In 8mila presenti oggi in Aula Paolo VI per l'udienza del mercoledì. Ringraziamenti per Papa Francesco, “per ogni cosa, specialmente per gli incontri che ho potuto avere” in terra asiatica.
di Dario Cataldo
Udienza al coperto per il Santo Padre, a causa della tramontana che soffia su Roma. Il freddo è però stato smorzato dal calore dei quasi 8mila presenti per l'incontro infrasettimanale. Per l'occasione, sottolinea Papa Francesco, tornando al viaggio in Myanmar e Bangladesh dei giorni scorsi: “Un grande dono di Dio". Poi la “gratitudine alle autorità dei due Paesi e ai rispettivi vescovi, per tutto il lavoro di preparazione e per l’accoglienza riservata a me e ai miei collaboratori” e un “grazie” sentito “alla gente birmana e a quella bengalese, che mi hanno dimostrato tanta fede e tanto affetto”.
Dopo saluti, baci e selfie tra la folla, il Sommo Pontefice dichiara: “Per la prima volta un successore di Pietro visitava il Myanmar, e questo è avvenuto poco dopo che si sono stabilite relazioni diplomatiche tra questo Paese e la Santa Sede”.
Tale viaggio apostolico ha voluto “esprimere la vicinanza di Cristo e della Chiesa a un popolo che ha sofferto a causa di conflitti e repressioni, e che ora sta lentamente camminando verso una nuova condizione di libertà e di pace”.
Sottolinea il Vescovo di Roma: “Un popolo in cui la religione buddista è fortemente radicata, con i suoi principi spirituali ed etici, e dove i cristiani sono presenti come piccolo gregge e lievito del Regno di Dio”.
Infine, una constatazione: “Questa Chiesa, è viva e fervente, ho avuto la gioia di confermare nella fede e nella comunione, nell’incontro con i vescovi del Paese e nelle due celebrazioni eucaristiche”.
di Dario Cataldo
Udienza al coperto per il Santo Padre, a causa della tramontana che soffia su Roma. Il freddo è però stato smorzato dal calore dei quasi 8mila presenti per l'incontro infrasettimanale. Per l'occasione, sottolinea Papa Francesco, tornando al viaggio in Myanmar e Bangladesh dei giorni scorsi: “Un grande dono di Dio". Poi la “gratitudine alle autorità dei due Paesi e ai rispettivi vescovi, per tutto il lavoro di preparazione e per l’accoglienza riservata a me e ai miei collaboratori” e un “grazie” sentito “alla gente birmana e a quella bengalese, che mi hanno dimostrato tanta fede e tanto affetto”.
Dopo saluti, baci e selfie tra la folla, il Sommo Pontefice dichiara: “Per la prima volta un successore di Pietro visitava il Myanmar, e questo è avvenuto poco dopo che si sono stabilite relazioni diplomatiche tra questo Paese e la Santa Sede”.
Tale viaggio apostolico ha voluto “esprimere la vicinanza di Cristo e della Chiesa a un popolo che ha sofferto a causa di conflitti e repressioni, e che ora sta lentamente camminando verso una nuova condizione di libertà e di pace”.
Sottolinea il Vescovo di Roma: “Un popolo in cui la religione buddista è fortemente radicata, con i suoi principi spirituali ed etici, e dove i cristiani sono presenti come piccolo gregge e lievito del Regno di Dio”.
Infine, una constatazione: “Questa Chiesa, è viva e fervente, ho avuto la gioia di confermare nella fede e nella comunione, nell’incontro con i vescovi del Paese e nelle due celebrazioni eucaristiche”.
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