Per verificare se contenevano materiale classificato. Trump: "Si sta ponendo rimedio a tutti gli orribili errori fatti".
La corsa alla Casa Bianca si deciderà fra due settimane, ma proprio quando i giochi sembravano ormai fatti, ecco il colpo di scena che potrebbe cambiare le carte in tavola. James Comey, il direttore dell'Fbi, ha fatto sapere in una lettera a membri del Congresso che verranno riaperte le indagini per controllare nuove mail relative ad Hillary Clinton, con l'obiettivo di verificare se contenevano materiale classificato.
Una notizia shock per la candidata democratica, che sembrava aver ormai entrambi i piedi dentro lo studio ovale di Washington. "Il popolo americano merita i fatti al completo, immediatamente. E' imperativo che l'Fbi spieghi". ha commentato la Clinton in conferenza stampa in Iowa. Clinton si dice "certa che le nuove mail non muteranno le conclusioni già raggiunte dall'Fbi" lo scorso luglio, quando l'agenzia federale aveva chiuso l'inchiesta sul Mail-gate escludendo responsabilità penali.
In realtà, l'Fbi non è ancora in grado di dire se le email "possono essere significative" o quanto tempo richiederà riesaminarle. Le email sono state scoperte in una vicenda non collegata che ha spinto Comey a disporre "appropriati passi investigativi".
All'origine del fatto c'è un'imprudenza ed una grave scorrettezza dell'ex first lady, usando un indirizzo privato di email anziché quello governativo. WikiLeaks, diffondendone alcune, mise a fuoco un conflitto d'interessi: tra la Hillary segretario di Stato e le attività della Fondazione filantropica di famiglia. Chi staccava assegni per la Fondazione aveva anche un accesso preferenziale al Dipartimento di Stato.
Le mail di questo filone, però, non riguarderebbero direttamente la candidata, ma Anthony Weiner, politico democratico di New York, ex-marito dell'assistente di Hillary (Huma Abedin), coinvolto in un traffico di foto erotiche.
Torna così alla carica Donald Trump, pronto a rifarsi sotto e giocarsi le sue ultime carte. L'arrivo della notizia in New Hampshire, dove stava tenendo un comizio, è stato accolto da un'ovazione della folla dei suoi sostenitori. "Una corruzione su una scala mai vista prima", ha commentato, sostenendo che la candidata democratica vuole "portare il suo schema criminale nello studio ovale". "Sono contento che l'Fbi stia ponendo rimedio a tutti gli orribili errori fatti" nelle indagini.
Nella lettera inviata al Congresso per informare della riapertura dell'indagine, Comey ha spiegato "Negli ultimi mesi ho ripetutamente testimoniato che la nostra inchiesta era conclusa. Credo che sarebbe fuorviante per il popolo americano non fornirne nota". Ha inoltre sottolineato la consapevolezza che vi sia il rischio di generare fraintendimenti, data la necessità di bilanciare le informazioni in una comunicazione breve e considerata la tempistica "nel mezzo di una stagione elettorale". Certo si tratta di una decisione inattesa ed irrituale a così poca distanza dal voto.
La corsa alla Casa Bianca si deciderà fra due settimane, ma proprio quando i giochi sembravano ormai fatti, ecco il colpo di scena che potrebbe cambiare le carte in tavola. James Comey, il direttore dell'Fbi, ha fatto sapere in una lettera a membri del Congresso che verranno riaperte le indagini per controllare nuove mail relative ad Hillary Clinton, con l'obiettivo di verificare se contenevano materiale classificato.
Una notizia shock per la candidata democratica, che sembrava aver ormai entrambi i piedi dentro lo studio ovale di Washington. "Il popolo americano merita i fatti al completo, immediatamente. E' imperativo che l'Fbi spieghi". ha commentato la Clinton in conferenza stampa in Iowa. Clinton si dice "certa che le nuove mail non muteranno le conclusioni già raggiunte dall'Fbi" lo scorso luglio, quando l'agenzia federale aveva chiuso l'inchiesta sul Mail-gate escludendo responsabilità penali.
In realtà, l'Fbi non è ancora in grado di dire se le email "possono essere significative" o quanto tempo richiederà riesaminarle. Le email sono state scoperte in una vicenda non collegata che ha spinto Comey a disporre "appropriati passi investigativi".
All'origine del fatto c'è un'imprudenza ed una grave scorrettezza dell'ex first lady, usando un indirizzo privato di email anziché quello governativo. WikiLeaks, diffondendone alcune, mise a fuoco un conflitto d'interessi: tra la Hillary segretario di Stato e le attività della Fondazione filantropica di famiglia. Chi staccava assegni per la Fondazione aveva anche un accesso preferenziale al Dipartimento di Stato.
Le mail di questo filone, però, non riguarderebbero direttamente la candidata, ma Anthony Weiner, politico democratico di New York, ex-marito dell'assistente di Hillary (Huma Abedin), coinvolto in un traffico di foto erotiche.
Torna così alla carica Donald Trump, pronto a rifarsi sotto e giocarsi le sue ultime carte. L'arrivo della notizia in New Hampshire, dove stava tenendo un comizio, è stato accolto da un'ovazione della folla dei suoi sostenitori. "Una corruzione su una scala mai vista prima", ha commentato, sostenendo che la candidata democratica vuole "portare il suo schema criminale nello studio ovale". "Sono contento che l'Fbi stia ponendo rimedio a tutti gli orribili errori fatti" nelle indagini.
Nella lettera inviata al Congresso per informare della riapertura dell'indagine, Comey ha spiegato "Negli ultimi mesi ho ripetutamente testimoniato che la nostra inchiesta era conclusa. Credo che sarebbe fuorviante per il popolo americano non fornirne nota". Ha inoltre sottolineato la consapevolezza che vi sia il rischio di generare fraintendimenti, data la necessità di bilanciare le informazioni in una comunicazione breve e considerata la tempistica "nel mezzo di una stagione elettorale". Certo si tratta di una decisione inattesa ed irrituale a così poca distanza dal voto.
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