Ci sarebbe l'accordo con la Francia per erigere il muro lungo l'autostrada che arriva al porto francese di Calais per fermare i migranti che cercano di salire a bordo dei camion diretti in Inghilterra. A dare la notizia la BBC, sulla base di quanto sostenuto dal sottosegretario per l'immigrazione Robert Goodwill.
Dopo l'Est Europa, il Brennero ed il muro di Trump sul confine messicano, l'idea di recintare i confini arriva anche a chi, nella sua lunga storia, mai ne aveva avuto bisogno. Difesa da quel Canale della Manica che scava il solco che "isolava" il Continente dalla terra d'Albione, ecco che invece la Gran Bretagna avrebbe raggiunto un accordo con la Francia per erigere un muro anti-immigrati a Calais, tutto a spese di Westminster.
Soprannominata dai media la "Grande Muraglia" di Calais, sarà alta quattro metri e correrà per un chilometro lungo i due lati dell'arteria stradale vicina al campo Giungla, dove vivono migliaia di migranti in condizioni disperate. Un progetto da 1,9 milioni di sterline, i cui lavori cominceranno presto, che secondo il sottosegretario per l'immigrazione britannico Robert Goodwill "impedirà i tentativi di disturbare gli autoveicoli che si apprestano ad attraversare la Manica".
Che la situazione di Calais abbia superato i limiti del tollerabile è noto da mesi, ma questa misura potrà risolvere, in qualsivoglia direzione, il problema? Un rapporto della camera dei Comuni indica che in luglio ogni sei minuti un immigrato è stato scoperto mentre cercava di salire su un camion, mentre le detenzioni sul confine sono arrivate quest'anno a 84mila. D'altro canto la Giungla, visitata la settimana scorsa da una delegazione britannica, è stata definita "una vergogna per la specie umana" e, come ha spiegato Kate Gibbs (Road Haulage Association, lobby degli autotrasportatori), il muro "sarà un minuscolo ostacolo nei pressi del porto, ma i clandestini potranno continuare a nascondersi sui camion un po' prima del muro".
Un altro aspetto che certo salta all'occhio è l'ubicazione stessa del muro. A Calais, che almeno dalla fine della Guerra dei Cent'anni non è più territorio inglese. Eppure, negli accordi tra Francia e Regno Unito, per snellire le procedure di traffico a Dover e Folkestone, col tunnel della Manica si decise di fissare proprio lì l'area confinante. Una situazione che, all'indomani della Brexit, sembrava destinata a mutare (in peggio, per i sudditi di Sua Maestà), così Londra si è decisa a venire in aiuto dei francesi, prima inviando guardie di frontiera in aiuto dei doganieri transalpini, dopodiché offrendosi di pagare per intero le spese di questa Grande Muraglia, nella debole Europa dei muri.
Dopo l'Est Europa, il Brennero ed il muro di Trump sul confine messicano, l'idea di recintare i confini arriva anche a chi, nella sua lunga storia, mai ne aveva avuto bisogno. Difesa da quel Canale della Manica che scava il solco che "isolava" il Continente dalla terra d'Albione, ecco che invece la Gran Bretagna avrebbe raggiunto un accordo con la Francia per erigere un muro anti-immigrati a Calais, tutto a spese di Westminster.
Soprannominata dai media la "Grande Muraglia" di Calais, sarà alta quattro metri e correrà per un chilometro lungo i due lati dell'arteria stradale vicina al campo Giungla, dove vivono migliaia di migranti in condizioni disperate. Un progetto da 1,9 milioni di sterline, i cui lavori cominceranno presto, che secondo il sottosegretario per l'immigrazione britannico Robert Goodwill "impedirà i tentativi di disturbare gli autoveicoli che si apprestano ad attraversare la Manica".
Che la situazione di Calais abbia superato i limiti del tollerabile è noto da mesi, ma questa misura potrà risolvere, in qualsivoglia direzione, il problema? Un rapporto della camera dei Comuni indica che in luglio ogni sei minuti un immigrato è stato scoperto mentre cercava di salire su un camion, mentre le detenzioni sul confine sono arrivate quest'anno a 84mila. D'altro canto la Giungla, visitata la settimana scorsa da una delegazione britannica, è stata definita "una vergogna per la specie umana" e, come ha spiegato Kate Gibbs (Road Haulage Association, lobby degli autotrasportatori), il muro "sarà un minuscolo ostacolo nei pressi del porto, ma i clandestini potranno continuare a nascondersi sui camion un po' prima del muro".
Un altro aspetto che certo salta all'occhio è l'ubicazione stessa del muro. A Calais, che almeno dalla fine della Guerra dei Cent'anni non è più territorio inglese. Eppure, negli accordi tra Francia e Regno Unito, per snellire le procedure di traffico a Dover e Folkestone, col tunnel della Manica si decise di fissare proprio lì l'area confinante. Una situazione che, all'indomani della Brexit, sembrava destinata a mutare (in peggio, per i sudditi di Sua Maestà), così Londra si è decisa a venire in aiuto dei francesi, prima inviando guardie di frontiera in aiuto dei doganieri transalpini, dopodiché offrendosi di pagare per intero le spese di questa Grande Muraglia, nella debole Europa dei muri.
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