martedì, dicembre 27, 2016
L'interrogatorio forse dopo le vacanze di Natale. Le accuse sono di rivelazione del segreto e favoreggiamento.

Mostrare serenità. Questo è stato il mantra pre-natalizio del ministro allo Sport Luca Lotti allo scoppio della bomba giornalistica del Fatto Quotidiano, che ha rivelato l'indagine in corso sulla pietra angolare di quel famoso Giglio Magico costituitosi intorno all'ex premier Matteo Renzi. Un'indagine che lo vede coinvolto in compagnia del Comandante Generale dei Carabinieri Tullio Del Sette e al Comandante dei Carabinieri della regione Toscana Emanuele Saltalamacchia per la fuga di notizie sull'inchiesta della procura di Napoli sugli appalti Consip.

Nella speranza, nel Pd, che l'inchiesta si concluda in una bolla di sapone, Lotti è stato avvolto da una coltre di solidarietà anche da parte del ministro degli Esteri Angelino Alfano: "Caro Luca, a me Il Fatto ha dedicato decine di prime pagine... Benvenuto anche tu!". "Lotti e' persona onesta e seria. Se ci sara' sostanza nell'iniziativa della magistratura ho fiducia che le cose si chiariranno con rapidità" ha detto il capogruppo Pd alla Camera Ettore Rosato. Stefano Esposito e' critico: "Sala ha scoperto di essere indagato dai giornali, Lotti scoprirebbe di essere indagato dai giornali. Woodcock, nome noto e pm vulcanico, non so se è in cerca di pubblicità, sicuramente non nasconde la sua voglia di fare il proprio lavoro".

Renzi, intanto, da Pontassieve non fa uscire un fiato. Per lui, il 34enne ministro è il braccio destro e sinistro, conosciuto quando in Consiglio comunale a Montelupo Fiorentino, invitato a seguirlo alla Provincia di Firenze, e poi, sempre più uomo di fiducia, nella sua scalata al potere: da capo segreteria e poi capo di gabinetto a Palazzo Vecchio lo ha accompagnato fino a Palazzo Chigi, fidatissimo sottosegretario per i mille giorni del suo esecutivo.

E' stato lo stesso Lotti a farsi sentire: "Sarei indagato per rivelazioni di segreto d'ufficio. E' una cosa che semplicemente non esiste. Inutile stare a fare dietrologie o polemiche. Sto comunque tornando a Roma per sapere se la notizia corrisponde al vero e, in tal caso, per chiedere di essere sentito oggi stesso. E' una cosa che non esiste e non ho voglia di lasciarla sospesa". Gli fa eco il legale Franco Coppi: "Noi siamo pronti a spiegare subito ogni cosa. Aspettiamo solo che la Procura ci convochi".

In particolare, la magistratura sospetterebbe i reati di favoreggiamento e rivelazione di segreto d'ufficio. La fuga di notizie avrebbe infatti consentito la bonifica ambientale degli uffici dei vertici Consip dalle cimici fatte mettere dai magistrati nella sede nazionale di via Isonzo a Roma. Motivo per cui i pm napoletani titolari dell'inchiesta su Consip Henry John Woodcock, Celeste Parrano, Enrica Parascano hanno trasmesso per competenza le carte sulla fuga di notizie alla Procura di Roma guidata da Giuseppe Pignatone.

Dal referendum costituzionale che ha sancito la fine del governo Renzi è passato quasi un mese. Da allora, la politica non solo ha visto la nascita di un governo "supplente", fatto a stretto giro con i nomi (pochi) che erano disponibili, con annesse le polemiche (Poletti) che sin da subito ne hanno minato la credibilità, ma anche lo scoppio di nuove e vecchie inchieste che hanno colpito diversi soggetti legati all'ex premier, da De Luca a Sala, fino a Lotti. Vedremo se saranno preludio alla tempesta perfetta o se il vascello del Pd continuerà la navigazione, rotta ignota ovviamente.


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