Lo sciame durerà settimane ma il vero rischio è l'attivazione di altre faglie. La scossa di mercoledì non era inattesa. Ora il problema di trovare un tetto agli sfollati.
Un centinaio di scosse, la più forte di magnitudo 3.5 alle 4:13, vicino Ussita. Questa la seconda notte da sfollati per i circa 4 mila terremotati della provincia di Macerata, sistemati in strutture provvisorie, palazzetti dello sport e qualche tenda. Alcuni gruppi sono già stati trasferiti negli alberghi della costa, come gli sfollati di Visso. L'approssimarsi dell'inverno, infatti, rende impraticabili le tendopoli. Scuole chiuse fino al 31 Ottobre.
Intanto prosegue l'analisi da parte dell'Istituto di geofisica e vulcanologia e della Protezione civile su quanto avvenuto mercoledì sera. Un pezzo di crosta terrestre lungo 17 -18 chilometri, largo 10 e profondo 9 sarebbe caduto di poco più di mezzo metro. Dimensioni di poco inferiori rispetto ad Amatrice, con un'energia rilasciata di circa la metà. Una parte rimasta come sospesa dopo il 24 Agosto. Una condizione che l'Ingv aveva ipotizzato nelle scorse settimane. La Protezione civile era stata avvertita ed infatti è i soccorsi sono stati rapidissimi.
Lo sciame, inoltre, sarà destinato a durare ancora per settimane, ma col passare dei giorni le scosse diminuiranno progressivamente. Resta, però, la possibilità di un effetto domino: ogni scossa destabilizza l'intero sistema, cambiando il modo in cui le forze sono distribuite nel sottosuolo. La crosta terreste viene così sollecitata. Ad un evento importante, è facile che ne segua un altro in tempi brevi. In questo senso, Amatrice è figlia de L'Aquila e le scosse di mercoledì sono figlie di Amatrice.
Sollevare la terra o abbassarla richiede, tuttavia, un'energia diversa. Così un abbassamento provoca maggiori danni, dal momento che richiede un'energia anche minore, alzarlo, invece, ne richiede molta di più: questo spiegherebbe i danni contenuti di un terremoto giudicato "improvviso" come quello nella pianura Padana nel 2012. Anche in Giappone, ad esempio, i terremoti nella maggior parte dei casi sono "compressivi", ovvero le due placche, avvicinandosi, comprimono il terreno che quindi si solleva.
Quando il terremoto è "estensivo", invece, il terreno si abbassa ed i danni, nonostante strutture antisismiche, possono essere incalcolabili. In Italia, non esistono aree a rischio 0, e la carta dei rischi viene calcolata su base probabilistica, aggiornandola all'indomani di ogni episodio. Ma al mondo, per ora, non esistono altri casi di mappe simili come da noi.
Intanto ieri, proprio mentre si analizzava e si discutevano le misure necessarie in un vertice con i sindaci, la presidente della regione Catiuscia Marini, il commissario per la ricostruzione Vasco Errani e il capo della protezione civile Fabrizo Curci, una nuova forte scossa è stata avvertita a Norcia, interrompendo bruscamente l'incontro.
Infine, arrivata la conferma che il terremoto di mercoledì è stato sentito addirittura fino in Austria. Secondo l'istituto geofisico Zamg, sono state 150 le segnalazioni giunte alla centrale di Vienna, soprattutto dalle zone di Innsbruck, Klagenfurt, Villaco e Salisburgo. Ai piani alti degli edifici si muovevano i lampadari e il liquido in bottiglie e bicchieri, scrive l'agenzia Apa.
Un centinaio di scosse, la più forte di magnitudo 3.5 alle 4:13, vicino Ussita. Questa la seconda notte da sfollati per i circa 4 mila terremotati della provincia di Macerata, sistemati in strutture provvisorie, palazzetti dello sport e qualche tenda. Alcuni gruppi sono già stati trasferiti negli alberghi della costa, come gli sfollati di Visso. L'approssimarsi dell'inverno, infatti, rende impraticabili le tendopoli. Scuole chiuse fino al 31 Ottobre.
Intanto prosegue l'analisi da parte dell'Istituto di geofisica e vulcanologia e della Protezione civile su quanto avvenuto mercoledì sera. Un pezzo di crosta terrestre lungo 17 -18 chilometri, largo 10 e profondo 9 sarebbe caduto di poco più di mezzo metro. Dimensioni di poco inferiori rispetto ad Amatrice, con un'energia rilasciata di circa la metà. Una parte rimasta come sospesa dopo il 24 Agosto. Una condizione che l'Ingv aveva ipotizzato nelle scorse settimane. La Protezione civile era stata avvertita ed infatti è i soccorsi sono stati rapidissimi.
Lo sciame, inoltre, sarà destinato a durare ancora per settimane, ma col passare dei giorni le scosse diminuiranno progressivamente. Resta, però, la possibilità di un effetto domino: ogni scossa destabilizza l'intero sistema, cambiando il modo in cui le forze sono distribuite nel sottosuolo. La crosta terreste viene così sollecitata. Ad un evento importante, è facile che ne segua un altro in tempi brevi. In questo senso, Amatrice è figlia de L'Aquila e le scosse di mercoledì sono figlie di Amatrice.
Sollevare la terra o abbassarla richiede, tuttavia, un'energia diversa. Così un abbassamento provoca maggiori danni, dal momento che richiede un'energia anche minore, alzarlo, invece, ne richiede molta di più: questo spiegherebbe i danni contenuti di un terremoto giudicato "improvviso" come quello nella pianura Padana nel 2012. Anche in Giappone, ad esempio, i terremoti nella maggior parte dei casi sono "compressivi", ovvero le due placche, avvicinandosi, comprimono il terreno che quindi si solleva.
Quando il terremoto è "estensivo", invece, il terreno si abbassa ed i danni, nonostante strutture antisismiche, possono essere incalcolabili. In Italia, non esistono aree a rischio 0, e la carta dei rischi viene calcolata su base probabilistica, aggiornandola all'indomani di ogni episodio. Ma al mondo, per ora, non esistono altri casi di mappe simili come da noi.
Intanto ieri, proprio mentre si analizzava e si discutevano le misure necessarie in un vertice con i sindaci, la presidente della regione Catiuscia Marini, il commissario per la ricostruzione Vasco Errani e il capo della protezione civile Fabrizo Curci, una nuova forte scossa è stata avvertita a Norcia, interrompendo bruscamente l'incontro.
Infine, arrivata la conferma che il terremoto di mercoledì è stato sentito addirittura fino in Austria. Secondo l'istituto geofisico Zamg, sono state 150 le segnalazioni giunte alla centrale di Vienna, soprattutto dalle zone di Innsbruck, Klagenfurt, Villaco e Salisburgo. Ai piani alti degli edifici si muovevano i lampadari e il liquido in bottiglie e bicchieri, scrive l'agenzia Apa.
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