L'agenzia di stampa indipendente 'Ara News' riferisce che Kobane, cittadina situata nei pressi della frontiera con la Turchia, è stata bersagliata ieri sera dall'artiglieria turca.
di Patrizio Ricci
La cittadina di Kobane è famosa per la strenua resistenza opposta ai terroristi dello Stato Islamico. L'assedio di Daesh (il centro abitato fu conteso a lungo ) ebbe inizio nel mese di settembre 2014 e si concluse a fine di gennaio 2015 con la sconfitta del Califfato. I difensori, le forze curde, si distinsero per coraggio e abnegazione ma il prezzo pagato fu molto alto: caddero 700 su un totale di 3.000 combattenti appartenenti a YPG, PKK ed in misura minore, a FSA e pashmerga.
La battaglia si concluse positivamente anche grazie al sostegno dell'aviazione degli Stati Uniti e alla notevole attenzione che la Comunità Internazionale dedicò all'assedio. L'attenzione mediatica fu sostenuta anche grazie alla presenza di 'Unità di Protezione delle Donne' formate da sole donne: esse si distinsero in numerosi episodi di valore. Manifestazioni di solidarietà alla città assediata si diffusero in tutta Europa ed anche in molte città in Italia
Solidarietà, a quando pare, condivisa in Europa ma non dalla Turchia: le forze armate turche che assistettero impassibili e non mossero un dito contro i militanti dello Stato Islamico che devastavano Kobane, sono le stesse che dalla fine dell'assedio non hanno mai interrotto di bersagliare le postazioni di YPG rimaste a difesa di Kobane.
Infatti, risalgono solo a domenica gli ennesimi tiri di obice: testimoni oculari riferiscono che l'artiglieria di Ankara ha distrutto diverse case. Non si hanno notizie invece di vittime tra i residenti.
Un comandante delle forze YPG ha denunciato ad Ara News che "mentre le forze curde continuano la loro avanzata contro i terroristi ISIS e gli altri gruppi jihadisti appoggiati dalla Turchia, le autorità turche continuano a prendere di mira le posizioni curde in un sostegno diretto a quei gruppi terroristici".
La cittadina di Kobane è famosa per la strenua resistenza opposta ai terroristi dello Stato Islamico. L'assedio di Daesh (il centro abitato fu conteso a lungo ) ebbe inizio nel mese di settembre 2014 e si concluse a fine di gennaio 2015 con la sconfitta del Califfato. I difensori, le forze curde, si distinsero per coraggio e abnegazione ma il prezzo pagato fu molto alto: caddero 700 su un totale di 3.000 combattenti appartenenti a YPG, PKK ed in misura minore, a FSA e pashmerga.
La battaglia si concluse positivamente anche grazie al sostegno dell'aviazione degli Stati Uniti e alla notevole attenzione che la Comunità Internazionale dedicò all'assedio. L'attenzione mediatica fu sostenuta anche grazie alla presenza di 'Unità di Protezione delle Donne' formate da sole donne: esse si distinsero in numerosi episodi di valore. Manifestazioni di solidarietà alla città assediata si diffusero in tutta Europa ed anche in molte città in Italia
Solidarietà, a quando pare, condivisa in Europa ma non dalla Turchia: le forze armate turche che assistettero impassibili e non mossero un dito contro i militanti dello Stato Islamico che devastavano Kobane, sono le stesse che dalla fine dell'assedio non hanno mai interrotto di bersagliare le postazioni di YPG rimaste a difesa di Kobane.
Infatti, risalgono solo a domenica gli ennesimi tiri di obice: testimoni oculari riferiscono che l'artiglieria di Ankara ha distrutto diverse case. Non si hanno notizie invece di vittime tra i residenti.
Un comandante delle forze YPG ha denunciato ad Ara News che "mentre le forze curde continuano la loro avanzata contro i terroristi ISIS e gli altri gruppi jihadisti appoggiati dalla Turchia, le autorità turche continuano a prendere di mira le posizioni curde in un sostegno diretto a quei gruppi terroristici".
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