col teatro ai tempi dell'università. Ero molto giovane. Piccoli ruoli ma grandi autori. Pirandello, Shakespeare... così trascorrevo le mie estati in tournée. Gianni Diotaiuti è stato un maestro di teatro e di vita.
D.- Nel 2005/ 2006 sei stato premiato con il Premio Telegrolla d’oro come migliore attore. Che effetto ha avuto sulla tua carriera vincere un premio così importante?
R.- Molto intenso, perché l'ho vinto per due volte consecutive e credo non fosse mai accaduto prima. Comunque il trucco è sempre tornare sul set l'indomani con la voglia di migliorarsi, di scoprire qualcosa di nuovo.
D.- Dopo sei anni di assenza torni a Centovetrine. Come mai questa scelta e quali sono le emozioni che hai provato tornando sul set?
R.- I fans di Centovetrine, che sono moltissimi in Italia e anche in giro per il mondo, avevano chiesto a gran voce il ritorno di Marco e anch'io avevo il desiderio di tornare a interpretare questo bellissimo personaggio.
D.- Come sarà il nuovo Marco Della Rocca?
R.- Questo è un segreto per molti e in parte anche per me.
D.- Il personaggio che interpreti è un uomo che molte donne vorrebbero accanto: dolce, romantico, bello e di successo. Quanto ti somiglia?
R.- Un pochino... (ride)
D.- Come sono stati i tuoi rapporti con il cast di Centovetrine in questi anni di assenza?
R.- Colmi d'affetto. Ci si sentiva ogni tanto e quando è stato ufficializzato che sarei tornato sul set i miei colleghi e gli amici della troupe hanno accolto la notizia con gioia.
D.- In questi anni sei stato in America, dove tra le tante cose che hai fatto, hai anche recitato in No God No Master come protagonista. Film per la regia di Terry Green. Com’è lavorare per Hollywood?
R.- Lavorare a Los Angeles vuol dire confrontarsi con gli attori più forti del mondo. David Strathairn era stato candidato all'Oscar poco prima e me lo sono ritrovato accanto il primo giorno sul set. È stata un'esperienza indimenticabile.
D.- Cinema, piccolo schermo, teatro. Diverse realtà professionali che fanno parte di te. Quali sono però le differenze.
R.- Sono tre mezzi diversi e non vorrei dilungarmi sulle differenze tecniche e di recitazione. Dico solo che c'è un denominatore comune: ciò che l'attore ha dentro. Per far bene questo mestiere bisogna essere ricchi dentro.
D.- Che rapporto hai con il successo?
R.- Ottimo. Mi fa piacere rappresentare qualcosa per gli altri. Qualcosa di onesto, che scaturisce dalla passione per il mio lavoro.
D.- Oltre che in Centovetrine, sarai presto in scena al Piccolo Eliseo di Roma come protagonista nella commedia “Ti presento John Doe’”. Ci racconti qualche cosa di questa commedia?
R.- È un lavoro teatrale che mette in scena la figura di John Doe. Si tratta di un uomo invincibile che arriva dall'aldilà sulla terra, per scoprire che qui esiste qualcosa che lo rende vulnerabile: l'amore per una donna.
D.- Facciamo felice il tuo pubblico femminile. Alessandro e le donne: bello e sexy con due occhi favolosi. Come sei con le donne?
R.- Sereno e spontaneo. In amore non compio gesti folli ma solo gesti. Sono semplicemente me stesso.
D.- Ultima domanda. Com’è il tuo rapporto con le tue ammiratrici?
R.- Sento molta gratitudine per tutto quest’affetto e per questa piacevolezza della vita che altri chiamano popolarità. In questi mesi sono sul set, so che il mio lavoro è molto atteso ed io lo preparo con attenzione e passione, proprio come quando si confeziona un regalo per qualcuno a cui tieni tanto.
Grazie Alessandro per aver risposto alle nostre domande… alla prossima intervista.
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