Secondo il Global Footprint Network, che misura la domanda e l’offerta di risorse naturali e di servizi ecologici, da giorni viviamo oltre il limite, aumentando il nostro debito ecologico ed accumulando anidride carbonica nell'atmosfera.
Lo scorso 8 Agosto è stato l'Earth Overshoot Day, il giorno in cui l’umanità ha esaurito il suo budget ecologico annuale. Ad annunciarlo è il Global Footprint Network che, in collaborazione con il think tank New Economics Foundation (Nef), stima la data annuale in cui il consumo di risorse naturali supera la capacità rigenerativa del pianeta, ovvero il momento dell’anno in cui iniziamo a vivere oltre le nostre possibilità.
Quante "Terre" servono per soddisfare il nostro fabbisogno? Non diversamente da una stima economica di entrate ed uscite in un esercizio commerciale, il Global Footprint Network misura la domanda e l’offerta di risorse naturali e di servizi ecologici. I dati di quest'anno fanno riflettere: in appena 8 mesi, infatti, consumiamo più risorse rinnovabili e capacità di sequestro della CO2 di quanto il pianeta possa mettere a disposizione per un intero anno.
Si tratta, dunque, di uno studio della misura del gap tra domanda di risorse ecologiche e servizi rispetto a quanto il pianeta possa metterci a disposizione. Un rapporto preoccupante, che mostra come dagli anni '70 ad oggi il nostro fabbisogno ha progressivamente superato la soglia limite che il pianeta è in grado di produrre.
Secondo i calcoli del Global Footprint Network, la nostra domanda di risorse rinnovabili e di servizi ecologici che questi possono produrre è al momento equivalente a quella di 1,5 Pianeti Terra, ma entro la metà del secolo aumenterà fino a 2 pianeti. Dunque, vista in termini economici, i nostri costi sono superiori ai ricavi. I risultati si possono percepire immediatamente, si pensi ai cambiamenti climatici, alla riduzione delle foreste, alla perdita di specie viventi, al collasso della pesca ed ai prezzi sempre più alti delle materie prime.
Oggi, più dell'80% della popolazione mondiale vive in paesi che consumano di più di quanto il rispettivo ecosistema possa sopportare. Questi "debitori ecologici", dilapidano completamente le proprie risorse ecologiche, oppure ne sottraggono ad altri. Il Giappone, ad esempio, consuma fino a 7 volte le proprie risorse, mentre l'Italia ben 4 volte, Stati Uniti ed India circa il doppio. Non tutti i paesi, tuttavia, sono debitori; Svezia, Brasile ed Australia, ad esempio, possono ben definirsi "creditori ecologici", seppur il gap sia in netta diminuzione.
Lo scorso 8 Agosto è stato l'Earth Overshoot Day, il giorno in cui l’umanità ha esaurito il suo budget ecologico annuale. Ad annunciarlo è il Global Footprint Network che, in collaborazione con il think tank New Economics Foundation (Nef), stima la data annuale in cui il consumo di risorse naturali supera la capacità rigenerativa del pianeta, ovvero il momento dell’anno in cui iniziamo a vivere oltre le nostre possibilità.
Quante "Terre" servono per soddisfare il nostro fabbisogno? Non diversamente da una stima economica di entrate ed uscite in un esercizio commerciale, il Global Footprint Network misura la domanda e l’offerta di risorse naturali e di servizi ecologici. I dati di quest'anno fanno riflettere: in appena 8 mesi, infatti, consumiamo più risorse rinnovabili e capacità di sequestro della CO2 di quanto il pianeta possa mettere a disposizione per un intero anno.
Si tratta, dunque, di uno studio della misura del gap tra domanda di risorse ecologiche e servizi rispetto a quanto il pianeta possa metterci a disposizione. Un rapporto preoccupante, che mostra come dagli anni '70 ad oggi il nostro fabbisogno ha progressivamente superato la soglia limite che il pianeta è in grado di produrre.
Secondo i calcoli del Global Footprint Network, la nostra domanda di risorse rinnovabili e di servizi ecologici che questi possono produrre è al momento equivalente a quella di 1,5 Pianeti Terra, ma entro la metà del secolo aumenterà fino a 2 pianeti. Dunque, vista in termini economici, i nostri costi sono superiori ai ricavi. I risultati si possono percepire immediatamente, si pensi ai cambiamenti climatici, alla riduzione delle foreste, alla perdita di specie viventi, al collasso della pesca ed ai prezzi sempre più alti delle materie prime.
Oggi, più dell'80% della popolazione mondiale vive in paesi che consumano di più di quanto il rispettivo ecosistema possa sopportare. Questi "debitori ecologici", dilapidano completamente le proprie risorse ecologiche, oppure ne sottraggono ad altri. Il Giappone, ad esempio, consuma fino a 7 volte le proprie risorse, mentre l'Italia ben 4 volte, Stati Uniti ed India circa il doppio. Non tutti i paesi, tuttavia, sono debitori; Svezia, Brasile ed Australia, ad esempio, possono ben definirsi "creditori ecologici", seppur il gap sia in netta diminuzione.
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