Il primo nome resta Renzi. In corsa Gentiloni, esclusi Grasso, Franceschini e Delrio. Intato leader (e leaderini) sfilano nell'ufficio del Presidente.
Ventiquattro Gennaio o 2018? La questione governo è aperta mentre il Quirinale si avvia a una giornata cruciale per le consultazioni. Al centro, però, c'è ancora Matteo Renzi. Il grande sconfitto del referendum di domenica resta il primo nome nella lista per un governo a breve scadenza, in linea con la sentenza della Corte Costituzionale prevista per il 24 Gennaio. E se il pronunciamento riscriverà una legge elettorale immediatamente utilizzabile, ecco le elezioni anticipate. Anche ad aprile.
Renzi tentenna, comprensibilmente. Un bis con "patto istituzionale", gli permetterebbe - da un lato - di poter pilotare la prossima campagna elettorale, mantenendosi al centro della partita. Dall'altro, il reincarico lo cingerebbe d'assedio fra le opposizioni interne e esterne, esponendolo in ultimo al vecchio adagio democristiano affibbiato ad Amintore Fanfani: il "Rieccolo". Dunque, tiro al bersaglio o ruolo nell'ombra? Il problema per il Segretario è che a proporre il reincarico sarebbero il suo vecchio sostenitore Napolitano, il presidente Mattarella, Boldrini e Grasso. Che fare?
Il finale è annunciato per lunedì. Altre sono le ipotesi sul tavolo. La principale riguarderebbe l'attuale capo della Farnesina Gentiloni. Un renziano non della prima ora, vicino alle istituzioni e navigatore sufficientemente esperto. Lontano il ministro dei Trasporti Graziano Delrio, uscito dal cosiddetto "giglio magico" e inviso alle falangi renziane del partito. Tramontata, con giallo, la possibile candidatura di Dario Franceschini, uomo per tutte le transizioni. Su di lui le trame nazarene si sono subito sbizzarrite, arrivando ad ipotizzare un accordo ad Arcore con Forza Italia.
Contro un nuovo governo Forza Italia e M5S: "Non serve un governo per fare una legge elettorale", ha detto Di Maio, "si faccia con Renzi dimissionario". Traduzione: condannare l'ex premier a restare, per accerchiarlo da tutte le posizioni. La liturgia del governo di scopo, immarcescibile esperienza della Repubblica, è in atto. In attesa di segnali da Pontassieve.
Ventiquattro Gennaio o 2018? La questione governo è aperta mentre il Quirinale si avvia a una giornata cruciale per le consultazioni. Al centro, però, c'è ancora Matteo Renzi. Il grande sconfitto del referendum di domenica resta il primo nome nella lista per un governo a breve scadenza, in linea con la sentenza della Corte Costituzionale prevista per il 24 Gennaio. E se il pronunciamento riscriverà una legge elettorale immediatamente utilizzabile, ecco le elezioni anticipate. Anche ad aprile.
Renzi tentenna, comprensibilmente. Un bis con "patto istituzionale", gli permetterebbe - da un lato - di poter pilotare la prossima campagna elettorale, mantenendosi al centro della partita. Dall'altro, il reincarico lo cingerebbe d'assedio fra le opposizioni interne e esterne, esponendolo in ultimo al vecchio adagio democristiano affibbiato ad Amintore Fanfani: il "Rieccolo". Dunque, tiro al bersaglio o ruolo nell'ombra? Il problema per il Segretario è che a proporre il reincarico sarebbero il suo vecchio sostenitore Napolitano, il presidente Mattarella, Boldrini e Grasso. Che fare?
Il finale è annunciato per lunedì. Altre sono le ipotesi sul tavolo. La principale riguarderebbe l'attuale capo della Farnesina Gentiloni. Un renziano non della prima ora, vicino alle istituzioni e navigatore sufficientemente esperto. Lontano il ministro dei Trasporti Graziano Delrio, uscito dal cosiddetto "giglio magico" e inviso alle falangi renziane del partito. Tramontata, con giallo, la possibile candidatura di Dario Franceschini, uomo per tutte le transizioni. Su di lui le trame nazarene si sono subito sbizzarrite, arrivando ad ipotizzare un accordo ad Arcore con Forza Italia.
Contro un nuovo governo Forza Italia e M5S: "Non serve un governo per fare una legge elettorale", ha detto Di Maio, "si faccia con Renzi dimissionario". Traduzione: condannare l'ex premier a restare, per accerchiarlo da tutte le posizioni. La liturgia del governo di scopo, immarcescibile esperienza della Repubblica, è in atto. In attesa di segnali da Pontassieve.
Tweet |
Sono presenti 0 commenti
Inserisci un commento
Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.