Un'antica ricorrenza per sottolineare l'importanza del soglio Pontificio, che aldilà di mode o tendenze temporali, è un punto di riferimento della missione cristiana.
di Dario Cataldo
Una festa liturgica di antica memoria, in precedenza suddivisa in due ricorrenze, il 18 Gennaio e il 22 Febbraio. Il motivo risale al percorso dell'Apostolo Pietro, prima di base ad Antiochia e poi a Roma, dove per tradizione conobbe il martirio. A seguito di una riforma del calendario, le due ricorrenze furono unificate alla data odierna.
La figura di Simon Pietro è di cruciale importanza all'interno del panorama agiografico cristiano. Chiamato alla sequela del Cristo, è diventato Pietro, colui che ha ricevuto l'incarico di edificare la nascente Chiesa. Come cita il Vangelo di Matteo: "Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli".
Dunque La cattedra di S. Pietro indica la preminente posizione nel collegio apostolico, certificata dalla volontà di Gesù, che gli assegna il compito di guidare il nuovo popolo di Dio. In una società liquida, alla ricerca dell'effimero, delle mode passeggere e delle tendenze frivole, la figura del Sommo Pontefice deve essere quel punto fermo che orienta verso i beni escatologici.
L'importanza del Magistero, come ha più volte ribadito un "Padre della Chiesa contemporanea", ovvero l'attuale Papa emerito, Benedetto XVI, è di cruciale importanza per guardare alle sfide del secolo. L'apertura verso la direzione in cui soffia il vento, è un'arma a doppio taglio perché, se da un lato attira facili consensi - specie tra realtà diverse da quella cattolica - dall'altro genera confusione e "relativismo morale".
In un suo discorso del 2007, in occasione dell'udienza con le Ong cattoliche più importanti del mondo e accreditate presso le istituzioni delle Nazioni Unite, Papa Ratzinger disse: "Gli amari frutti della logica relativistica sono tristemente evidenti: per esempio il tentativo di considerare i diritti umani come la conseguenza di stili di vita autoreferenziali". Anteporre l'azione a effetto, che suscita clamore e protagonismo ad ogni costo, è un risvolto che cozza con gli ideali rappresentati dalla Cattedra di Pietro.
Come è ben espresso nel già citato Vangelo di Matteo, alla domanda del Messia "voi chi dite che io sia?" Simon Pietro risponde: "Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente". Con tale fermezza, siamo chiamati all'unità riconoscendo i capisaldi indissolubili della fede cristiana.
di Dario Cataldo
Una festa liturgica di antica memoria, in precedenza suddivisa in due ricorrenze, il 18 Gennaio e il 22 Febbraio. Il motivo risale al percorso dell'Apostolo Pietro, prima di base ad Antiochia e poi a Roma, dove per tradizione conobbe il martirio. A seguito di una riforma del calendario, le due ricorrenze furono unificate alla data odierna.
La figura di Simon Pietro è di cruciale importanza all'interno del panorama agiografico cristiano. Chiamato alla sequela del Cristo, è diventato Pietro, colui che ha ricevuto l'incarico di edificare la nascente Chiesa. Come cita il Vangelo di Matteo: "Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli".
Dunque La cattedra di S. Pietro indica la preminente posizione nel collegio apostolico, certificata dalla volontà di Gesù, che gli assegna il compito di guidare il nuovo popolo di Dio. In una società liquida, alla ricerca dell'effimero, delle mode passeggere e delle tendenze frivole, la figura del Sommo Pontefice deve essere quel punto fermo che orienta verso i beni escatologici.
L'importanza del Magistero, come ha più volte ribadito un "Padre della Chiesa contemporanea", ovvero l'attuale Papa emerito, Benedetto XVI, è di cruciale importanza per guardare alle sfide del secolo. L'apertura verso la direzione in cui soffia il vento, è un'arma a doppio taglio perché, se da un lato attira facili consensi - specie tra realtà diverse da quella cattolica - dall'altro genera confusione e "relativismo morale".
In un suo discorso del 2007, in occasione dell'udienza con le Ong cattoliche più importanti del mondo e accreditate presso le istituzioni delle Nazioni Unite, Papa Ratzinger disse: "Gli amari frutti della logica relativistica sono tristemente evidenti: per esempio il tentativo di considerare i diritti umani come la conseguenza di stili di vita autoreferenziali". Anteporre l'azione a effetto, che suscita clamore e protagonismo ad ogni costo, è un risvolto che cozza con gli ideali rappresentati dalla Cattedra di Pietro.
Come è ben espresso nel già citato Vangelo di Matteo, alla domanda del Messia "voi chi dite che io sia?" Simon Pietro risponde: "Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente". Con tale fermezza, siamo chiamati all'unità riconoscendo i capisaldi indissolubili della fede cristiana.
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