Il Papa al Regina Caeli, nella festa della Divina Misericordia: prima missione della Chiesa è perdonare
Nella domenica della Divina Misericordia, il Papa sottolinea che la violenza, il rancore, la vendetta non hanno alcun senso e chi nutre tali sentimenti ne resta vittima. Il servizio di Roberta Gisotti: ascolta
Radio Vaticana - Dobbiamo a san Giovanni Paolo II – ha ricordato Papa Francesco – la scelta nell’Anno 2000 di dedicare alla Divina Misericordia questa domenica, chiamata una volta in albis, in riferimento alla veste bianca, alba, indossata per una settimana da quanti avevano ricevuto il Battesimo nella Veglia pasquale.
"E’ vero, è stata una bella intuizione! Da pochi mesi abbiamo concluso il Giubileo straordinario della Misericordia e questa domenica ci invita a riprendere con forza la grazia che proviene dalla misericordia di Dio".
Ha rievocato il Papa dal Vangelo domenicale, le parole di Gesù risorto, apparso ai discepoli riuniti nel cenacolo “a coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati”
"Ecco il senso della misericordia che si presenta proprio nel giorno della risurrezione di Gesù come perdono dei peccati".
Primo compito, trasmesso da Gesù alla Chiesa è “la sua stessa missione di portare a tutti l’annuncio concreto del perdono”.
"Questo segno visibile della sua misericordia porta con sé la pace del cuore e la gioia dell’incontro rinnovato con il Signore".
La misericordia alla luce della Pasqua, diviene “vera forma di conoscenza” del mistero che viviamo”, che si aggiunge ai sensi, all’intuizione, alla ragione e altre forme.
"Bene, si può conoscere anche attraverso l’esperienza della misericordia!"
La misericordia “apre la porta della mente…”
“..per comprendere meglio il mistero di Dio e della nostra esistenza personale.Fa capire che la violenza, il rancore, la vendetta non hanno alcun senso, e la prima vittima è chi vive di questi sentimenti, perché si priva della propria dignità”.
La misericordia "apre anche la porta del cuore…"
"...e permette di esprimere la vicinanza soprattutto con quanti sono soli ed emarginati, perché li fa sentire fratelli e figli di un solo Padre".
“Favorisce il riconoscimento di quanti hanno bisogno di consolazione e fa trovare parole adeguate per dare conforto”.
"La misericordia riscalda il cuore e lo rende sensibile alle necessità dei fratelli con la condivisione e partecipazione".
“Impegna tutti ad essere strumenti di giustizia, di riconciliazione e di pace”, ha raccomandato Francesco.
“Non dimentichiamo mai che la misericordia è la chiave di volta nella vita di fede, e la forma concreta con cui diamo visibilità alla risurrezione di Gesù”.
Dopo la preghiera mariana, il Papa ha reso omaggio alla figura di Luis Antonio Rosa Ormières, fondatore nel XIX secolo della Congregazione delle Suore dell’Angelo Custode.
"Il suo esempio e la sua intercessione aiutino in particolare quanti lavorano nella scuola e nel campo educativo".
Infine i saluti ai numerosissimi fedeli e turisti raccolti in piazza San Pietro, tra questii partecipanti alla ‘Corsa per la Pace’, in partenza una staffetta per raggiungere Wittenberg in Germania.
Radio Vaticana - Dobbiamo a san Giovanni Paolo II – ha ricordato Papa Francesco – la scelta nell’Anno 2000 di dedicare alla Divina Misericordia questa domenica, chiamata una volta in albis, in riferimento alla veste bianca, alba, indossata per una settimana da quanti avevano ricevuto il Battesimo nella Veglia pasquale.
"E’ vero, è stata una bella intuizione! Da pochi mesi abbiamo concluso il Giubileo straordinario della Misericordia e questa domenica ci invita a riprendere con forza la grazia che proviene dalla misericordia di Dio".
Ha rievocato il Papa dal Vangelo domenicale, le parole di Gesù risorto, apparso ai discepoli riuniti nel cenacolo “a coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati”
"Ecco il senso della misericordia che si presenta proprio nel giorno della risurrezione di Gesù come perdono dei peccati".
Primo compito, trasmesso da Gesù alla Chiesa è “la sua stessa missione di portare a tutti l’annuncio concreto del perdono”.
"Questo segno visibile della sua misericordia porta con sé la pace del cuore e la gioia dell’incontro rinnovato con il Signore".
La misericordia alla luce della Pasqua, diviene “vera forma di conoscenza” del mistero che viviamo”, che si aggiunge ai sensi, all’intuizione, alla ragione e altre forme.
"Bene, si può conoscere anche attraverso l’esperienza della misericordia!"
La misericordia “apre la porta della mente…”
“..per comprendere meglio il mistero di Dio e della nostra esistenza personale.Fa capire che la violenza, il rancore, la vendetta non hanno alcun senso, e la prima vittima è chi vive di questi sentimenti, perché si priva della propria dignità”.
La misericordia "apre anche la porta del cuore…"
"...e permette di esprimere la vicinanza soprattutto con quanti sono soli ed emarginati, perché li fa sentire fratelli e figli di un solo Padre".
“Favorisce il riconoscimento di quanti hanno bisogno di consolazione e fa trovare parole adeguate per dare conforto”.
"La misericordia riscalda il cuore e lo rende sensibile alle necessità dei fratelli con la condivisione e partecipazione".
“Impegna tutti ad essere strumenti di giustizia, di riconciliazione e di pace”, ha raccomandato Francesco.
“Non dimentichiamo mai che la misericordia è la chiave di volta nella vita di fede, e la forma concreta con cui diamo visibilità alla risurrezione di Gesù”.
Dopo la preghiera mariana, il Papa ha reso omaggio alla figura di Luis Antonio Rosa Ormières, fondatore nel XIX secolo della Congregazione delle Suore dell’Angelo Custode.
"Il suo esempio e la sua intercessione aiutino in particolare quanti lavorano nella scuola e nel campo educativo".
Infine i saluti ai numerosissimi fedeli e turisti raccolti in piazza San Pietro, tra questii partecipanti alla ‘Corsa per la Pace’, in partenza una staffetta per raggiungere Wittenberg in Germania.
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