Era l'11 Luglio del 2016 quando Benedetto XVI lo nominò Direttore della Sala Stampa della Santa Sede. Un bilancio dopo dieci anni di attività.
di Dario Cataldo
Da Papa Ratzinger a Papa Francesco, attraverso due mandati a capo della comunicazione vaticana. Per Padre Federico Lombardi il bilancio è più che positivo, anche perché sin dall'inizio ha dovuto fare i conti con una importante eredità lasciata da Joaquín Navarro-Valls, l'uomo voluto da Giovanni Paolo II. Nato a Saluzzo, il 29 Agosto 1942, una laurea in Matematica prima degli studi teologici e l'ordinazione sacerdotale nel 1972.
Un uomo dal curriculum rilevante, che annovera esperienze in diversi ambiti. Per 6 anni, dal 1984 al 1990 ha ricoperto la carica di provinciale dei gesuiti in Italia; Direttore dei programmi della Radio Vaticana, ne è stato Direttore generale fino al 2016. Dal 2001 al 2013 è stato anche direttore generale del CTV.
Padre Anselmo Morra, suo insegnante nel periodo torinese dichiara: "Federico era un ragazzo brillante, un ottimo studente. In seconda liceo classico ottenne il secondo premio per condotta, religione, profitto e compare più volte nell'albo d'onore per essersi distinto in educazione e istruzione. Nonostante i successi scolastici ha sempre avuto un comportamento semplice. Ricordo - continua il Religioso - di averlo sollecitato ad abbandonare i calzoni corti, che ha usato per tutto il liceo, almeno il giorno della maturità".
Dalla sua biografia si legge anche di una tradizione familiare di primo piano. Lo zio, l'ingegnere Renato Lombardi fu presidente della Confindustria negli anni ’70. Nipote del giurista Gabrio Lombardi e del gesuita Padre Riccardo Lombardi, soprannominato "il microfono di Dio", il Direttore della Sala Stampa è autore di numerose pubblicazioni che spaziano dalla saggistica ai reportage.
La preparazione, la serietà e la dedizione al lavoro, fanno di Padre Lombardi un uomo coerente, destinato a continuare nel servizio alla Chiesa.
di Dario Cataldo
Da Papa Ratzinger a Papa Francesco, attraverso due mandati a capo della comunicazione vaticana. Per Padre Federico Lombardi il bilancio è più che positivo, anche perché sin dall'inizio ha dovuto fare i conti con una importante eredità lasciata da Joaquín Navarro-Valls, l'uomo voluto da Giovanni Paolo II. Nato a Saluzzo, il 29 Agosto 1942, una laurea in Matematica prima degli studi teologici e l'ordinazione sacerdotale nel 1972.
Un uomo dal curriculum rilevante, che annovera esperienze in diversi ambiti. Per 6 anni, dal 1984 al 1990 ha ricoperto la carica di provinciale dei gesuiti in Italia; Direttore dei programmi della Radio Vaticana, ne è stato Direttore generale fino al 2016. Dal 2001 al 2013 è stato anche direttore generale del CTV.
Padre Anselmo Morra, suo insegnante nel periodo torinese dichiara: "Federico era un ragazzo brillante, un ottimo studente. In seconda liceo classico ottenne il secondo premio per condotta, religione, profitto e compare più volte nell'albo d'onore per essersi distinto in educazione e istruzione. Nonostante i successi scolastici ha sempre avuto un comportamento semplice. Ricordo - continua il Religioso - di averlo sollecitato ad abbandonare i calzoni corti, che ha usato per tutto il liceo, almeno il giorno della maturità".
Dalla sua biografia si legge anche di una tradizione familiare di primo piano. Lo zio, l'ingegnere Renato Lombardi fu presidente della Confindustria negli anni ’70. Nipote del giurista Gabrio Lombardi e del gesuita Padre Riccardo Lombardi, soprannominato "il microfono di Dio", il Direttore della Sala Stampa è autore di numerose pubblicazioni che spaziano dalla saggistica ai reportage.
La preparazione, la serietà e la dedizione al lavoro, fanno di Padre Lombardi un uomo coerente, destinato a continuare nel servizio alla Chiesa.
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