Un appello al presidente americano affinchè intervenga per imporre una nofly zone su Aleppo per salvare i 300.000 civili intrappolati nella città.
La richiesta è stato lanciato dagli ultimi medici rimasti nei quartieri orientali sotto il controllo dei ribelli. L'appello è stato firmato da 29 dottori, preoccupati per l'intensità degli attacchi dell'ultimo periodo E' intanto prevista in queste ore la pausa nelle ostilità di 3 ore annunciata dalle forze russe per Aleppo.La tregua prevista ogni giorno dovrebbe consentire la consegna di aiuti ai civili.
I medici ricordano le terribili storie di guerra che arrivano da Aleppo: "Due settimane fa, quattro neonati sono morti asfissiati dopo un'esplosione che ha interrotto la fornitura di ossigeno alle incubatrici. Se non verrà aperto un corridoio di salvezza - continua la nota - per Aleppo sarà solo questione di tempo prima che le truppe del regime tornino ad accerchiarci, prima che sia la fame totale e che si esauriscano le forniture negli ospedali".
Nell'impegno profuso per aiutare chi ha bisogno di cure mediche, i medici chiedono al Presidente uscente degli Stati Uniti di "fare il suo dovere allo stesso modo. Non abbiamo bisogno di lacrime né di solidarietà e neppure di preghiere: abbiamo bisogno di un'area senza bombardamenti nella parte orientale di Aleppo e di un'azione internazionale per garantire che ad Aleppo non ci sia un nuovo assedio".
La richiesta è stato lanciato dagli ultimi medici rimasti nei quartieri orientali sotto il controllo dei ribelli. L'appello è stato firmato da 29 dottori, preoccupati per l'intensità degli attacchi dell'ultimo periodo E' intanto prevista in queste ore la pausa nelle ostilità di 3 ore annunciata dalle forze russe per Aleppo.La tregua prevista ogni giorno dovrebbe consentire la consegna di aiuti ai civili.
I medici ricordano le terribili storie di guerra che arrivano da Aleppo: "Due settimane fa, quattro neonati sono morti asfissiati dopo un'esplosione che ha interrotto la fornitura di ossigeno alle incubatrici. Se non verrà aperto un corridoio di salvezza - continua la nota - per Aleppo sarà solo questione di tempo prima che le truppe del regime tornino ad accerchiarci, prima che sia la fame totale e che si esauriscano le forniture negli ospedali".
Nell'impegno profuso per aiutare chi ha bisogno di cure mediche, i medici chiedono al Presidente uscente degli Stati Uniti di "fare il suo dovere allo stesso modo. Non abbiamo bisogno di lacrime né di solidarietà e neppure di preghiere: abbiamo bisogno di un'area senza bombardamenti nella parte orientale di Aleppo e di un'azione internazionale per garantire che ad Aleppo non ci sia un nuovo assedio".
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