La notizia dalla Bbc, ma le condizioni del rilascio sono ancora da chiarire.
Ventuno ragazze del gruppo di studentesse della città nigeriana di Chibok rapite ad aprile del 2014 dai terroristi di Boko Haram sono state nelle ultime ore liberate e attualmente si ritiene che siano sotto la protezione dei servizi di sicurezza nella città settentrionale di Maiduguri. Durante la prigionia, molte di loro avrebbero avuto figli, altre al momento del rilascio sarebbero incinte. Al riguardo vige il massimo riserbo delle autorità locali.
A riferirlo è stata la Bbc, ma la conferma arriva da un funzionario della presidenza nigeriana ha confermato la liberazione da parte dei Boko Haram di 21 delle 276 studentesse sequestrate, dopo negoziati con il governo. Ignote le circostanze della loro liberazione, voci dal Ministero dell'Informazione parlerebbero di un rilascio di 4 combattenti del gruppo terrorista.
Il portavoce della presidenza, Mallam Garba Shehu, si è però limitato a parlare di un risultato figlio dei negoziati tra il governo e i fondamentalisti islamici grazie alla mediazione del governo svizzero e della Croce Rossa Internazionale, annunciando la prosecuzione delle trattative. Al momento non si conosce l'identità delle giovani rimesse in libertà, ha aggiunto Aisha Yesufu, a capo della campagna Bring Back Our Girls.
"Oggi abbiamo consegnato 21 delle ragazze di Chibok alle autorità governative nigeriane, in qualità di intermediario neutrale". Lo scrive su Twitter la Croce Rossa Internazionale (ICRC) in Africa, aggiungendo: "Non possiamo fornire ulteriori commenti in questa fase nell'interesse delle ragazze". Sulla vicenda sono intervenuti anche l'Alto rappresentante Ue Federica Mogherini e il commissario alle crisi umanitarie Christos Stylianides: "E' tempo di dare a queste ragazze speranza, vita, un futuro". "Devono continuare tutti gli sforzi per portare gli autori di questo atto terribile" davanti alla giustizia. L'Ue "resta pronta ad assistere il governo della Nigeria nella sua lotta contro Boko Haram e nei suoi sforzi umanitari, di ricostruzione e sviluppo".
Ventuno ragazze del gruppo di studentesse della città nigeriana di Chibok rapite ad aprile del 2014 dai terroristi di Boko Haram sono state nelle ultime ore liberate e attualmente si ritiene che siano sotto la protezione dei servizi di sicurezza nella città settentrionale di Maiduguri. Durante la prigionia, molte di loro avrebbero avuto figli, altre al momento del rilascio sarebbero incinte. Al riguardo vige il massimo riserbo delle autorità locali.
A riferirlo è stata la Bbc, ma la conferma arriva da un funzionario della presidenza nigeriana ha confermato la liberazione da parte dei Boko Haram di 21 delle 276 studentesse sequestrate, dopo negoziati con il governo. Ignote le circostanze della loro liberazione, voci dal Ministero dell'Informazione parlerebbero di un rilascio di 4 combattenti del gruppo terrorista.
Il portavoce della presidenza, Mallam Garba Shehu, si è però limitato a parlare di un risultato figlio dei negoziati tra il governo e i fondamentalisti islamici grazie alla mediazione del governo svizzero e della Croce Rossa Internazionale, annunciando la prosecuzione delle trattative. Al momento non si conosce l'identità delle giovani rimesse in libertà, ha aggiunto Aisha Yesufu, a capo della campagna Bring Back Our Girls.
"Oggi abbiamo consegnato 21 delle ragazze di Chibok alle autorità governative nigeriane, in qualità di intermediario neutrale". Lo scrive su Twitter la Croce Rossa Internazionale (ICRC) in Africa, aggiungendo: "Non possiamo fornire ulteriori commenti in questa fase nell'interesse delle ragazze". Sulla vicenda sono intervenuti anche l'Alto rappresentante Ue Federica Mogherini e il commissario alle crisi umanitarie Christos Stylianides: "E' tempo di dare a queste ragazze speranza, vita, un futuro". "Devono continuare tutti gli sforzi per portare gli autori di questo atto terribile" davanti alla giustizia. L'Ue "resta pronta ad assistere il governo della Nigeria nella sua lotta contro Boko Haram e nei suoi sforzi umanitari, di ricostruzione e sviluppo".
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