Il commento alla conferenza stampa congiunta del ministro Martina, del generale Del Sette e del comandante Patrone.
GreenReport - «Più che una conferenza stampa è stata una sceneggiata, un film realizzato dal peggior regista che si sia mai visto, il governo, con tre attori imbarazzanti – un ministro, un generale e un aspirante tale – costretti a recitare una parte nella quale neppure loro credono. Le cose che sono state dette non corrispondono al vero, a partire dal fatto che la scelta di una forza di polizia ad ordinamento militare è la peggiore decisione che potesse essere presa per accorpare il Corpo forestale. Le professionalità dei forestali verranno disperse e in materia di prevenzione dei reati ambientali sarà persa qualsiasi peculiarità.
All’interno dei carabinieri nasceranno i Ruoli forestali dell’Arma, una sorta di riserva indiana dove parcheggiarci visto che quello che interessa al generale Del Sette è la nostra funzione, non i nostri uomini».
E’ quanto afferma Marco Moroni, segretario generale del Sapaf, commentando la conferenza stampa congiunta del ministro Martina, del generale Del Sette e del comandante Patrone, tenutasi ieri per annunciare ufficialmente il confluire della Forestale nell’Arma dei carabinieri.
«Quanto ai presunti risparmi – aggiunge il sindacalista -, parlare di 100 milioni vuol dire semplicemente mentire. Come affermato dal Servizio bilancio del Senato, infatti, risparmi non ve ne saranno mentre aumenteranno i costi per l’erario: uniformi, livree dei mezzi terrestri ed aerei, tesserini di polizia, tabelle delle strutture. Sarà tutto da rifare! Senza considerare che, a fronte di un posto da dirigente generale che viene cancellato, quello dell’attuale capo del Corpo, ne vengono istituiti ex novo altri tre, con palese aumento di spesa. Nessuno ha detto poi in conferenza stampa che le stazioni dei forestali saranno chiuse e il personale transiterà in quelle dei carabinieri più vicine. Altro che maggior sicurezza sul territorio! Sono già pronti migliaia di ricorsi che i forestali presenteranno in ogni sede competente, dal Tar al Giudice del Lavoro, alla Corte di giustizia europea. E se ci faranno diventare militari, lotteremo per sindacalizzare e smilitarizzare l’Arma, come per altro ci chiedono tantissimi carabinieri che non possono esporsi, ma con i quali combatteremo fianco a fianco. La sfida è solo all’inizio».
Anche secondo il sindacalista Danilo Scipio, segretario generale dell’Unione Generale Lavoratori Corpo Forestale dello Stato, durante la conferenza stampa che ha presentato le linee programmatiche dell’unificazione del Corpo Forestale dello Stato con l’Arma sono stati ostentati «dati su efficientamento e risparmi di gestione che in più occasioni abbiamo smentito carte alla mano. In più visto che questa “controriforma” non è ancora entrata in vigore ci chiediamo se nel frattempo sia stata cambiata la Costituzione Italiana perché, a quanto ci risulta, le leggi entrano in vigore solo dopo la firma del Capo dello Stato e la successiva pubblicazione in Gazzetta Ufficiale – prosegue Scipio -, e ad oggi non abbiamo contezza che questi due fondamentali passaggi previsti dal nostro ordinamento democratico siano ancora avvenuti. Ci domandiamo quindi il perché di questa ennesima accelerazione rispetto ad un disegno che molti Giuristi non esitano a definire illegittimo e devastante. Da parte nostra confidiamo sempre nell’autorevole intervento del Presidente della Repubblica Mattarella affinché il diritto inviolabile delle Donne e degli Uomini del CFS a non essere militarizzati coattivamente venga salvaguardato e tutelato».
All’interno dei carabinieri nasceranno i Ruoli forestali dell’Arma, una sorta di riserva indiana dove parcheggiarci visto che quello che interessa al generale Del Sette è la nostra funzione, non i nostri uomini».
E’ quanto afferma Marco Moroni, segretario generale del Sapaf, commentando la conferenza stampa congiunta del ministro Martina, del generale Del Sette e del comandante Patrone, tenutasi ieri per annunciare ufficialmente il confluire della Forestale nell’Arma dei carabinieri.
«Quanto ai presunti risparmi – aggiunge il sindacalista -, parlare di 100 milioni vuol dire semplicemente mentire. Come affermato dal Servizio bilancio del Senato, infatti, risparmi non ve ne saranno mentre aumenteranno i costi per l’erario: uniformi, livree dei mezzi terrestri ed aerei, tesserini di polizia, tabelle delle strutture. Sarà tutto da rifare! Senza considerare che, a fronte di un posto da dirigente generale che viene cancellato, quello dell’attuale capo del Corpo, ne vengono istituiti ex novo altri tre, con palese aumento di spesa. Nessuno ha detto poi in conferenza stampa che le stazioni dei forestali saranno chiuse e il personale transiterà in quelle dei carabinieri più vicine. Altro che maggior sicurezza sul territorio! Sono già pronti migliaia di ricorsi che i forestali presenteranno in ogni sede competente, dal Tar al Giudice del Lavoro, alla Corte di giustizia europea. E se ci faranno diventare militari, lotteremo per sindacalizzare e smilitarizzare l’Arma, come per altro ci chiedono tantissimi carabinieri che non possono esporsi, ma con i quali combatteremo fianco a fianco. La sfida è solo all’inizio».
Anche secondo il sindacalista Danilo Scipio, segretario generale dell’Unione Generale Lavoratori Corpo Forestale dello Stato, durante la conferenza stampa che ha presentato le linee programmatiche dell’unificazione del Corpo Forestale dello Stato con l’Arma sono stati ostentati «dati su efficientamento e risparmi di gestione che in più occasioni abbiamo smentito carte alla mano. In più visto che questa “controriforma” non è ancora entrata in vigore ci chiediamo se nel frattempo sia stata cambiata la Costituzione Italiana perché, a quanto ci risulta, le leggi entrano in vigore solo dopo la firma del Capo dello Stato e la successiva pubblicazione in Gazzetta Ufficiale – prosegue Scipio -, e ad oggi non abbiamo contezza che questi due fondamentali passaggi previsti dal nostro ordinamento democratico siano ancora avvenuti. Ci domandiamo quindi il perché di questa ennesima accelerazione rispetto ad un disegno che molti Giuristi non esitano a definire illegittimo e devastante. Da parte nostra confidiamo sempre nell’autorevole intervento del Presidente della Repubblica Mattarella affinché il diritto inviolabile delle Donne e degli Uomini del CFS a non essere militarizzati coattivamente venga salvaguardato e tutelato».
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