Si aggrava lo scenario di crisi politica ed economica in Venezuela, sfociata in violenze di piazza, che dai primi giorni di aprile percorrono il Paese latinoamericano, con decine di morti, centinaia di feriti e arresti.
Radio Vaticana - Su richiesta degli Stati Uniti, si terrà oggi una riunione a porte chiuse del Consiglio di Sicurezza per cercare una via d’uscita a quella che si profila ormai come una guerra civile. Il servizio di Roberta Gisott: ascolta
Preoccupa la comunità internazionale l’ondata montante di rivolta popolare in Venezuela contro il governo del presidente in carica Nicolas Maduro. 48 i morti, negli scontri di piazza tra manifestanti, polizia e gruppi armati irregolari chavisti, noti come ‘colectivos’. Tre le vittime, tra cui due 17 enni, per colpi d’arma da fuoco, negli ultimi due giorni, una sicuramente uccisa da un agente delle polizia di Stato, per ammissione della Procura generale di Caracas.
La radicalizzazione della protesta politica, innestata dal Tavolo dell’Unità democratica, la coalizione antichavista, s’innesta sulla profonda crisi economica e sociale del Paese, sempre più in difficoltà, con migliaia di cittadini in fuga: circa 30 mila, tra cui centinaia di indigeni, sono ammassati alla frontiera con il nord del Brasile, dove l’Alto commissariato Onu per i rifugiati ha inviato una missione di osservatori per gestire l’emergenza. E, ora si attende l’esito della riunione convocata per oggi a New York del Consiglio di sicurezza, per valutare la situazione davvero critica del Venezuela, sfuggita di mano al governo e all’opposizione.
Radio Vaticana - Su richiesta degli Stati Uniti, si terrà oggi una riunione a porte chiuse del Consiglio di Sicurezza per cercare una via d’uscita a quella che si profila ormai come una guerra civile. Il servizio di Roberta Gisott: ascolta
Preoccupa la comunità internazionale l’ondata montante di rivolta popolare in Venezuela contro il governo del presidente in carica Nicolas Maduro. 48 i morti, negli scontri di piazza tra manifestanti, polizia e gruppi armati irregolari chavisti, noti come ‘colectivos’. Tre le vittime, tra cui due 17 enni, per colpi d’arma da fuoco, negli ultimi due giorni, una sicuramente uccisa da un agente delle polizia di Stato, per ammissione della Procura generale di Caracas.
La radicalizzazione della protesta politica, innestata dal Tavolo dell’Unità democratica, la coalizione antichavista, s’innesta sulla profonda crisi economica e sociale del Paese, sempre più in difficoltà, con migliaia di cittadini in fuga: circa 30 mila, tra cui centinaia di indigeni, sono ammassati alla frontiera con il nord del Brasile, dove l’Alto commissariato Onu per i rifugiati ha inviato una missione di osservatori per gestire l’emergenza. E, ora si attende l’esito della riunione convocata per oggi a New York del Consiglio di sicurezza, per valutare la situazione davvero critica del Venezuela, sfuggita di mano al governo e all’opposizione.
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