Caos nella giunta Raggi, la settimana durissima dei 5 Stelle romani. Intervista all'on. Adriano Zaccagnini (SI-Sel)
Dalle dimissioni a valanga di giovedì scorso, alla vicenda Muraro di ieri, non c'è pace per il Campidoglio. Una squadra sbagliata ed un regolamento interno troppo stringente, mettono sotto accusa il Movimento, alla prima prova di maturità. Ne abbiamo parlato con l'on. Adriano Zaccagnini, oggi di SI-Sel, ma fino a qualche anno fa membro di quel primo battaglione parlamentare che avrebbe dovuto aprire la politica italiana "come una scatoletta di tonno".
Intervista di Lorenzo Carchini
È molto duro l'on. Adriano Zaccagnini (SI-Sel, ex M5S), intervenuto ai nostri microfoni all'indomani del caso Raggi-Muraro: "Caos ed incapacità nel governare, ma è un esempio nazionale". "Una situazione gravissima, soprattutto perché la pagano i romani, nell'immobilismo totale" .
Sono tante le domande che sorgono sulla gestione del Movimento 5 Stelle romano e della giunta Raggi, a partire dalle scelte della propria squadra di governo, annunciata con ritardo e sgretolatasi nel giro di pochi giorni, giovedì scorso: "Ci troviamo in una situazione imbarazzante".
La prima ad uscirne delegittimata è proprio la figura della sindaca, che, agli occhi di Zaccagnini, "Non sembra avere la capacità di governare e si affida allo studio legale Sammarco, per cui lavorava". Da lì esce l'assessore al bilancio De Dominicis, ma l'ombra si allungherebbe anche verso la destra romana, facendo sovente riemergere i trascorsi della Raggi presso lo studio di Cesare Previti.
Dunque ci sono tutti gli ingredienti per un regolamento di conti interno? "Le contraddizioni verranno al pettine prima o dopo" e la maschera dell'opposizione, ormai caduta, mostra i conflitti interni potenzialmente devastanti per il Movimento, ha spiegato Zaccagnini. "Conflitti da pollaio", come li definisce, che portano in superficie le molte correnti che circolerebbero nel fra fedelissimi del Direttorio, di Grillo e Casaleggio. E proprio la mancanza di quella figura di raccordo fondamentale, che il "grande comunicatore" aveva mantenuto fino ai suoi ultimi giorni, si riflette nei silenzi e nelle difficoltà dei Pentastellati.
Intervista di Lorenzo Carchini
È molto duro l'on. Adriano Zaccagnini (SI-Sel, ex M5S), intervenuto ai nostri microfoni all'indomani del caso Raggi-Muraro: "Caos ed incapacità nel governare, ma è un esempio nazionale". "Una situazione gravissima, soprattutto perché la pagano i romani, nell'immobilismo totale" .
Sono tante le domande che sorgono sulla gestione del Movimento 5 Stelle romano e della giunta Raggi, a partire dalle scelte della propria squadra di governo, annunciata con ritardo e sgretolatasi nel giro di pochi giorni, giovedì scorso: "Ci troviamo in una situazione imbarazzante".
La prima ad uscirne delegittimata è proprio la figura della sindaca, che, agli occhi di Zaccagnini, "Non sembra avere la capacità di governare e si affida allo studio legale Sammarco, per cui lavorava". Da lì esce l'assessore al bilancio De Dominicis, ma l'ombra si allungherebbe anche verso la destra romana, facendo sovente riemergere i trascorsi della Raggi presso lo studio di Cesare Previti.
Dunque ci sono tutti gli ingredienti per un regolamento di conti interno? "Le contraddizioni verranno al pettine prima o dopo" e la maschera dell'opposizione, ormai caduta, mostra i conflitti interni potenzialmente devastanti per il Movimento, ha spiegato Zaccagnini. "Conflitti da pollaio", come li definisce, che portano in superficie le molte correnti che circolerebbero nel fra fedelissimi del Direttorio, di Grillo e Casaleggio. E proprio la mancanza di quella figura di raccordo fondamentale, che il "grande comunicatore" aveva mantenuto fino ai suoi ultimi giorni, si riflette nei silenzi e nelle difficoltà dei Pentastellati.
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