La battaglia rimane intensa nella città chiave di Aleppo dove i ribelli prendono sempre di più di mira i servizi sociali in Aleppo Ovest. Mentre tutto questo accade, sembra che tutta l'attenzione degli USA sia focalizzata non sui terroristi ma sul 'regime di Assad'.
di Patrizio Ricci
Ieri nel corso di una riunione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, l'ambasciatrice Usa all'Onu Samantha Power si è scagliata contro 13 tra comandanti siriani e funzionari governativi (di questi, tre alti ufficiali militari sono già oggetto di sanzioni da parte di Washington). L’ambasciatrice americana li ha accusati di attacchi contro aree civili, e di effettuare torture .“Stiamo guardando le loro azioni e e documentando i loro abusi e un giorno loro saranno ritenuti responsabili delle atrocità che oggi sono ben documentate”, ha detto, nessun accusa però è stata però accennata verso i ribelli, cioè verso chi ha inserito la tortura nell’ordinaria amministrazione giudiziaria
Se è vero che Samantha Power ha detto che Isis e ‘membri dell’opposizione ‘ hanno commesso crimini, è altrettanto vero che verso di loro l'ambasciatrice non usato la stessa veemenza o ha minacciato conseguenze. E' il classico atteggiamento dei due pesi e delle due misure. I riscontri sono molti: ad esempio, quando il 26 aprile Mosca ha proposto all'Onu di comminare sanzioni contro i gruppi terroristici “Ahrar al-Sham” e “Jaysh al-Islam” e ad “al-Nusra” (operanti in Siria e collegati al Daesh), gli Stati Uniti si sono opposti.
Ciò è paradossale perchè anche Amnesty International dice che i gruppi Fronte al-Nusra e il Movimento islamico Ahrar al-Sham, “applicando una rigida interpretazione della sharia, hanno introdotto sanzioni equivalenti a maltrattamenti e torture”. E si badi bene: non 'eccessi' ma maltrattamenti e torture facenti parti del sistema da loro messo su nella loro ordinaria amministrazione nella provincia di Aleppo.
Eppure sono ben noti i membri del consiglio islamico di Aleppo est. Sono i diretti responsabili dell’aver ordinato di sparare contro i civili in Aleppo est per impedire loro di fuggire nella zona governativa. Gli stessi sono anche responsabili per l’interruzione dell’acqua in Aleppo ovest e per i continui tiri su scuole ed ospedali e quartieri civili che in alcun modo possono essere considerati obiettivi strategici.
E' evidente che al di là delle prove dei fatti denunciati, è surreale che per prime si additino violazioni di personaggi inseriti nelle truppe governative mentre in Aleppo Est dove la componente maggioritaria è il gruppo terrorista al Nusra, nulla è denunciato esplicitamente. Altrettanto sconcertante è inoltre che gli USA denuncino le atrocità del ‘regime di Assad quando a centinaia i soldati governativi in mano ai ribelli in questi anni sono stati torturati , decapitati e giustiziati in massa.
Purtroppo Washington guarda solo in una direzione evitando di guardare dalla parte della cosidetta ‘rivolta’ sponsorizzata dai propri alleati arabi che alimentano il terrorismo islamico mondiale.
Infine, sarebbe fin troppo facile dire ‘ma da che pulpito viene la predica...’: tutti sappiamo che gli Usa non riconoscono la giurisdizione del Tribunale Penale Internazionale sulle proprie truppe e che hanno usato i 'servigi' di parecchi stati mediorientali con le 'torture a commissione' denominate ‘extraordinary redintion‘.
Ieri nel corso di una riunione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, l'ambasciatrice Usa all'Onu Samantha Power si è scagliata contro 13 tra comandanti siriani e funzionari governativi (di questi, tre alti ufficiali militari sono già oggetto di sanzioni da parte di Washington). L’ambasciatrice americana li ha accusati di attacchi contro aree civili, e di effettuare torture .“Stiamo guardando le loro azioni e e documentando i loro abusi e un giorno loro saranno ritenuti responsabili delle atrocità che oggi sono ben documentate”, ha detto, nessun accusa però è stata però accennata verso i ribelli, cioè verso chi ha inserito la tortura nell’ordinaria amministrazione giudiziaria
Se è vero che Samantha Power ha detto che Isis e ‘membri dell’opposizione ‘ hanno commesso crimini, è altrettanto vero che verso di loro l'ambasciatrice non usato la stessa veemenza o ha minacciato conseguenze. E' il classico atteggiamento dei due pesi e delle due misure. I riscontri sono molti: ad esempio, quando il 26 aprile Mosca ha proposto all'Onu di comminare sanzioni contro i gruppi terroristici “Ahrar al-Sham” e “Jaysh al-Islam” e ad “al-Nusra” (operanti in Siria e collegati al Daesh), gli Stati Uniti si sono opposti.
Ciò è paradossale perchè anche Amnesty International dice che i gruppi Fronte al-Nusra e il Movimento islamico Ahrar al-Sham, “applicando una rigida interpretazione della sharia, hanno introdotto sanzioni equivalenti a maltrattamenti e torture”. E si badi bene: non 'eccessi' ma maltrattamenti e torture facenti parti del sistema da loro messo su nella loro ordinaria amministrazione nella provincia di Aleppo.
Eppure sono ben noti i membri del consiglio islamico di Aleppo est. Sono i diretti responsabili dell’aver ordinato di sparare contro i civili in Aleppo est per impedire loro di fuggire nella zona governativa. Gli stessi sono anche responsabili per l’interruzione dell’acqua in Aleppo ovest e per i continui tiri su scuole ed ospedali e quartieri civili che in alcun modo possono essere considerati obiettivi strategici.
E' evidente che al di là delle prove dei fatti denunciati, è surreale che per prime si additino violazioni di personaggi inseriti nelle truppe governative mentre in Aleppo Est dove la componente maggioritaria è il gruppo terrorista al Nusra, nulla è denunciato esplicitamente. Altrettanto sconcertante è inoltre che gli USA denuncino le atrocità del ‘regime di Assad quando a centinaia i soldati governativi in mano ai ribelli in questi anni sono stati torturati , decapitati e giustiziati in massa.
Purtroppo Washington guarda solo in una direzione evitando di guardare dalla parte della cosidetta ‘rivolta’ sponsorizzata dai propri alleati arabi che alimentano il terrorismo islamico mondiale.
Infine, sarebbe fin troppo facile dire ‘ma da che pulpito viene la predica...’: tutti sappiamo che gli Usa non riconoscono la giurisdizione del Tribunale Penale Internazionale sulle proprie truppe e che hanno usato i 'servigi' di parecchi stati mediorientali con le 'torture a commissione' denominate ‘extraordinary redintion‘.
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