venerdì, luglio 01, 2016
Un commando di 8-9 uomini armati ha fatto irruzione in un locale del quartiere diplomatico Gulshan di Dacca, al grido di "Allah akbar". Almeno 20 civili in ostaggio ed un numero imprecisato di morti. Un panettiere italiano: "Ho lasciato altri 6 connazionali nel locale". Rivendica un gruppo vicino all'Isis.

Il terrorismo arriva anche in Bangladesh. Un commando islamista ha fatto irruzione in un bar-ristorante della capitale Dacca, sparando al grido "Allah akbar", uccidendo almeno due persone e prendendo tra i 20 e i 60 ostaggi, tra cui degli italiani. Le notizie si rincorrono, frammentarie e spesso contraddittorie. L'ambasciatore italiano ha confermato sette connazionali in mano ai terroristi.

L'Isis ha rivendicato l'attentato con un comunicato all'agenzia di stampa Amaq, la quale sostiene che oltre 20 persone di diverse nazionalità siano rimaste uccise nell'assalto; India Today parla di almeno cinque vittime tra poliziotti e civili (sembrerebbe italiani).

La Farnesina sta contattando le famiglie delle persone che potrebbero essere coinvolte nell'assalto al ristorante non lontano dall'ambasciata italiana e al momento non conferma vittime italiane. Il Ministro degli Esteri Gentiloni sta seguendo la vicenda e si è detto "vicino alle famiglie" degli italiani coinvolti.

L'attacco.I terroristi sono entrati in azione attorno alle 21 locali (le 17 ora italiana) e si sono barricati all'interno del bar Holey Artisan Bakery, nel quartiere di Gulshan, prendendo in ostaggio almeno una ventina di persone, per lo più stranieri. Tra le persone in mano ai terroristi ci sono anche degli italiani, notizia confermata dallo stesso Gentiloni.

Un panettiere italiano sarebbe riuscito a fuggire ed ha fatto sapere di aver lasciato nel ristorante altri sei connazionali. Il corpo di élite della polizia anticrimine del Bangladesh (Rab) è pronto a entrare in azione.

Paese a stragrande maggioranza musulmana (90%), il Bangladesh è laico ma ultimamente alle prese con una preoccupante regressione integralista, con un’ondata di omicidi mirati di intellettuali laici, atei, blogger, attivisti e minoranze. Nel settembre scorso già il cooperante italiano Cesare Tavella era rimasto vittima di questo fenomeno.


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