Atto prematuro, secondo Amnesty International Italia
Amnesty - Commentando le notizie di stampa secondo le quali l’Italia sarebbe intenzionata a rimandare presto, almeno provvisoriamente, l’ambasciatore in Egitto, il presidente di Amnesty International Italia Antonio Marchesi ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“Continuiamo a pensare che si tratti di un atto decisamente prematuro per il quale, nonostante gli asseriti passi avanti nelle indagini sull’uccisione di Giulio Regeni, mancano ancora i presupposti. Una decisione di rimandare l’ambasciatore al Cairo in questa fase rischia di trasmettere un messaggio sbagliato, che potrebbe essere interpretato dalle autorità egiziane come una ‘pre-chiusura’ dell’intera vicenda, come un riconoscimento che al momento non hanno affatto mostrato di meritare. Del resto, è la stessa procura di Roma ad aver precisato oggi che non siamo di fronte ad alcuna imminente svolta. Il nostro timore è che la decisione di rimandare l’ambasciatore potrebbe avere l’effetto di rallentare piuttosto che di accelerare la ricerca della verità piena e completa sulla tragica uccisione di Giulio Regeni“.
La raccolta di firme della campagna “Verità per Giulio Regeni” prosegue sul sito di Amnesty International Italia, che ha promosso per il 25 gennaio (primo anniversario della scomparsa di Giulio Regeni) una manifestazione nazionale a Roma.
Amnesty - Commentando le notizie di stampa secondo le quali l’Italia sarebbe intenzionata a rimandare presto, almeno provvisoriamente, l’ambasciatore in Egitto, il presidente di Amnesty International Italia Antonio Marchesi ha rilasciato la seguente dichiarazione:
“Continuiamo a pensare che si tratti di un atto decisamente prematuro per il quale, nonostante gli asseriti passi avanti nelle indagini sull’uccisione di Giulio Regeni, mancano ancora i presupposti. Una decisione di rimandare l’ambasciatore al Cairo in questa fase rischia di trasmettere un messaggio sbagliato, che potrebbe essere interpretato dalle autorità egiziane come una ‘pre-chiusura’ dell’intera vicenda, come un riconoscimento che al momento non hanno affatto mostrato di meritare. Del resto, è la stessa procura di Roma ad aver precisato oggi che non siamo di fronte ad alcuna imminente svolta. Il nostro timore è che la decisione di rimandare l’ambasciatore potrebbe avere l’effetto di rallentare piuttosto che di accelerare la ricerca della verità piena e completa sulla tragica uccisione di Giulio Regeni“.
La raccolta di firme della campagna “Verità per Giulio Regeni” prosegue sul sito di Amnesty International Italia, che ha promosso per il 25 gennaio (primo anniversario della scomparsa di Giulio Regeni) una manifestazione nazionale a Roma.
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