Ci sono dei gioiellini nel nostro paese che molti ci invidiano e di cui noi con sufficienza non ce ne rendiamo conto.
di Virgilio Violo
Da secoli anzi, forse millenni, intere popolazioni hanno cercato un posto al sole tra le nostre amate sponde, sia per il clima, che le bellezze racchiuse nella nostra terra. Centinaia, forse migliaia di borghi dove la vita sembra voglia ridarci quello che la società tecnologica e postindustriale cercano di farci dimenticare: la genuinità dei rapporti umani, la sana alimentazione, la salubrità dell’ambiente, la bellezza intesa come arte, la consapevolezza di appartenenza ad una comunità .
Queste meravigliose cellule sono la nostra spina dorsale ma, protesi ad affrontare gli affanni della vita, non ce ne accorgiamo, eppure loro solo li, a ricordarci che forse un altro tipo di vita è possibile, questa è la forza della nostra terra, e “La forza della terra” è la manifestazione che si è svolta a Rocca di Cave in provincia di Roma, ma altrettante identiche, forse a migliaia, se ne svolgono in altre parti della nostra bella terra.
Rocca di Cave è un ridente comune posto sui monti Prenestini di quasi trecento anime a 933 metri sul livello del mare e ad appena 50 kilometri da Roma. Il paese è nato a ridosso delle mura della torre di avvistamento che i monaci benedettini edificarono nell’anno 850 per difendersi dalle continue incursioni dei Saraceni. Nel ‘400 passa poi sotto il dominio dei Colonna e diviene presto oggetto di controversie tra questi nobili e la Chiesa, così fu che nel 1482 Rocca di Cave venne presa d’assedio da Papa Sisto IV.
Ma il paese non è conosciuto solo per la torre, bensì anche per il suo Museo Civico Geopaleontologico “Ardito Desio”: 100 milioni di anni fa le terre emerse erano abitate dai dinosauri, come attesta la recente scoperta di tre reperti fossili appartenenti a un Tirannosauro, mentre un caldo mare tropicale ospitava una ricca barriera corallina, proprio intorno al territorio di Rocca di Cave; la sommità della rocca ospita poi un osservatorio astronomico a disposizione del pubblico durante le serate osservative organizzate dal museo.
A dare voce alla “ FORZA DELLA TERRA” il 19 agosto scorso il maetro Simonetta Camilletti, concertista, compositrice e docente di chitarra classica presso il conservatorio di musica di Santa Cecilia di Roma con il suo concerto per chitarra solista:”LA FORZA DELLA TERRA”, ha fatto letteralmente “vibrare” le mura del Castello Colonna e le numerose persone accorse estasiate, più di centocinquanta:felicissimo il connubio tra arte e storicità.
A seguire una felice abbinata con una degustazione di cibi locali e vini pregiati sempre all'interno del museo castello Colonna. “Cantine aperte” la manifestazione che ha poi fatto da eco in tutto il paese al grande concerto della Camilletti.
Numerosi gli interventi di personaggi del mondo della cultura, anche con telefonate in diretta. Giancarlo Benedetti, pittore di Rocca di Cave, ha colorato di gioia la serata con le sue tele e la poetessa Renata ha onorato la platea con un suo breve componimento sulla musica. Lo scopo è stato, appunto, quello di affrontare la valorizzazione dei luoghi sotto il profilo della musica, intesa come cultura, del cibo, come prodotti della terra, e dei bambini del luogo, forza della terra/futuro da coltivare. Bisogna ammettere che la manifestazione, creata e guidata dal bravissimo prof. Umberto Bielli, ha colto nel segno.
di Virgilio Violo
Da secoli anzi, forse millenni, intere popolazioni hanno cercato un posto al sole tra le nostre amate sponde, sia per il clima, che le bellezze racchiuse nella nostra terra. Centinaia, forse migliaia di borghi dove la vita sembra voglia ridarci quello che la società tecnologica e postindustriale cercano di farci dimenticare: la genuinità dei rapporti umani, la sana alimentazione, la salubrità dell’ambiente, la bellezza intesa come arte, la consapevolezza di appartenenza ad una comunità .
Queste meravigliose cellule sono la nostra spina dorsale ma, protesi ad affrontare gli affanni della vita, non ce ne accorgiamo, eppure loro solo li, a ricordarci che forse un altro tipo di vita è possibile, questa è la forza della nostra terra, e “La forza della terra” è la manifestazione che si è svolta a Rocca di Cave in provincia di Roma, ma altrettante identiche, forse a migliaia, se ne svolgono in altre parti della nostra bella terra.
Rocca di Cave è un ridente comune posto sui monti Prenestini di quasi trecento anime a 933 metri sul livello del mare e ad appena 50 kilometri da Roma. Il paese è nato a ridosso delle mura della torre di avvistamento che i monaci benedettini edificarono nell’anno 850 per difendersi dalle continue incursioni dei Saraceni. Nel ‘400 passa poi sotto il dominio dei Colonna e diviene presto oggetto di controversie tra questi nobili e la Chiesa, così fu che nel 1482 Rocca di Cave venne presa d’assedio da Papa Sisto IV.
Ma il paese non è conosciuto solo per la torre, bensì anche per il suo Museo Civico Geopaleontologico “Ardito Desio”: 100 milioni di anni fa le terre emerse erano abitate dai dinosauri, come attesta la recente scoperta di tre reperti fossili appartenenti a un Tirannosauro, mentre un caldo mare tropicale ospitava una ricca barriera corallina, proprio intorno al territorio di Rocca di Cave; la sommità della rocca ospita poi un osservatorio astronomico a disposizione del pubblico durante le serate osservative organizzate dal museo.
A dare voce alla “ FORZA DELLA TERRA” il 19 agosto scorso il maetro Simonetta Camilletti, concertista, compositrice e docente di chitarra classica presso il conservatorio di musica di Santa Cecilia di Roma con il suo concerto per chitarra solista:”LA FORZA DELLA TERRA”, ha fatto letteralmente “vibrare” le mura del Castello Colonna e le numerose persone accorse estasiate, più di centocinquanta:felicissimo il connubio tra arte e storicità.
A seguire una felice abbinata con una degustazione di cibi locali e vini pregiati sempre all'interno del museo castello Colonna. “Cantine aperte” la manifestazione che ha poi fatto da eco in tutto il paese al grande concerto della Camilletti.
Numerosi gli interventi di personaggi del mondo della cultura, anche con telefonate in diretta. Giancarlo Benedetti, pittore di Rocca di Cave, ha colorato di gioia la serata con le sue tele e la poetessa Renata ha onorato la platea con un suo breve componimento sulla musica. Lo scopo è stato, appunto, quello di affrontare la valorizzazione dei luoghi sotto il profilo della musica, intesa come cultura, del cibo, come prodotti della terra, e dei bambini del luogo, forza della terra/futuro da coltivare. Bisogna ammettere che la manifestazione, creata e guidata dal bravissimo prof. Umberto Bielli, ha colto nel segno.
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