La situazione in Siria resta complessivamente difficile da quando le forze islamiste guidate da al Nusra hanno contrattaccato su tutti i fronti nella parte meridionale del paese. La situazione è difficile soprattutto a Damasco e nella parte nord-est di Hama.
di Patrizio Ricci
La situazione nella capitale si è aggravata dal 20 marzo quando Jihadisti, islamici e ribelli affiliati con l'Esercito siriano libero (FSA), precisamente Hayat Tahrir al-Sham, Failak al-Rahman (FSA) e Harakat Ahrar al-Sham hanno improvvisamente contrattaccato le posizioni nella zona di Jobar, alla periferia di Damasco. Gli insorti provenienti da tutti e tre i gruppi - HTS, Ahrar Al Sham, e Faylaq al Rahman nelle foto e nei video disponibili in rete (diffusi dagli stessi) indossano le stesse fasce rosse e bianche.
Durante l’attacco contro le posizioni siriane sono stati utilizzati attentatori suicidi. Successivamente i gruppi jihadisti hanno fatto esplodere due tunnel precedentemente costruiti sotto le posizioni governative. Da altri tunnel sono avanzati le avanguardie terroriste. In seguito a questi attacchi coordinati, l’esercito siriano è stato costretto a ritirarsi per 2 Km al fine di ridurre le perdite e per riorganizzarsi. Di conseguenza, i jihadisti sono riusciti ad avanzare ed hanno preso la rimessa degli autobus nella zona di Albumara nel sobborgo di Al-Abbasiin, ed il workshop “Mercedes”, la costruzione “Humasiya” Albulmana e un magazzino elettrico.
Dopo la ritirata, il comando militare siriano ha portato grandi rinforzi dalla parte settentrionale del distretto Kabun per recuperare il terreno perduto. Intanto gli aerei hanno iniziato a martellare le posizioni dei jihadisti nei punti che avevano sfondato.
Ieri, dopo 16 ore di feroce contrattacco, quando l’esercito arabo siriano aveva ripreso tutte le posizioni precedentemente perse. Tuttavia, le bande di “Hayat Tahrir al-Sham” hanno lanciato un ulteriore attacco contro la periferia orientale di Damasco, andando a prendere d’assalto la posizione dell’esercito arabo siriano in Isar.
Nella mattinata di ieri a seguito di questo nuovo attacco, i jihadisti hanno riconquistato il territorio precedentemente perso. Anche questa volta, l’attacco è ripreso con l'ausilio di auto guidate da attentatori suicidi nel settore occidentale in Jobar , vicino alla zona di Al-Abbasiin. Successivamente, dopo intense deflagrazioni sono seguiti tentativi di infiltrazione in direzione Isar-Abbasiin. A questo punto, i Jihadisti hanno tentato nuovamente tentato di riconquistare il garage Albumara, il centro di ingegneria elettrica e il negozio “Mercedes” verso Piazza Abbasid.
Gli aspri combattimenti sono proseguiti nella zona di Al-Kabun. La battaglia è stata condotta dai gruppi Hayat Tahrir al-Sham, Ahrar al-Sham, Jaish al-Islam e’ Failak ar-Rahman. Per un breve periodo di tempo le forze jihadiste sono riuscite a riunire le due enclave islamiste del settore industriale di Jobar.
Tuttavia, questo successo è stato di breve durata. Ancora una volta le truppe governative hanno respinto tutti gli attacchi jihadisti e ripreso il controllo delle aree territoriali precedentemente perdute .
Il bilancio di queste battaglie è pesante: ieri sono stati uccisi 72 soldati siriani mentre le perdite dei ribelli sono quantificate in 100 miliziani uccisi. La maggior parte dei terroristi sono stati uccisi dai missili lanciati dall'esercito siriano: nel momento più critico il comando delle forze governative ha deciso di far ricorso a misure estreme ed ha lanciato due missili balistici SRBM “Tochka-U”, che hanno permesso di fermare l’avanzata degli insorti colpendo dove gli islamisti si stavano preparando per un ulteriore attacco. Questa misura ha permesso di interrompere ulteriori controffensive. Durante i combattimenti, ancora in corso, sono ntervenuti anche cacciabombardieri russi.
Sulla città intanto si è scatenata la rappresaglia jihadista. Per tutto il tempo i quartieri residenziali sono stati fatti oggetto del lancio di razzi e colpi di mortaio. I bombardamenti ieri hanno causato il ferimento di 12 civili.
di Patrizio Ricci
La situazione nella capitale si è aggravata dal 20 marzo quando Jihadisti, islamici e ribelli affiliati con l'Esercito siriano libero (FSA), precisamente Hayat Tahrir al-Sham, Failak al-Rahman (FSA) e Harakat Ahrar al-Sham hanno improvvisamente contrattaccato le posizioni nella zona di Jobar, alla periferia di Damasco. Gli insorti provenienti da tutti e tre i gruppi - HTS, Ahrar Al Sham, e Faylaq al Rahman nelle foto e nei video disponibili in rete (diffusi dagli stessi) indossano le stesse fasce rosse e bianche.
Durante l’attacco contro le posizioni siriane sono stati utilizzati attentatori suicidi. Successivamente i gruppi jihadisti hanno fatto esplodere due tunnel precedentemente costruiti sotto le posizioni governative. Da altri tunnel sono avanzati le avanguardie terroriste. In seguito a questi attacchi coordinati, l’esercito siriano è stato costretto a ritirarsi per 2 Km al fine di ridurre le perdite e per riorganizzarsi. Di conseguenza, i jihadisti sono riusciti ad avanzare ed hanno preso la rimessa degli autobus nella zona di Albumara nel sobborgo di Al-Abbasiin, ed il workshop “Mercedes”, la costruzione “Humasiya” Albulmana e un magazzino elettrico.
Dopo la ritirata, il comando militare siriano ha portato grandi rinforzi dalla parte settentrionale del distretto Kabun per recuperare il terreno perduto. Intanto gli aerei hanno iniziato a martellare le posizioni dei jihadisti nei punti che avevano sfondato.
Ieri, dopo 16 ore di feroce contrattacco, quando l’esercito arabo siriano aveva ripreso tutte le posizioni precedentemente perse. Tuttavia, le bande di “Hayat Tahrir al-Sham” hanno lanciato un ulteriore attacco contro la periferia orientale di Damasco, andando a prendere d’assalto la posizione dell’esercito arabo siriano in Isar.
Nella mattinata di ieri a seguito di questo nuovo attacco, i jihadisti hanno riconquistato il territorio precedentemente perso. Anche questa volta, l’attacco è ripreso con l'ausilio di auto guidate da attentatori suicidi nel settore occidentale in Jobar , vicino alla zona di Al-Abbasiin. Successivamente, dopo intense deflagrazioni sono seguiti tentativi di infiltrazione in direzione Isar-Abbasiin. A questo punto, i Jihadisti hanno tentato nuovamente tentato di riconquistare il garage Albumara, il centro di ingegneria elettrica e il negozio “Mercedes” verso Piazza Abbasid.
Gli aspri combattimenti sono proseguiti nella zona di Al-Kabun. La battaglia è stata condotta dai gruppi Hayat Tahrir al-Sham, Ahrar al-Sham, Jaish al-Islam e’ Failak ar-Rahman. Per un breve periodo di tempo le forze jihadiste sono riuscite a riunire le due enclave islamiste del settore industriale di Jobar.
Tuttavia, questo successo è stato di breve durata. Ancora una volta le truppe governative hanno respinto tutti gli attacchi jihadisti e ripreso il controllo delle aree territoriali precedentemente perdute .
Il bilancio di queste battaglie è pesante: ieri sono stati uccisi 72 soldati siriani mentre le perdite dei ribelli sono quantificate in 100 miliziani uccisi. La maggior parte dei terroristi sono stati uccisi dai missili lanciati dall'esercito siriano: nel momento più critico il comando delle forze governative ha deciso di far ricorso a misure estreme ed ha lanciato due missili balistici SRBM “Tochka-U”, che hanno permesso di fermare l’avanzata degli insorti colpendo dove gli islamisti si stavano preparando per un ulteriore attacco. Questa misura ha permesso di interrompere ulteriori controffensive. Durante i combattimenti, ancora in corso, sono ntervenuti anche cacciabombardieri russi.
Sulla città intanto si è scatenata la rappresaglia jihadista. Per tutto il tempo i quartieri residenziali sono stati fatti oggetto del lancio di razzi e colpi di mortaio. I bombardamenti ieri hanno causato il ferimento di 12 civili.
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