In nome dell'ecumenismo, per la prima nella storia, ieri pomeriggio si sono celebrati i Vespri anglicani nella basilica di San Pietro in Vaticano. L'iniziativa si inserisce negli eventi per il 50° anniversario del dialogo tra la Chiesa Cattolica e quella anglicana.
Con un sermone aperto per l'inizio dei Vespri, l'arcivescovo Arthur Roche, segretario della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, ha dichiarato: "San Gregorio Magno visse tutta la sua vita con la passione per l' evangelizzazione, tutto il suo lavoro era rivolto a portare la parola di Dio ovunque riuscisse ad arrivare, e con questa forza portò alla conversione al cristianesimo le popolazioni della Britannia. Anche noi oggi dobbiamo sentirci incoraggiati dal suo zelo missionario e a seguire il suo esempio senza avere paura".
Una celebrazione che ha fatto seguito a quella del 6 Ottobre scorso, quando Papa Francesco - insieme al primate anglicano Justin Welby - ha celebrato presso San Gregorio al Celio, i Solenni Vespri. Da qui l'invito di mons. Roche: "Rimaniamo aperti al sussurro dello Spirito Santo in modo di avere il coraggio e la fede di continuare a pregare e lavorare insieme, per superare le barriere che rimangono, e per abbattere i muri di separazione e di divisione, perché ciò che sembra ora essere difficile, può essere reso possibile, nel nome di Cristo Gesù, nostro Signore".
Non è un caso che la cerimonia si sia svolta nel giorno del 4° anniversario del Pontificato di Papa Francesco. La conclusione? Dinanzi la tomba di San Gregorio Magno. Come afferma David Hamid, vescovo anglicano ausiliare delle congregazioni d' Europa: "È stato un momento molto commovente e significativo che fino a qualche anno fa non mi sarei mai immaginato di vivere. Essere sotto la cattedra di Pietro, con i canti della nostra tradizione liturgica, e pregare insieme è stato meraviglioso, ma da un'altra parte l'ho trovato anche molto naturale visto che le nostre radici, legate ai benedettini, rendono possibile questo tipo di preghiera comune".
di Dario Cataldo
Con un sermone aperto per l'inizio dei Vespri, l'arcivescovo Arthur Roche, segretario della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, ha dichiarato: "San Gregorio Magno visse tutta la sua vita con la passione per l' evangelizzazione, tutto il suo lavoro era rivolto a portare la parola di Dio ovunque riuscisse ad arrivare, e con questa forza portò alla conversione al cristianesimo le popolazioni della Britannia. Anche noi oggi dobbiamo sentirci incoraggiati dal suo zelo missionario e a seguire il suo esempio senza avere paura".
Una celebrazione che ha fatto seguito a quella del 6 Ottobre scorso, quando Papa Francesco - insieme al primate anglicano Justin Welby - ha celebrato presso San Gregorio al Celio, i Solenni Vespri. Da qui l'invito di mons. Roche: "Rimaniamo aperti al sussurro dello Spirito Santo in modo di avere il coraggio e la fede di continuare a pregare e lavorare insieme, per superare le barriere che rimangono, e per abbattere i muri di separazione e di divisione, perché ciò che sembra ora essere difficile, può essere reso possibile, nel nome di Cristo Gesù, nostro Signore".
Non è un caso che la cerimonia si sia svolta nel giorno del 4° anniversario del Pontificato di Papa Francesco. La conclusione? Dinanzi la tomba di San Gregorio Magno. Come afferma David Hamid, vescovo anglicano ausiliare delle congregazioni d' Europa: "È stato un momento molto commovente e significativo che fino a qualche anno fa non mi sarei mai immaginato di vivere. Essere sotto la cattedra di Pietro, con i canti della nostra tradizione liturgica, e pregare insieme è stato meraviglioso, ma da un'altra parte l'ho trovato anche molto naturale visto che le nostre radici, legate ai benedettini, rendono possibile questo tipo di preghiera comune".
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