Giubileo delle Corali, mons. Fisichella: "Un canto fatto a Dio strappa le lacrime della conversione"
Concluso l'evento che ha portato a Roma 10 mila persone giunte da tutto il mondo. Fisichella applaude citando Sant'Agostino
Affluenza delle grandi occasioni per ospitare gli Animatori liturgici che lo scorso fine settimana hanno partecipano al Giubileo delle Corali organizzato da Nova Opera Onlus e dal Coro della diocesi di Roma. Una tre giorni iniziata venerdì, con il convegno formativo nell'Aula Paolo VI sul tema: “Cantare la Misericordia” e terminata con la Celebrazione liturgica presieduta da mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione.
Durante l'Omelia, il Prelato ha sottolineato l'importanza del canto per la vera conversione, citando l'esperienza del Vescovo di Ippona: "Quando mi tornano alla mente le lacrime che canti di chiesa mi strapparono ai primordi della mia fede - afferma Agostino nelle sue Confessioni - e alla commozione che ancora oggi suscita in me non il canto, ma le parole cantate, se cantate con voce limpida e la modulazione più conveniente, riconosco profondamente l’utilità di tutto questo. E aggiungeva: “Un canto fatto a Dio strappa le lacrime della conversione, perché può commuovere il cuore, può renderlo più vicino a Dio”.
All'interno della vita ecclesiale, la musica ha un ruolo fondamentale, "non è una cosa secondaria ma può essere realmente una forma di nuova evangelizzazione” - continua l'Arcivescovo, il quale conclude citando l’antico Pastore di Erma in cui si legge che “la preghiera dell’uomo triste non ha la forza di giungere all’altare di Dio”.
Affluenza delle grandi occasioni per ospitare gli Animatori liturgici che lo scorso fine settimana hanno partecipano al Giubileo delle Corali organizzato da Nova Opera Onlus e dal Coro della diocesi di Roma. Una tre giorni iniziata venerdì, con il convegno formativo nell'Aula Paolo VI sul tema: “Cantare la Misericordia” e terminata con la Celebrazione liturgica presieduta da mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione.
Durante l'Omelia, il Prelato ha sottolineato l'importanza del canto per la vera conversione, citando l'esperienza del Vescovo di Ippona: "Quando mi tornano alla mente le lacrime che canti di chiesa mi strapparono ai primordi della mia fede - afferma Agostino nelle sue Confessioni - e alla commozione che ancora oggi suscita in me non il canto, ma le parole cantate, se cantate con voce limpida e la modulazione più conveniente, riconosco profondamente l’utilità di tutto questo. E aggiungeva: “Un canto fatto a Dio strappa le lacrime della conversione, perché può commuovere il cuore, può renderlo più vicino a Dio”.
All'interno della vita ecclesiale, la musica ha un ruolo fondamentale, "non è una cosa secondaria ma può essere realmente una forma di nuova evangelizzazione” - continua l'Arcivescovo, il quale conclude citando l’antico Pastore di Erma in cui si legge che “la preghiera dell’uomo triste non ha la forza di giungere all’altare di Dio”.
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