mercoledì, ottobre 05, 2016
Mario Draghi pronto a staccare la spina ai mercati? Che fine faranno le banche - e anche lo spread - una volta che mancherà l'assist del QE? 

WSI - Non solo la Fed, con l’imminente rialzo dei tassi. Anche la Bce sarebbe pronta a staccare la spina ai mercati. Le indiscrezioni choc sono state riportate da Bloomberg e hanno scatenato reazioni violente soprattutto sul forex che, subito dopo la pubblicazione del report, ha assistito al balzo dell’euro. Ecco il report choc, secondo quanto riporta Bloomberg: “E’ probabile che la Bce inizierà in modo graduale a ridurre l’acquisto dei bond prima della conclusione del QE, nell’ordine di 10 miliardi di euro al mese, stando a quanto riportato da alcuni funzionari della banca centrale dell’Eurozona“.

E’ vero che la paura iniziale è stata stemperata da una stessa nota della Bce, diramata nella serata di ieri: “Il Consiglio direttivo della Bce non ha discusso questi argomenti, come ha detto il presidente Mario Draghi all’ultima conferenza stampa e durante il recente intervento al Parlamento europeo”. Tuttavia, spaventa – e non poco – la possibilità che la Bce di Mario Draghi possa decidere di seguire la stessa strada della Fed, quella del tapering, lanciata per porre fine al QE3.

Secondo Bloomberg, nell’ultimo mese gli esponenti della Bce avrebbero raggiunto un accordo, su base informale, per iniziare a limitare gli acquisti degli asset che ora ingolfano il bilancio dell’istituto. Il tapering potrebbe prendere il via una volta decisa la fine del QE, programma che è stato concepito per salvare l’Eurozona e le banche dal giogo di quei titoli di debito pubblico che avevano rischiato di mettere KO l’Italia e altri Piigs nel periodo della crisi più nera dei debiti sovrani. E un programma che viene tuttora considerato, insieme alla politica dei tassi negativi, l’antidoto di Draghi contro lo spettro di una bassa crescita persistente accompagnata dalla deflazione. L’obiettivo in realtà è stato centrato, visto che la ripresa dell’economia dell’Eurozona è ben lontana dall’essere in atto, e considerata la latitanza costante dell’inflazione. Gli stessi funzionari non escludono che il QE possa essere esteso al di là della sua data di scadenza, fissata alla fine di marzo del 2017. Al momento, la Bce acquista ogni mese asset – non solo titoli di stato, ma anche corporate bond – per un valore di 80 miliardi di euro.

Così ha commentato in un’intervista rilasciata a Bloomberg Marchel Alexandrovich, economista senior europeo presso Jefferies International, a Londra: “Il QE dovrebbe andare avanti fino al marzo del 2017, e lo scenario per noi più probabile è che proseguirà per almeno altri sei mesi a 80 miliardi di euro al mese (dunque senza alcuna riduzione). Verso la fine del 2017, la Bce potrebbe pensare al tapering, e magari tagliare gli acquisti nel marzo del 2018. Ma stiamo parlando di strategie di uscita ipotetiche, non di qualcosa che la Bce metterà in atto almeno nel breve termine. E comunque, alla fine la decisione sarà condizionata dall’outlook sull’ inflazione“.

Nella riunione di settembre, la Bce ha predetto che la crescita dell’indice dei prezzi al consumo accelererà a una media dell’1,6% nel 2018, rimanendo dunque sotto il target di un valore appena inferiore al 2%, non centrato tra l’altro dall’inizio del 2013. Le proiezioni per il 2019 saranno rese note a dicembre.


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