K2-229b è il “freddo” nome attribuito ad un pianeta distante 340 anni luce dalla Terra, oggetto di studi approfonditi da parte di un team di ricercatori coordinati da Alexandre Santerne dell’Università di Marsiglia e a cui hanno partecipato anche l’Istituto Nazionale di Astrofisica italiano e gli Osservatori di Catania e Torino.
HD Blog - Il telescopio dell’Osservatorio Europeo Meridionale di La Silla in Cile e il telescopio spaziale Kepler hanno rilevato questo particolare pianeta le cui caratteristiche lo rendono del tutto simile al “nostro” Mercurio. K2-229b ha un raggio 1,16 volte quello della Terra ed una massa 2,6 volte maggiore, ed ha una temperatura in superficie che supera i 2000 gradi. Dunque nessun esemplare di esopianeta, almeno in questo caso.
Ad attirare l’attenzione degli scienziati è stata la composizione chimica interna del pianeta, che non solo è simile a quella di Mercurio, ma è stranamente differente rispetto a quella della stella attorno a cui orbita. L’analisi del pianeta extra-solare aiuterà a comprendere più da vicino la nascita e l’evoluzione dei pianeti rocciosi disseminati nell’Universo.
"K2-229b è il primo pianeta con dimensioni simili alla Terra, ma composizione interna che ricorda quella di Mercurio”, spiega Aldo Bonomo, ricercatore che ha partecipato allo studio. “Non sappiamo ancora spiegarne le ragioni. È inoltre la prima volta che ci troviamo di fronte a una differenza significativa fra la composizione chimica del pianeta e quella della stella intorno alla quale orbita”.
La missione Plato dell’ESA partirà nel 2024 e permetterà di studiare ancora più da vicino queste tipologie di pianeti. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista internazionale Nature Astronomy.
HD Blog - Il telescopio dell’Osservatorio Europeo Meridionale di La Silla in Cile e il telescopio spaziale Kepler hanno rilevato questo particolare pianeta le cui caratteristiche lo rendono del tutto simile al “nostro” Mercurio. K2-229b ha un raggio 1,16 volte quello della Terra ed una massa 2,6 volte maggiore, ed ha una temperatura in superficie che supera i 2000 gradi. Dunque nessun esemplare di esopianeta, almeno in questo caso.
Ad attirare l’attenzione degli scienziati è stata la composizione chimica interna del pianeta, che non solo è simile a quella di Mercurio, ma è stranamente differente rispetto a quella della stella attorno a cui orbita. L’analisi del pianeta extra-solare aiuterà a comprendere più da vicino la nascita e l’evoluzione dei pianeti rocciosi disseminati nell’Universo.
"K2-229b è il primo pianeta con dimensioni simili alla Terra, ma composizione interna che ricorda quella di Mercurio”, spiega Aldo Bonomo, ricercatore che ha partecipato allo studio. “Non sappiamo ancora spiegarne le ragioni. È inoltre la prima volta che ci troviamo di fronte a una differenza significativa fra la composizione chimica del pianeta e quella della stella intorno alla quale orbita”.
La missione Plato dell’ESA partirà nel 2024 e permetterà di studiare ancora più da vicino queste tipologie di pianeti. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista internazionale Nature Astronomy.
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