Gli Stati Uniti appoggiano i militanti del gruppo terroristico "Al-Nusra ". Lo riferisce, in un'intervista al giornale tedesco Kölner Stadt-Anzeiger realizzata ad Aleppo, il comandante del gruppo estremista, Abu al-Ezz.
di Patrizio Ricci
Il giornale tedesco informa che il colloquio con il comandante Abu al-Ezz è avvenuto circa 10 giorni fa in luogo sicuro (una cava) dove il giornalista Jürgen Todenhöfer è stato portato da ribelli che lo hanno supportato nella realizzazione del servizio.
L'intervista è una ulteriore prova del supporto dato dell'occidente e dalle monarchie del Golfo al gruppo terroristico al Nusra. Al di là della propaganda di guerra, si capisce così il motivo per cui la condizione principale posta dalla Russia, per la riuscita della tregua, cioè quella di dividere FSA da al Nusra e poi combattere quest'ultima insieme, non poteva essere esaudita.
Particolarmente interessante è il passaggio nel quale il reporter Jürgen Todenhöfer domanda ad Abu Al Ezz: "Qual è il rapporto c'è tra voi e gli Stati Uniti? Gli USA sostengono i ribelli?"
Alla domanda Abu Al Ezz risponde: "Sì, gli Stati Uniti sostengono l'opposizione, ma non direttamente. Sostengono i paesi che ci sostengono. Ma non siamo ancora soddisfatti di questo supporto. Essi dovrebbero sostenerci con armi sofisticate. Abbiamo vinto le battaglie grazie a missili "TOW". Siamo riusciti con questi missili a trovare un equilibrio con il regime. Abbiamo ottenuto le armi provenienti dalla Libia attraverso la Turchia. Abbiamo ricevuto anche il 'Mehrfachraketenwerfer' (TOS 1 Buratino). (...) Il regime ci supera solo con i suoi aerei da combattimento, missili e lanciamissili. Abbiamo catturato alcuni dei loro lanciarazzi e ne abbiamo ottenuto grandi quantità dall'estero".
Alla domanda se gli Stati Uniti avessero fornito loro i TOW direttamente oppure fossero stati passati successivamente dall' Esercito Siriano Libero (FSA), Abu Al Ezz risponde: "No, i missili sono stati dati a noi direttamente". E poi, riferendosi alle ultime battaglie in Aleppo Est, aggiunge: "Quando la strada era bloccata e siamo stati assediati, abbiamo avuto qui con noi ufficiali provenienti dalla Turchia, dal Qatar, dall'Arabia Saudita, da Israele e dagli Stati Uniti". Abu Al Ezz dettaglia che gli ufficiali provenienti dai vari paesi, appartenenti alla coalizione antiterrorismo erano "esperti per l'uso di satelliti, razzi, ricognizione e telecamere di sicurezza termiche".
Nell'intervista non solo vengono indicati i sostenitori del gruppo ma viene anche accennato ad un tariffario per eseguire certe azioni sul campo di battaglia.
Mai come oggi la pace in Siria è lontana, è evidente che quando si finge di volere le tregue ma nello stesso tempo si arma i terroristi, la pace si allontana sempre di più. Sarebbe ora che i nostri governi assumessero posizioni più collegate ai fatti che ideologiche e costrette da alleanze allacciate 'un tempo che fu' aventi alla base ben altri fini e principi.
di Patrizio Ricci
Il giornale tedesco informa che il colloquio con il comandante Abu al-Ezz è avvenuto circa 10 giorni fa in luogo sicuro (una cava) dove il giornalista Jürgen Todenhöfer è stato portato da ribelli che lo hanno supportato nella realizzazione del servizio.
L'intervista è una ulteriore prova del supporto dato dell'occidente e dalle monarchie del Golfo al gruppo terroristico al Nusra. Al di là della propaganda di guerra, si capisce così il motivo per cui la condizione principale posta dalla Russia, per la riuscita della tregua, cioè quella di dividere FSA da al Nusra e poi combattere quest'ultima insieme, non poteva essere esaudita.
Particolarmente interessante è il passaggio nel quale il reporter Jürgen Todenhöfer domanda ad Abu Al Ezz: "Qual è il rapporto c'è tra voi e gli Stati Uniti? Gli USA sostengono i ribelli?"
Alla domanda Abu Al Ezz risponde: "Sì, gli Stati Uniti sostengono l'opposizione, ma non direttamente. Sostengono i paesi che ci sostengono. Ma non siamo ancora soddisfatti di questo supporto. Essi dovrebbero sostenerci con armi sofisticate. Abbiamo vinto le battaglie grazie a missili "TOW". Siamo riusciti con questi missili a trovare un equilibrio con il regime. Abbiamo ottenuto le armi provenienti dalla Libia attraverso la Turchia. Abbiamo ricevuto anche il 'Mehrfachraketenwerfer' (TOS 1 Buratino). (...) Il regime ci supera solo con i suoi aerei da combattimento, missili e lanciamissili. Abbiamo catturato alcuni dei loro lanciarazzi e ne abbiamo ottenuto grandi quantità dall'estero".
Alla domanda se gli Stati Uniti avessero fornito loro i TOW direttamente oppure fossero stati passati successivamente dall' Esercito Siriano Libero (FSA), Abu Al Ezz risponde: "No, i missili sono stati dati a noi direttamente". E poi, riferendosi alle ultime battaglie in Aleppo Est, aggiunge: "Quando la strada era bloccata e siamo stati assediati, abbiamo avuto qui con noi ufficiali provenienti dalla Turchia, dal Qatar, dall'Arabia Saudita, da Israele e dagli Stati Uniti". Abu Al Ezz dettaglia che gli ufficiali provenienti dai vari paesi, appartenenti alla coalizione antiterrorismo erano "esperti per l'uso di satelliti, razzi, ricognizione e telecamere di sicurezza termiche".
Nell'intervista non solo vengono indicati i sostenitori del gruppo ma viene anche accennato ad un tariffario per eseguire certe azioni sul campo di battaglia.
Mai come oggi la pace in Siria è lontana, è evidente che quando si finge di volere le tregue ma nello stesso tempo si arma i terroristi, la pace si allontana sempre di più. Sarebbe ora che i nostri governi assumessero posizioni più collegate ai fatti che ideologiche e costrette da alleanze allacciate 'un tempo che fu' aventi alla base ben altri fini e principi.
Tweet |
Sono presenti 0 commenti
Inserisci un commento
Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.