Prima i giovani poi le pensioni. Così il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan nel corso di un’intervista a Repubblica rivolgendosi ai sindacati con cui è in atto negli ultimi giorni un braccio di ferro proprio sul tema pensioni.
Roma (WSI) – Padoan subisce le pressioni dell’UE, che chiede non si faccia passo indietro sull’innalzamento dell’età pensionabile. Alla domanda se sulle pensioni il governo ha fatto una cosa di sinistra Padoan afferma:
“Direi di sì. La sostenibilità delle finanze pubbliche riguarda le generazioni future, che oggi sono più deboli. Capisco che è scomodo ricordarlo ma è il mio compito. E rinunciare all’adeguamento dell’età alla speranza di vita avrebbe fatto saltare parametri che la Commissione europea ritiene fondamentali per il contenimento del debito (…) Abbiamo trovato una soluzione per permettere a chi svolge lavori gravosi di andare in pensione prima di altri. Quindi la trattativa con i sindacati è stata positiva; ora si va in Parlamento visto che si tratta di emendamenti alla legge di Bilancio
C’è una legge — peraltro già applicata due volte — che prevede rialzi automatici dell’età legati alla speranza di vita e il governo ha preso atto che si possono introdurre delle deroghe per lavori particolarmente gravosi. Modificheremo anche l’algoritmo che lega l’aspettativa di vita biologica e all’età pensionabile. Mi rammarico che questa soluzione sia stato accolta solo da due sindacati su tre, ma la spesa pensionistica è cruciale”.
Infine un pensiero alla legislatura si avvia alla fine.
“Oggi c’è un’Italia che si è lasciata alle spalle i timori legati alla fragilità del sistema bancario, dove il debito ha smesso di crescere, ci sono un milione di occupati in più, la fiducia di imprese e famiglie è molto più solida. Dunque un’Italia che rappresenta una buona piattaforma di lancio per una nuova stagione di riforme”.
di Alessandra Caparello
Roma (WSI) – Padoan subisce le pressioni dell’UE, che chiede non si faccia passo indietro sull’innalzamento dell’età pensionabile. Alla domanda se sulle pensioni il governo ha fatto una cosa di sinistra Padoan afferma:
“Direi di sì. La sostenibilità delle finanze pubbliche riguarda le generazioni future, che oggi sono più deboli. Capisco che è scomodo ricordarlo ma è il mio compito. E rinunciare all’adeguamento dell’età alla speranza di vita avrebbe fatto saltare parametri che la Commissione europea ritiene fondamentali per il contenimento del debito (…) Abbiamo trovato una soluzione per permettere a chi svolge lavori gravosi di andare in pensione prima di altri. Quindi la trattativa con i sindacati è stata positiva; ora si va in Parlamento visto che si tratta di emendamenti alla legge di Bilancio
C’è una legge — peraltro già applicata due volte — che prevede rialzi automatici dell’età legati alla speranza di vita e il governo ha preso atto che si possono introdurre delle deroghe per lavori particolarmente gravosi. Modificheremo anche l’algoritmo che lega l’aspettativa di vita biologica e all’età pensionabile. Mi rammarico che questa soluzione sia stato accolta solo da due sindacati su tre, ma la spesa pensionistica è cruciale”.
Infine un pensiero alla legislatura si avvia alla fine.
“Oggi c’è un’Italia che si è lasciata alle spalle i timori legati alla fragilità del sistema bancario, dove il debito ha smesso di crescere, ci sono un milione di occupati in più, la fiducia di imprese e famiglie è molto più solida. Dunque un’Italia che rappresenta una buona piattaforma di lancio per una nuova stagione di riforme”.
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