Sospeso in aria per più 40 mila chilometri, il Solar Impulse, l’aereo spinto solo da energia solare, completa una storica impresa per l’umanità, effettuando il giro del mondo senza l’utilizzo di carburante.
Radio Vaticana - Questo speciale aereo, in poco più di 16 mesi, con 500 ore di volo attraverso quattro continenti, ridisegna gli schemi della civiltà tecnologica che per due secoli ha ruotato intorno ai combustibili fossili. L’ideatore del progetto, l’esploratore e medico svizzero Bertrand Piccard, ha pilotato l'aereo nell'ultimo tratto del viaggio. Ad alternarsi con lui ai comandi è stato il compatriota Andrè Borschberg, diventato il primatista del volo in solitaria con la tappa sul Pacifico di 8.924 chilometri in poco meno di cinque giorni e cinque notti. Il Solar Impulse ha dunque scritto un capitolo importantissimo per l'aviazione.
Piccard è diventato il primo pilota che abbia mai fatto la trasversata dell'Atlantico con un velivolo a energia solare. Mario Pagliario, ricercatore chimico al Cnr e docente di nuove tecnologie dell'energia al Polo Fotovoltaico della Sicilia, è intervenuto al microfono di Michele Ungolo:
R. - Rappresenta una pista tecnologica che dimostra come l’energia solare sia in grado di essere immagazzinata e rilasciata lentamente per tutti gli usi necessari. In questo caso l’energia solare accumulata durante il giorno in batterie a ioni litio e viene rilasciata durante il volo notturno. Ricordiamo che questo aeroplano ha attraversato addirittura l’Oceano Pacifico; non è stato un viaggio semplice, ma il risultato conseguito è veramente epocale.
D. - Alle fonti energetiche fossili si deve sicuramente l’aumento della popolazione mondiale e il suo relativo benessere, ma le conseguenze sull’impatto ambientale non sono da trascurare …
R. - Non lo sono affatto e soprattutto oggi possiamo serenamente affermare di avere intrapreso un percorso che ci porterà nel giro di pochi anni a liberarci da questa dipendenza. L’Italia è un grande Paese industriale; nel mese di giugno sono stati generati 11,3 miliardi di kilowattora dalle fonti rinnovabili e solo 11,1 miliardi dalle fonti fossile. È la prima volta che accade. Se può farlo un grande Paese industriale possiamo ben immaginare che anche un Paese in via di sviluppo, dove la domanda di elettricità è molto inferiore, potrebbe fare altrettanto.
D. - Dopo questo risultato del Solar Impulse l’energia solare ritrova la sua lucentezza; è da ritenersi indispensabile come fonte di energia dalla quale attingere in futuro?
R. - Senz’altro perché è libera, disponibile gratuitamente e soprattutto il suo costo, attraverso la tecnologia del fotovoltaico, è ormai paragonabile alla fonte fossile più economica che è il carbone. Lo hanno ben compreso molti Paesi del mondo come la Cina e l’India, dove le istallazioni crescono a ritmi impressionanti anno dopo anno e proprio da quei Paesi possiamo aspettarci un contributo decisivo che ci porterà nel giro di pochi anni a liberarci dalla dipendenza dalle fonti fossili in generale.
D. - L’Unione Europea ha promesso il suo impegno nell’accelerare le transizioni energetiche. Questo è un passo importante?
R. - Lo è perché è stata l’Unione Europea, sono stati la Germania prima e l’Italia dopo, a mostrare al mondo, attraverso un sistema di incentivazione chiamato conto energia, che era possibile far scendere il prezzo di questi pannelli fotovoltaici a un livello che nessuno onestamente si sarebbe aspettato. Oggi i pannelli fotovoltaici vengono commercializzati ad un prezzo inferiore ai 50 centesimi di dollaro, di euro, a watt. È un prezzo così basso che consente di fare delle offerte; i kilowattora vengono venduti a due o tre centesimi di dollaro o di euro. Questo mostra che l’energia solare è già una fonte non solo liberamente disponibile, è quasi gratuita, ma praticamente ha un costo paragonabile a quello delle tecnologie convenzionali.
D. - Fonti come petrolio, carbone e gas sono da sempre nell’occhio del ciclone. Ancora oggi c’è una dura lotta per questa fonte di ricchezza. L’energia solare è passata dunque in secondo piano solo perché non produce ricchezza, o meglio, ne riduce anche i costi?
R. - Nel mondo è in corso un vero “solar boom”: tutti i Paesi sia quelli a forte industrializzazione - che come gli Stati Uniti, il Regno Unito, la stessa Italia, la Germania hanno conosciuto e conoscono un’enorme quantità di fotovoltaico istallato nei loro Paesi - sia Paesi in via di sviluppo. Oggi possiamo tranquillamente affermare che l’energia solare è il nostro futuro comune dal punto di vista energetico. Mi consenta dire, sono un chimico, il grande Mendeleev disse questo allo zar: “Bruciare il petrolio con tutte le cose utili che ci si possono fare è come bruciare questa banconota di dieci rubli”. Questo significava che bruciare degli idrocarburi dai quali è possibile ottenere materiali e sostanze di enorme utilità e trasformarli in anidride carbonica ed energia non è esattamente la cosa più intelligente che possiamo fare.
Piccard è diventato il primo pilota che abbia mai fatto la trasversata dell'Atlantico con un velivolo a energia solare. Mario Pagliario, ricercatore chimico al Cnr e docente di nuove tecnologie dell'energia al Polo Fotovoltaico della Sicilia, è intervenuto al microfono di Michele Ungolo:
R. - Rappresenta una pista tecnologica che dimostra come l’energia solare sia in grado di essere immagazzinata e rilasciata lentamente per tutti gli usi necessari. In questo caso l’energia solare accumulata durante il giorno in batterie a ioni litio e viene rilasciata durante il volo notturno. Ricordiamo che questo aeroplano ha attraversato addirittura l’Oceano Pacifico; non è stato un viaggio semplice, ma il risultato conseguito è veramente epocale.
D. - Alle fonti energetiche fossili si deve sicuramente l’aumento della popolazione mondiale e il suo relativo benessere, ma le conseguenze sull’impatto ambientale non sono da trascurare …
R. - Non lo sono affatto e soprattutto oggi possiamo serenamente affermare di avere intrapreso un percorso che ci porterà nel giro di pochi anni a liberarci da questa dipendenza. L’Italia è un grande Paese industriale; nel mese di giugno sono stati generati 11,3 miliardi di kilowattora dalle fonti rinnovabili e solo 11,1 miliardi dalle fonti fossile. È la prima volta che accade. Se può farlo un grande Paese industriale possiamo ben immaginare che anche un Paese in via di sviluppo, dove la domanda di elettricità è molto inferiore, potrebbe fare altrettanto.
D. - Dopo questo risultato del Solar Impulse l’energia solare ritrova la sua lucentezza; è da ritenersi indispensabile come fonte di energia dalla quale attingere in futuro?
R. - Senz’altro perché è libera, disponibile gratuitamente e soprattutto il suo costo, attraverso la tecnologia del fotovoltaico, è ormai paragonabile alla fonte fossile più economica che è il carbone. Lo hanno ben compreso molti Paesi del mondo come la Cina e l’India, dove le istallazioni crescono a ritmi impressionanti anno dopo anno e proprio da quei Paesi possiamo aspettarci un contributo decisivo che ci porterà nel giro di pochi anni a liberarci dalla dipendenza dalle fonti fossili in generale.
D. - L’Unione Europea ha promesso il suo impegno nell’accelerare le transizioni energetiche. Questo è un passo importante?
R. - Lo è perché è stata l’Unione Europea, sono stati la Germania prima e l’Italia dopo, a mostrare al mondo, attraverso un sistema di incentivazione chiamato conto energia, che era possibile far scendere il prezzo di questi pannelli fotovoltaici a un livello che nessuno onestamente si sarebbe aspettato. Oggi i pannelli fotovoltaici vengono commercializzati ad un prezzo inferiore ai 50 centesimi di dollaro, di euro, a watt. È un prezzo così basso che consente di fare delle offerte; i kilowattora vengono venduti a due o tre centesimi di dollaro o di euro. Questo mostra che l’energia solare è già una fonte non solo liberamente disponibile, è quasi gratuita, ma praticamente ha un costo paragonabile a quello delle tecnologie convenzionali.
D. - Fonti come petrolio, carbone e gas sono da sempre nell’occhio del ciclone. Ancora oggi c’è una dura lotta per questa fonte di ricchezza. L’energia solare è passata dunque in secondo piano solo perché non produce ricchezza, o meglio, ne riduce anche i costi?
R. - Nel mondo è in corso un vero “solar boom”: tutti i Paesi sia quelli a forte industrializzazione - che come gli Stati Uniti, il Regno Unito, la stessa Italia, la Germania hanno conosciuto e conoscono un’enorme quantità di fotovoltaico istallato nei loro Paesi - sia Paesi in via di sviluppo. Oggi possiamo tranquillamente affermare che l’energia solare è il nostro futuro comune dal punto di vista energetico. Mi consenta dire, sono un chimico, il grande Mendeleev disse questo allo zar: “Bruciare il petrolio con tutte le cose utili che ci si possono fare è come bruciare questa banconota di dieci rubli”. Questo significava che bruciare degli idrocarburi dai quali è possibile ottenere materiali e sostanze di enorme utilità e trasformarli in anidride carbonica ed energia non è esattamente la cosa più intelligente che possiamo fare.
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