In Italia il costo della vita per un pensionato è troppo alto, mentre in Bulgaria e Portogallo è possibile usufruire di un trattamento speciale che consente di fare una vita da benestante anche a un europeo di un paese straniero. Come? Basta avere un contratto d‘affitto e almeno 183 giorni all’anno di vita effettiva trascorsa nei due paesi, per poter usufruire dei servizi di assistenza locali.
di Daniele Chicca
WSI - Sono 60 mila i pensionati europei trasferitisi in Portogallo, dove hanno preso la “residenza non abituale”, che consente di godere la pensione guadagnata nel proprio paese d’origine, senza pagare un solo euro di tasse. I pensionati italiani hanno capito il funzionamento: conviene pagare un affitto a Lisbona e usufruire del trattamento pensionistico portoghese piuttosto che rimanere in Italia a condurre una vita di stenti. È il caso di Valentino Cavallini, operaio del settore dell’abbigliamento con 45 anni di contributi alle spalle.
“In Italia prendevo 2250 euro al mese. Qui, senza ritenute, arrivo a 3187,44. Ecco il pagamento di novembre”, racconta il signor Cavallin, originario della provincia di Padova, a Niccolò Zancan, inviato di La Stampa a Lisbona.
I casi come quello di Cavallin, che si è trasferito cinque mesi fa, sono numerosi. Se confrontato con l’origine dell’accordo sulla pensione (2008), il trend è recente, ma in rapida ascesa. Nel 2010 i residenti italiani erano 2533 in Portogallo, oggi sono 6832, la maggioranza dei quali vive a Lisbona, una città sul mare ricca di fascino e cultura.
L’addetta commerciale dell’ambasciata italiana, Cinzia Buraglini, ha spiegato a La Stampa che “Quello dei pensionati italiani è un fenomeno recente, nonostante l’accordo sulla pensione risalga a 8 anni fa. Riceviamo moltissimi contatti. Chiedono informazioni, sono tentati. Ma non sempre il trasferimento si concretizza, soprattutto per il costo alto degli affitti”.
di Daniele Chicca
WSI - Sono 60 mila i pensionati europei trasferitisi in Portogallo, dove hanno preso la “residenza non abituale”, che consente di godere la pensione guadagnata nel proprio paese d’origine, senza pagare un solo euro di tasse. I pensionati italiani hanno capito il funzionamento: conviene pagare un affitto a Lisbona e usufruire del trattamento pensionistico portoghese piuttosto che rimanere in Italia a condurre una vita di stenti. È il caso di Valentino Cavallini, operaio del settore dell’abbigliamento con 45 anni di contributi alle spalle.
“In Italia prendevo 2250 euro al mese. Qui, senza ritenute, arrivo a 3187,44. Ecco il pagamento di novembre”, racconta il signor Cavallin, originario della provincia di Padova, a Niccolò Zancan, inviato di La Stampa a Lisbona.
I casi come quello di Cavallin, che si è trasferito cinque mesi fa, sono numerosi. Se confrontato con l’origine dell’accordo sulla pensione (2008), il trend è recente, ma in rapida ascesa. Nel 2010 i residenti italiani erano 2533 in Portogallo, oggi sono 6832, la maggioranza dei quali vive a Lisbona, una città sul mare ricca di fascino e cultura.
L’addetta commerciale dell’ambasciata italiana, Cinzia Buraglini, ha spiegato a La Stampa che “Quello dei pensionati italiani è un fenomeno recente, nonostante l’accordo sulla pensione risalga a 8 anni fa. Riceviamo moltissimi contatti. Chiedono informazioni, sono tentati. Ma non sempre il trasferimento si concretizza, soprattutto per il costo alto degli affitti”.
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