domenica, settembre 25, 2016
L'arrivo della sindaca ha focalizzato tutte le attenzioni per l'ultimo giorno del raduno nazionale dei 5 Stelle: "Se hanno tremato per il no alle Olimpiadi, con il No al referendum vedranno la loro fine". Tensioni con la stampa.

"Più uniti che mai", è questo il mantra che i pentastellati ripetono sin da ieri dal palco del Foro Italico di Palermo per la kermesse nazionale del Movimento. Dopo il ritorno in prima linea di Beppe Grillo ieri, oggi è la sindaca di Roma Virginia Raggi a richiamare tutte le attenzioni. Attesa da microfoni e telecamere all'arrivo non ha lasciato dichiarazioni, trincerandosi nell'albergo in cui alloggiava il comico genovese; nel pomeriggio il bagno di folla dal palco.

I gesti e le parole della sindaca sembrano studiate per raggiungere l'effetto desiderato:"Ci dipingono come un a squadra di persone divise, ma non è vero. Noi siamo più uniti che mai", afferma la sindaca sotto la pioggia. "Ci attaccano per ogni cosa e la cosa vergognosa è che è proprio il premier ad attaccarci, Renzi che non ha rottamato nessuno", il tiro al bersaglio sul premier gioca un ruolo fondamentale nel forgiare lo spirito unitario. "Lui siede al tavolo con i Malagò, i Berlusconi, i Verdini. Sono i suoi amici, ci fa le leggi". Da qui l'affondo sulle Olimpiadi e l'occhio già indirizzato verso il referendum:"Quando abbiamo detto no con forza alle Olimpiadi hanno tremato. E con il no al referendum Renzi e gli altri vedranno la loro fine".

"Noi facciamo paura", sottolinea, "perché abbiamo le mani libere, perché non dobbiamo dire di sì a nessuno se non ai cittadini". Non solo è necessario sentirsi uniti, per la Raggi, ma anche (se non soprattutto) soli contro tutti: "Ciascuno di noi deve ringraziare chi porta avanti il M5S anche in questo momento in cui tutti vogliono metterci il bastone tra le ruote, noi andiamo avanti".

Infine, rivolgendosi alla platea: "Io non mollo ma non mollate neanche voi". Parole al quale il pubblico risponde intonando il coro "Onestà, onestà". "Questa è una parola che li spaventa ma noi non abbiamo paura di spaventarli, anzi è il nostro obiettivo", sottolinea Raggi.

"Non dobbiamo cercare consenso, ma fare ciò che serve", eppure le parole della sindaca hanno in tutto e per tutto l'aria di un comizio, da profeta in patria certo, ma pur sempre dalla forte impronta politica: individua l'avversario e su di esso si scaglia con forza, ogni parola risalta lo spirito dei presenti. Il nervosismo fra alcuni tra i più facinorosi, certo non è tardato ad emergere appena si sono palesati alcuni dei "nemici" così descritti dall'alto di quel palco: al momento dell'arrivo della Raggi sul prato di Italia 5 Stelle, dei colleghi della stampa sono stati aggrediti e strattonati da alcuni presenti al grido di "buffoni" o "servi dei potenti".

Dunque a distanza dallo scranno del Campidoglio, la giovane sindaca non sembra si sia lasciata alle spalle, nemmeno per un giorno, i problemi e le polemiche sulla capitale "disastrata" ed i punti interrogativi affatto dissolti intorno alla nomina dell'Assessore al Bilancio:"C'è una giunta che è al lavoro e a breve uscirà una sezione anche informativa del tipo 'lavori in corso". Il nome del nuovo assessore al Bilancio? Lo dirò presto".


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