Per la consueta udienza del mercoledì, Papa Francesco invita a dedicare il mese di Giugno al Sacro Cuore di Gesù e poi chiarisce una posizione: "La Chiesa siamo tutti".
di Dario Cataldo
“La missione della Chiesa nel mondo procede attraverso l’apporto di tutti coloro che ne sono parte”. Così dichiara il Santo Padre, durante la catechesi del mercoledì in Piazza San Pietro. Dinanzi a 11 mila fedeli accorsi per l'occasione, Papa Francesco è chiaro: “Qualcuno pensa che nella Chiesa ci sono dei padroni – il Papa, i vescovi, i sacerdoti – e poi gli operai, che sono gli altri”.
In realtà, proseguendo nel suo discorso, Francesco aggiunge: “No, la Chiesa siamo tutti, e tutti abbiamo la responsabilità di sacrificarci l'un l’altro, di avere cura gli uni degli altri. La Chiesa siamo noi, tutti: ognuno ha un suo lavoro nella Chiesa, ma siamo un noi. Dobbiamo pensare alla Chiesa come a un organismo vivo, composto di persone che conosciamo e con cui camminiamo, e non come a una realtà astratta e lontana".
Da qui l’invito: “La Chiesa siamo noi che camminiamo, la Chiesa siamo noi che siamo in piazza. La Chiesa siamo noi, tutti! La Confermazione vincola alla Chiesa universale, sparsa su tutta la terra, coinvolgendo però attivamente i cresimati nella vita della Chiesa particolare a cui essi appartengono, con a capo il vescovo, che è il successore degli apostoli”.
Con il Sacramento della Cresima - conclude il Successore di Pietro - “il vescovo è il ministro originario della Confermazione, perché lui inserisce nella Chiesa questo confermato”.
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