A seguito delle ipotesi di complotto che nei giorni scorsi hanno gettato ombre sulla rinuncia al pontificato di Benedetto XVI, Padre Lombardi getta acqua sul fuoco: "Rinuncia in piena libertà e responsabilità".
di Dario Cataldo
Presidente della Fondazione vaticana Joseph Ratzinger-Benedetto XVI e direttore della Sala Stampa vaticana fino a qualche mese fa, Padre Federico Lombardi è una voce autorevole all'interno della struttura Vaticana. Quando afferma su Avvenire che l'allora Pontefice "ha preso la decisione della rinuncia in piena libertà e responsabilità e non c'è nessun mistero da svelare. Io ho sempre pensato che Benedetto XVI sia un uomo che ha messo la verità al primo posto. Come si fa a contraddire così platealmente ciò che ha detto solennemente e poi ribadito?".
La polemica sulle presunte pressioni è divampata a seguito di un'intervista che qualche giorno fa, l'arcivescovo uscente di Ferrara-Comacchio, mons. Negri, ha rilasciato a un giornale online - Rimini 2.0. Dalle sue affermazioni, si legge di "gravi responsabilità dentro e fuori il Vaticano per le dimissioni di Benedetto XV". Padre Lombardi, entrando nel merito sottolinea che queste sono "affermazioni che non sono passate inosservate, suscitando interrogativi e inutile confusione".
A braccio continua l'ex direttore della Sala Stampa Vaticana: "Monsignor Negri parla volentieri della sua forte amicizia con Benedetto XVI. Poi fa riferimento a supposte pressioni esercitate dall' amministrazione Obama. Osservo anzitutto - chiosa il Presbitero - che monsignor Negri riconosce di conoscere poco i fatti, il che in parte permette di relativizzare le sue affermazioni, che tuttavia ci vengono presentate come una certezza".
Inoltre deduce che: "Mi pare una strana testimonianza di amicizia quella di monsignor Negri, che contraddice trionfalmente ciò che il suo amico dice. Non mi pare proprio che sia necessario pensare a delle terribili pressioni d'oltreoceano". Il riferimento è chiaramente rivolto a quanto dichiarato da Papa Ratzinger al Concistoro riunito, così come a tutti i fedeli. Conclude Lombardi che, la decisione presa da Benedetto XVI, è stata "molto saggia e ragionevole, davanti a Dio e davanti agli uomini. Gliene siamo grati".
di Dario Cataldo
Presidente della Fondazione vaticana Joseph Ratzinger-Benedetto XVI e direttore della Sala Stampa vaticana fino a qualche mese fa, Padre Federico Lombardi è una voce autorevole all'interno della struttura Vaticana. Quando afferma su Avvenire che l'allora Pontefice "ha preso la decisione della rinuncia in piena libertà e responsabilità e non c'è nessun mistero da svelare. Io ho sempre pensato che Benedetto XVI sia un uomo che ha messo la verità al primo posto. Come si fa a contraddire così platealmente ciò che ha detto solennemente e poi ribadito?".
La polemica sulle presunte pressioni è divampata a seguito di un'intervista che qualche giorno fa, l'arcivescovo uscente di Ferrara-Comacchio, mons. Negri, ha rilasciato a un giornale online - Rimini 2.0. Dalle sue affermazioni, si legge di "gravi responsabilità dentro e fuori il Vaticano per le dimissioni di Benedetto XV". Padre Lombardi, entrando nel merito sottolinea che queste sono "affermazioni che non sono passate inosservate, suscitando interrogativi e inutile confusione".
A braccio continua l'ex direttore della Sala Stampa Vaticana: "Monsignor Negri parla volentieri della sua forte amicizia con Benedetto XVI. Poi fa riferimento a supposte pressioni esercitate dall' amministrazione Obama. Osservo anzitutto - chiosa il Presbitero - che monsignor Negri riconosce di conoscere poco i fatti, il che in parte permette di relativizzare le sue affermazioni, che tuttavia ci vengono presentate come una certezza".
Inoltre deduce che: "Mi pare una strana testimonianza di amicizia quella di monsignor Negri, che contraddice trionfalmente ciò che il suo amico dice. Non mi pare proprio che sia necessario pensare a delle terribili pressioni d'oltreoceano". Il riferimento è chiaramente rivolto a quanto dichiarato da Papa Ratzinger al Concistoro riunito, così come a tutti i fedeli. Conclude Lombardi che, la decisione presa da Benedetto XVI, è stata "molto saggia e ragionevole, davanti a Dio e davanti agli uomini. Gliene siamo grati".
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