Il portavove del ministero della difesa russo generale Igor Konashenkov, ha presentato prove che sollevano Mosca e Damasco dalle accuse lanciate dall'Unicef circa un bombardamento di una scuola ad Idlib
di Patrizio Ricci
Il generale Igor Konashenkov ha anche riferito che il 26 ottobre nessun aereo della Forza aerea russa o siriana è entrato nella zona. Durante la sua dichiarazione, il rappresentante ufficiale del Ministero della Difesa russo, ha riferito che un aereo senza pilota è stato inviato dalla Russia in volo di ricognizione per indagare sul presunto bombardamento di una scuola nella città di Hass ( governatorato diIdlib) il 26 ottobre, dove sarebbero morti 22 bambini. I filmati dell’attività ricognitiva, mostrati anche alla TV, non hanno evidenziato prove di attacchi aerei. Inoltre l'ufficiale ha rivelato che la zona è stata sorvolata da un ricognizione americano UAV MQ-1B «Predator» e che perciò ulteriori informazioni potranno essere richieste agli americani.
Gli esperti russi hanno effettuato una attenta analisi delle fotografie e dei video diffusi sui media di tutto il mondo. Essi risultano essere “un insieme di più di 10 pezzi” ripresi in diversi momenti della giornata: le immagini digitali riportate come prova sono state falsificate.
Il portavoce russo ha evidenziato come la fotografia mostrata come prova dall’agenzia di stampa AFP (foto di apertura) in cui si vede il muro della scuola distrutto, mostra stranamente tutti i banchi integri, cosa impossibile data la violenta esplosione che si vuole dimostrare. Inoltre, “attraverso il buco nel muro” si vede chiaramente che tutto l’ambiente circostante è privo di danni o di schegge. E’ chiaro che una qualsiasi bomba avrebbe lasciato danni osservabili anche su mobili e suppellettili nonchè segni di bruciatura su tutto l’ambiente circostante.
La notizia era stata diffusa dall’Unicef prendendo come fonte un report dei “Caschi Bianchi”, notoriamente organizzazione che insieme al soccorso sui campi di battaglia riservato esclusivamente ai combattenti ed aree sotto al Nusra ed alleati, ha come compito compito la diffusione di propaganda antigovernativa.
Le autorità russe hanno esortato l’Unicef a verificare maggiormente le sua fonti per non compromettere la propria reputazione di organizzazione unanimemente rispettata.
Il ministero della Difesa russo ha anche rivelato che è in corso un’esame attento dei dati radar per chiarire ulteriormente le responsabilità.
L’accusa era partita dal direttore esecutivo dell’UNICEF Anthony Lake, il quale aveva detto che almeno 22 bambini e sei insegnanti sono stati uccisi in un attacco aereo effettuato su una scuola ad Idlib. Il portavoce del Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova aveva imediatamente condannato l’attacco alla scuola di Idlib ed aveva chiesto un’indagine sull’attacco. Aveva anche evidenziato come i media internazionali avevano subito “hanno lanciato un attacco” contro Mosca e Damasco, senza sentire il bisogno di presentare riscontri.
C’è da rilevare che i media italiani, nonostante le controdeduzioni fatte dalla parte chiamata in causa continuano anche nella mattinata del 28 ottobre a diffondere la notizia del bombardamento della scuola di Idlib come certamente effettata dai russi.
di Patrizio Ricci
Il generale Igor Konashenkov ha anche riferito che il 26 ottobre nessun aereo della Forza aerea russa o siriana è entrato nella zona. Durante la sua dichiarazione, il rappresentante ufficiale del Ministero della Difesa russo, ha riferito che un aereo senza pilota è stato inviato dalla Russia in volo di ricognizione per indagare sul presunto bombardamento di una scuola nella città di Hass ( governatorato diIdlib) il 26 ottobre, dove sarebbero morti 22 bambini. I filmati dell’attività ricognitiva, mostrati anche alla TV, non hanno evidenziato prove di attacchi aerei. Inoltre l'ufficiale ha rivelato che la zona è stata sorvolata da un ricognizione americano UAV MQ-1B «Predator» e che perciò ulteriori informazioni potranno essere richieste agli americani.
Gli esperti russi hanno effettuato una attenta analisi delle fotografie e dei video diffusi sui media di tutto il mondo. Essi risultano essere “un insieme di più di 10 pezzi” ripresi in diversi momenti della giornata: le immagini digitali riportate come prova sono state falsificate.
Il portavoce russo ha evidenziato come la fotografia mostrata come prova dall’agenzia di stampa AFP (foto di apertura) in cui si vede il muro della scuola distrutto, mostra stranamente tutti i banchi integri, cosa impossibile data la violenta esplosione che si vuole dimostrare. Inoltre, “attraverso il buco nel muro” si vede chiaramente che tutto l’ambiente circostante è privo di danni o di schegge. E’ chiaro che una qualsiasi bomba avrebbe lasciato danni osservabili anche su mobili e suppellettili nonchè segni di bruciatura su tutto l’ambiente circostante.
La notizia era stata diffusa dall’Unicef prendendo come fonte un report dei “Caschi Bianchi”, notoriamente organizzazione che insieme al soccorso sui campi di battaglia riservato esclusivamente ai combattenti ed aree sotto al Nusra ed alleati, ha come compito compito la diffusione di propaganda antigovernativa.
Le autorità russe hanno esortato l’Unicef a verificare maggiormente le sua fonti per non compromettere la propria reputazione di organizzazione unanimemente rispettata.
Il ministero della Difesa russo ha anche rivelato che è in corso un’esame attento dei dati radar per chiarire ulteriormente le responsabilità.
L’accusa era partita dal direttore esecutivo dell’UNICEF Anthony Lake, il quale aveva detto che almeno 22 bambini e sei insegnanti sono stati uccisi in un attacco aereo effettuato su una scuola ad Idlib. Il portavoce del Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova aveva imediatamente condannato l’attacco alla scuola di Idlib ed aveva chiesto un’indagine sull’attacco. Aveva anche evidenziato come i media internazionali avevano subito “hanno lanciato un attacco” contro Mosca e Damasco, senza sentire il bisogno di presentare riscontri.
C’è da rilevare che i media italiani, nonostante le controdeduzioni fatte dalla parte chiamata in causa continuano anche nella mattinata del 28 ottobre a diffondere la notizia del bombardamento della scuola di Idlib come certamente effettata dai russi.
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