lunedì, giugno 20, 2016
Il Nunzio apostolico in Venezuela, ribadisce come l'unica strada percorribile per la pace nel paese sudamericano sia "il dialogo".


di Dario Cataldo

Durante la visita a Guanare, la capitale della regione Portuguesa, Sua Ecc. Mons. Aldo Giordano ha colto l'occasione per fare il punto della situazione in Venezuela. Giunto per la celebrazione eucaristica in occasione dell’intitolazione a Santuario della parrocchia del Sacro Cuore di Gesù, il Prelato riferisce che: "La prima preoccupazione è la pace, come evitare la violenza; come essere utili quando ci sono tensioni, come raggiungere la riconciliazione. Se ci sono problemi con il cibo e le medicine, il Papa vuole aiutare il popolo e sostenere il bene comune".

Presenti alla celebrazione, anche l’Arcivescovo di Calabozo, Sua Ecc. Mons. Manuel Díaz Sánchez, e il Vescovo di Guanare, Sua Ecc. Mons. José de la Trinidad Valera Angulo. La nomina a Santuario e la recente ristrutturazione dei locali religiosi, hanno spinto il Nunzio apostolico ha esprimere la propria soddisfazione per una realtà difficile ma comunque in fermento. Per l'occasione, gradita è stata la sorpresa durante la celebrazione. Come dichiara lo stesso Giordano: "Ho l'onore di portare in questa visita, una reliquia di san Giovanni Paolo II, un grande padre della Chiesa, un grande pastore universale della Chiesa".

La realtà è stata definita "difficile" perché dopo la morte di Hugo Chavez, la successione - a seguito di elezioni contestate - è stata affidata al suo uomo di fiducia, quel Nicolàs Maduro che continua il socialismo bolivariano caro al suo predecessore. Nel frattempo, però, crescono le tensioni che sfociano in continue manifestazioni di protesta da parte dell'opposizione. L'ultima è dovuta alla raccolta di firme per la convocazione di un Referendum che destituisca il Presidente in carica.

Un clima caldo, frontiera per una Chiesa - quella cattolica - anch'essa di frontiera. Ecco perché la soddisfazione di Mons. Giordano è così eloquente.


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