Il premier francese da Facebook sul pronunciamento del Consiglio di Stato che sospende il divieto del costume islamico in spiaggia.
Il dibattito sul burkini è "fondamentale" per una Francia secolare, dove le esibizioni di simboli religiosi non sono benvenuti in luoghi pubblici: lo ha scritto sulla sua pagina Facebook il primo ministro francese Manuel Valls, che nei giorni scorsi aveva appoggiato il divieto imposto su questo indumento. Nonostante il verdetto del Consiglio di Stato abbia ribaltato la messa al bando del burkini, quindi, sembra che la questione continuerà ad occupare ancora per qualche tempo le pagine dei quotidiani.
Condannare il burkini, ha proseguito Valls, "non mette in dubbio in alcun modo la questione della libertà individuale", ma condanna "l'islamismo fatale e retrogrado". Il burkini, ha poi osservato, "è l'affermazione dell'Islam politico nei luoghi pubblici". Nei giorni scorsi, Valls , nel corso di un untervento in tv, aveva definito il burkini: "simbolo della schiavitù della donna". Ed aveva aggiunto: "E' come se all'interno di un luogo pubblico una donna fosse indecente, e dunque costretta a coprirsi. E' una visione della donna che dobbiamo combattere".
fonte Rainews
Il dibattito sul burkini è "fondamentale" per una Francia secolare, dove le esibizioni di simboli religiosi non sono benvenuti in luoghi pubblici: lo ha scritto sulla sua pagina Facebook il primo ministro francese Manuel Valls, che nei giorni scorsi aveva appoggiato il divieto imposto su questo indumento. Nonostante il verdetto del Consiglio di Stato abbia ribaltato la messa al bando del burkini, quindi, sembra che la questione continuerà ad occupare ancora per qualche tempo le pagine dei quotidiani.
Condannare il burkini, ha proseguito Valls, "non mette in dubbio in alcun modo la questione della libertà individuale", ma condanna "l'islamismo fatale e retrogrado". Il burkini, ha poi osservato, "è l'affermazione dell'Islam politico nei luoghi pubblici". Nei giorni scorsi, Valls , nel corso di un untervento in tv, aveva definito il burkini: "simbolo della schiavitù della donna". Ed aveva aggiunto: "E' come se all'interno di un luogo pubblico una donna fosse indecente, e dunque costretta a coprirsi. E' una visione della donna che dobbiamo combattere".
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