Dalla mattutina celebrazione sacramentale a Santa Marta, il Santo Padre sottolinea l'importanza della preghiera per il buon cristiano, a suo avviso come "una batteria che serve a far luce".
Lo spunto è il Vangelo del giorno, nel quale si ritrovano concetti semplici ma diretti ed efficaci. La Luce ed il sale sono lo spunto per coniare la definizione del cristiano che deve essere luce e sale. Entrambe sono vicendevoli, non scisse l'una dall'altro. Come osserva il Papa: “La luce è per illuminare altro; il sale è per insaporire, conservare altro”.
Questo è il segreto del cristiano. E quale modo migliore di far luce se non con la preghiera? La carica che rigenera e fortifica parte proprio dalla pia pratica dell'orazione.
Dichiara il Santo Padre: “Qual è la batteria del cristiano per fare la luce? Semplicemente la preghiera. Tu puoi fare tante cose, tante opere, anche opere di misericordia, tu puoi fare tante cose grandi per la Chiesa – un’università cattolica, un collegio, un ospedale - e anche ti faranno un monumento da benefattore della Chiesa, ma se non preghi quello sarà un po’ oscuro o buio. Quante opere diventano buie, per mancanza di luce, per mancanza di preghiera. Quello che mantiene, quello che dà vita alla luce cristiana, quello che illumina, è la preghiera”.
Il cristiano diventa sale della terra se applica e condivide il Vangelo con gli altri. In caso contrario, si rischierebbe di essere fine a se stesso. Di fatto, il sale “non insaporisce se stesso”.
Aggiunge il Successore di Pietro che: “Il sale diventa sale quando si dà. E questo è un altro atteggiamento del cristiano: darsi; insaporire la vita degli altri, insaporire tante cose col messaggio del Vangelo. Darsi. Non conservare se stesso. Il sale non è per il cristiano, è per darlo. Lo ha il cristiano per darlo, è sale per darsi, ma non è per sè. Tutti e due - è curioso questo – luce e sale, sono per gli altri, non per se stessi. La luce non illumina se stessa; il sale non insaporisce se stesso”.
Conclude il Vicario di Cristo che sia il sale che la luce, “non sono per se stessi, sono per dare agli altri in buone opere". Da qui, l'esortazione affinché “risplenda la vostra luce davanti agli uomini. Perché? Perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei Cieli. Cioè: ritornare a Colui che ti ha dato la luce e ti ha dato il sale”. “Che il Signore ci aiuti in questo – ha ripreso il Papa – sempre avere cura della luce, non nasconderla, metterla in alto”.
Lo spunto è il Vangelo del giorno, nel quale si ritrovano concetti semplici ma diretti ed efficaci. La Luce ed il sale sono lo spunto per coniare la definizione del cristiano che deve essere luce e sale. Entrambe sono vicendevoli, non scisse l'una dall'altro. Come osserva il Papa: “La luce è per illuminare altro; il sale è per insaporire, conservare altro”.
Questo è il segreto del cristiano. E quale modo migliore di far luce se non con la preghiera? La carica che rigenera e fortifica parte proprio dalla pia pratica dell'orazione.
Dichiara il Santo Padre: “Qual è la batteria del cristiano per fare la luce? Semplicemente la preghiera. Tu puoi fare tante cose, tante opere, anche opere di misericordia, tu puoi fare tante cose grandi per la Chiesa – un’università cattolica, un collegio, un ospedale - e anche ti faranno un monumento da benefattore della Chiesa, ma se non preghi quello sarà un po’ oscuro o buio. Quante opere diventano buie, per mancanza di luce, per mancanza di preghiera. Quello che mantiene, quello che dà vita alla luce cristiana, quello che illumina, è la preghiera”.
Il cristiano diventa sale della terra se applica e condivide il Vangelo con gli altri. In caso contrario, si rischierebbe di essere fine a se stesso. Di fatto, il sale “non insaporisce se stesso”.
Aggiunge il Successore di Pietro che: “Il sale diventa sale quando si dà. E questo è un altro atteggiamento del cristiano: darsi; insaporire la vita degli altri, insaporire tante cose col messaggio del Vangelo. Darsi. Non conservare se stesso. Il sale non è per il cristiano, è per darlo. Lo ha il cristiano per darlo, è sale per darsi, ma non è per sè. Tutti e due - è curioso questo – luce e sale, sono per gli altri, non per se stessi. La luce non illumina se stessa; il sale non insaporisce se stesso”.
Conclude il Vicario di Cristo che sia il sale che la luce, “non sono per se stessi, sono per dare agli altri in buone opere". Da qui, l'esortazione affinché “risplenda la vostra luce davanti agli uomini. Perché? Perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei Cieli. Cioè: ritornare a Colui che ti ha dato la luce e ti ha dato il sale”. “Che il Signore ci aiuti in questo – ha ripreso il Papa – sempre avere cura della luce, non nasconderla, metterla in alto”.
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