Ancora meno le risorse erogate. In Italia solo 1.700 punti di ricarica pubblici
GreenReport - Rispondendo a un’interrogazione del presidente della Commissione ambiente della
Camera, Ermete Realacci (PD), il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti ha confermato il grave ritardo nella distribuzione delle risorse stanziate dallo Stato per lo sviluppo della mobilità elettrica.
Realacci spiega che «Relativamente agli stanziamenti, finora sono state approvate convenzioni per progetti di realizzazione dei punti di ricarica che ammontano a poco più di 3,5 milioni di euro. Molto meno del 10% dei 50 milioni stanziati tra il 2013 e il 2015. Ancora meno le risorse erogate» .
Il presidente della Commissione ambiente ricorda che «Lo scarso utilizzo dei mezzi elettrici in Italia è dovuto anche all’inadeguatezza dell’infrastruttura di ricarica. E ad oggi nel Paese ci sono 1.700 punti di ricarica pubblici tra lenti e fast, altri 700 verranno installati nel corso dell’anno, e circa 2000 punti di ricarica in aree private con accesso aperto al pubblico. Firenze, con 250 colonnine, è la città con il maggior numero di punti di ricarica».
Il Ministero delle Infrastrutture si è impegnato a «semplificare le procedure, a fronte dei problemi emersi. Promuovere l’uso di veicoli elettrici e più in generale una mobilità sostenibile è strategico per ridurre le emissioni inquinanti».
Realacci conclude: «Come testimoniano diversi studi scientifici e articoli di stampa, i veicoli elettrici, soprattutto se alimentati con energia da fonti rinnovabili, possono diminuire significativamente le emissioni di CO2 dovute al trasporto su gomma e l’inquinamento delle città. Puntare sulla sostenibilità e sull’efficienza, nella mobilità come negli altri settori, è anche la strada del futuro».
GreenReport - Rispondendo a un’interrogazione del presidente della Commissione ambiente della
Camera, Ermete Realacci (PD), il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti ha confermato il grave ritardo nella distribuzione delle risorse stanziate dallo Stato per lo sviluppo della mobilità elettrica.
Realacci spiega che «Relativamente agli stanziamenti, finora sono state approvate convenzioni per progetti di realizzazione dei punti di ricarica che ammontano a poco più di 3,5 milioni di euro. Molto meno del 10% dei 50 milioni stanziati tra il 2013 e il 2015. Ancora meno le risorse erogate» .
Il presidente della Commissione ambiente ricorda che «Lo scarso utilizzo dei mezzi elettrici in Italia è dovuto anche all’inadeguatezza dell’infrastruttura di ricarica. E ad oggi nel Paese ci sono 1.700 punti di ricarica pubblici tra lenti e fast, altri 700 verranno installati nel corso dell’anno, e circa 2000 punti di ricarica in aree private con accesso aperto al pubblico. Firenze, con 250 colonnine, è la città con il maggior numero di punti di ricarica».
Il Ministero delle Infrastrutture si è impegnato a «semplificare le procedure, a fronte dei problemi emersi. Promuovere l’uso di veicoli elettrici e più in generale una mobilità sostenibile è strategico per ridurre le emissioni inquinanti».
Realacci conclude: «Come testimoniano diversi studi scientifici e articoli di stampa, i veicoli elettrici, soprattutto se alimentati con energia da fonti rinnovabili, possono diminuire significativamente le emissioni di CO2 dovute al trasporto su gomma e l’inquinamento delle città. Puntare sulla sostenibilità e sull’efficienza, nella mobilità come negli altri settori, è anche la strada del futuro».
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