domenica, settembre 25, 2016
550 bambini da tutta Italia, Il Piccolo Coro “Mariele Ventre” dell’Antoniano di Bologna, fra Alessandro Brustenghi e Francesco Gabbani hanno riempito di persone e di note la piazza.

Serata eccezionale, quella di Sabato 24 settembre, per l’ottava edizione di Festival Francescano. Sul palcoscenico “naturale” dei gradini della chiesa di San Petronio, in Piazza Maggiore a Bologna, si sono esibiti 550 bambini provenienti da tutta Italia, arrivati in città per il Raduno Nazionale dei Cori della Galassia dell’Antoniano, interpretando canzoni dello Zecchino d’Oro e raccontando in maniera semplice, ma estremamente profonda, il senso che ha per loro il perdono.

A seguire, le 50 voci del Piccolo Coro “Mariele Ventre” dell’Antoniano di Bologna diretto da Sabrina Simoni hanno intonato brani dal loro repertorio, come “Tutti quanti abbiamo un angelo” e “Benedizione a Frate Leone”, alternando il loro canto con quello di Fr. Alessandro Brustenghi, tenore e “voce di Assisi”, e di Francesco Gabbani, vincitore della sezione “Giovani” dell’ultima edizione del Festival di Sanremo, che con le sue “Amen” e “Eternamente ora” ha movimentato la platea, pur sapendo mantenere fede al filo conduttore dello spettacolo.

Nell’anno del Giubileo Straordinario della misericordia, Festival Francescano ha intitolato la serata “Cantare il perdono” per provare a dare al perdono musica e parole. Oltre alla musica infatti, sono state sul palco le parole dei bambini, le parole delle donne e degli uomini che animano il Festival, le parole di Papa Francesco e – immancabilmente – le parole di San Francesco.

“Laudato si', mi' Signore, per quelli ke perdonano per lo Tuo amore”: così si è aperto il “concerto”, che alle canzoni ha intervallato riflessioni e letture, tra cui anche un estratto del dialogo di Papa Francesco con i giovani italiani alla Giornata Mondiale della Gioventù 2016 a Cracovia.

“Quando tu stringi la mano a un amico, a una persona, tu fai un ponte umano. Tu fai un ponte. Invece, quando tu colpisci un altro, insulti un altro, tu costruisci un muro. L’odio cresce sempre con i muri. Alle volte, succede che tu voglia fare il ponte e ti lasciano con la mano tesa e dall’altra parte non te la prendono. Ma sempre fare i ponti. Questo è l’atteggiamento, sempre. […] Questo è il programma di vita: fare ponti, ponti umani.”

E “fare ponti” è stato un po’ il senso della serata di sabato, che ha visto tantissime persone, più di tremila provenienti da tutta Italia, radunarsi in una piazza per ascoltare insieme parole – in musica e non – ricche di un senso profondo e ispirato, che verrà portato a casa e diffuso ulteriormente, facendo si che i ponti diventino sempre più numerosi.

In collaborazione con la Diocesi e il Comune di Bologna e con il sostegno di Landi Renzo, Centergross, BPER Banca e Pilot Pen.


Sono presenti 0 commenti

Inserisci un commento

Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.



___________________________________________________________________________________________
Testata giornalistica iscritta al n. 5/11 del Registro della Stampa del Tribunale di Pisa
Proprietario ed Editore: Fabio Gioffrè
Sede della Direzione: via Socci 15, Pisa