Una catena di tragiche notizie da diversi punti degli Stati Uniti ha rafforzato la protesta contro l'uccisione di un afroamericano da parte della polizia a Charlotte. La città è presidiata ed il sindaco ha indetto il coprifuoco.
Il sindaco di Charlotte (North Carolina), Jennifer Roberts, ha indetto il coprifuoco a partire dalla mezzanotte fino alle sei del mattino, nella città sconvolta dalle proteste per la terza notte consecutiva, dopo la morte di Keith Lamont Scott, nero di 43 anni, per mano della polizia. A rafforzare lo spirito di protesta dei manifestanti per le strade, sono le tragiche notizie che arrivano dal resto del paese, che a poche settimane dalle elezioni presidenziali vede riemergere le tensioni a sfondo razziale.
Mentre il dipartimento di polizia di Tulsa ha fatto sapere che è stato spiccato un mandato di arresto nei confronti della agente che ha sparato uccidendo un afroamericano su un suv, a Baltimora, dopo alcuni giorni di agonia, è morto Tawon Boyd, 21 anni. A causare il decesso le conseguenze di una colluttazione con cinque poliziotti, giunti nel suo appartamento dopo una chiamata in cui si denunciavano "comportamenti strani", che lo hanno immobilizzato a terra. Il ragazzo era disarmato.
La tensione a Charlotte corre sul filo del rasoio, in particolare dopo l'annuncio della morte di della morte di Justin Carr, 26 anni, il manifestante ferito nel corso della protesta urbana. L'uomo era stata ricoverato in gravi condizioni per le ferite riportate da colpi di arma da fuoco, ma la polizia aveva parlato di spari provenienti dai civili, non dagli agenti. Ciò non è bastato a sedare gli animi, con i manifestanti che hanno rotto finestre e lanciato oggetti contro le forze dell'ordine.
Secondo fonti della polizia, esisterebbe anche un video della morte di Keith Lamont Scott, risalente al 20 settembre, al momento non disponibile al pubblico e che non mostrerebbe in maniera chiara se la vittima prima di essere colpita da un agente avesse puntato o meno una pistola verso i poliziotti. La notizia è stata accolta dai manifestanti al grido di "Release the tape!".
Dopo tre giorni di proteste ininterrotte, scandendo slogan, è così arrivata la decisione del sindaco di affiancare alla polizia, in tenuta antisommossa, la Guardia Nazionale e di indire il coprifuoco. Per quanto tesa, la situazione resta al momento sotto controllo e centinaia di manifestanti sono rimasti ancora in strada dopo la mezzanotte, senza che la Polizia sia intervenuta né abbia mostrato intenzione di intervenire, fino a quando non ve ne sarà necessità.
Il sindaco di Charlotte (North Carolina), Jennifer Roberts, ha indetto il coprifuoco a partire dalla mezzanotte fino alle sei del mattino, nella città sconvolta dalle proteste per la terza notte consecutiva, dopo la morte di Keith Lamont Scott, nero di 43 anni, per mano della polizia. A rafforzare lo spirito di protesta dei manifestanti per le strade, sono le tragiche notizie che arrivano dal resto del paese, che a poche settimane dalle elezioni presidenziali vede riemergere le tensioni a sfondo razziale.
Mentre il dipartimento di polizia di Tulsa ha fatto sapere che è stato spiccato un mandato di arresto nei confronti della agente che ha sparato uccidendo un afroamericano su un suv, a Baltimora, dopo alcuni giorni di agonia, è morto Tawon Boyd, 21 anni. A causare il decesso le conseguenze di una colluttazione con cinque poliziotti, giunti nel suo appartamento dopo una chiamata in cui si denunciavano "comportamenti strani", che lo hanno immobilizzato a terra. Il ragazzo era disarmato.
La tensione a Charlotte corre sul filo del rasoio, in particolare dopo l'annuncio della morte di della morte di Justin Carr, 26 anni, il manifestante ferito nel corso della protesta urbana. L'uomo era stata ricoverato in gravi condizioni per le ferite riportate da colpi di arma da fuoco, ma la polizia aveva parlato di spari provenienti dai civili, non dagli agenti. Ciò non è bastato a sedare gli animi, con i manifestanti che hanno rotto finestre e lanciato oggetti contro le forze dell'ordine.
Secondo fonti della polizia, esisterebbe anche un video della morte di Keith Lamont Scott, risalente al 20 settembre, al momento non disponibile al pubblico e che non mostrerebbe in maniera chiara se la vittima prima di essere colpita da un agente avesse puntato o meno una pistola verso i poliziotti. La notizia è stata accolta dai manifestanti al grido di "Release the tape!".
Dopo tre giorni di proteste ininterrotte, scandendo slogan, è così arrivata la decisione del sindaco di affiancare alla polizia, in tenuta antisommossa, la Guardia Nazionale e di indire il coprifuoco. Per quanto tesa, la situazione resta al momento sotto controllo e centinaia di manifestanti sono rimasti ancora in strada dopo la mezzanotte, senza che la Polizia sia intervenuta né abbia mostrato intenzione di intervenire, fino a quando non ve ne sarà necessità.
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