Oltre 130 ex leader politici, premi Nobel, scienziati, economisti, leader religiosi, esperti di aiuti umanitari, imprenditori, sindacalisti e celebrità hanno aderito all’appello dell’Alleanza popolare per il vaccino chiedendo un’azione immediata per vaccinare le popolazioni degli stati a medio e medio-basso reddito e porre fine alla pandemia da Covid-19.
Le loro voci si sono unite nel secondo anniversario della definizione del Covid-19 come pandemia da parte dell’Organizzazione mondiale della sanità. I firmatari chiedono ai leader del mondo di “fare tutto il necessario per porre fine a questa crisi”, attraverso azioni basate sui principi di equità e solidarietà, per un vaccino accessibile a chiunque e ovunque e libero da brevetti e profitti.
“Nonostante quanto alcuni leader degli stati ricchi vorrebbero farci credere” – si legge nell’appello – “la pandemia non è finita. La sua fine sarà possibile se daremo a ogni persona l’accesso a vaccini sicuri ed efficaci e ad altre tecnologie in grado di salvare vite umane”.
Tra i firmatari vi sono ex leader di oltre 40 stati, il duca e la duchessa del Sussex, il principe Harry e Meghan, due ex presidenti dell’Ucraina – Leonid Kuchma e Victor Yushchenko e l’ex first lady Kateryna Yushchenko -, l’ex segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon, diversi ex leader di istituzioni come la Banca mondiale e la Confederazione internazionale dei sindacati. Tutti sono concordi: l’approccio dei leader mondiali è “immorale, destinato alla sconfitta e fallimentare dal punto di vista etico, economico ed epidemiologico”.
L’appello fa riferimento a “nazionalismi, monopoli farmaceutici e ineguaglianza” che hanno causato “l’evitabile record di due anni di pandemia e venti milioni di morti” e critica Unione europea, Regno Unito, Germania e Svizzera perché continuano a “ostacolare la cessione dei brevetti che potrebbero favorire la redistribuzione e l’aumento della produzione dei vaccini nel Sud globale”.
Gli oltre 130 firmatari della lettera pongono cinque richieste ai leader del mondo:
Le loro voci si sono unite nel secondo anniversario della definizione del Covid-19 come pandemia da parte dell’Organizzazione mondiale della sanità. I firmatari chiedono ai leader del mondo di “fare tutto il necessario per porre fine a questa crisi”, attraverso azioni basate sui principi di equità e solidarietà, per un vaccino accessibile a chiunque e ovunque e libero da brevetti e profitti.
“Nonostante quanto alcuni leader degli stati ricchi vorrebbero farci credere” – si legge nell’appello – “la pandemia non è finita. La sua fine sarà possibile se daremo a ogni persona l’accesso a vaccini sicuri ed efficaci e ad altre tecnologie in grado di salvare vite umane”.
Tra i firmatari vi sono ex leader di oltre 40 stati, il duca e la duchessa del Sussex, il principe Harry e Meghan, due ex presidenti dell’Ucraina – Leonid Kuchma e Victor Yushchenko e l’ex first lady Kateryna Yushchenko -, l’ex segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon, diversi ex leader di istituzioni come la Banca mondiale e la Confederazione internazionale dei sindacati. Tutti sono concordi: l’approccio dei leader mondiali è “immorale, destinato alla sconfitta e fallimentare dal punto di vista etico, economico ed epidemiologico”.
L’appello fa riferimento a “nazionalismi, monopoli farmaceutici e ineguaglianza” che hanno causato “l’evitabile record di due anni di pandemia e venti milioni di morti” e critica Unione europea, Regno Unito, Germania e Svizzera perché continuano a “ostacolare la cessione dei brevetti che potrebbero favorire la redistribuzione e l’aumento della produzione dei vaccini nel Sud globale”.
Gli oltre 130 firmatari della lettera pongono cinque richieste ai leader del mondo:
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Approvare e attuare urgentemente una roadmap globale per raggiungere l’obiettivo, fissato dall’Organizzazione mondiale della sanità, di vaccinare il 70 per cento della popolazione entro la metà del 2022 e assicurare un accesso sostenibile, tempestivo ed equo nel mondo a vaccini, trattamenti, test e altre tecnologie sanitarie ora e in futuro.
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Massimizzare la produzione di vaccini sicuri ed efficaci e di altri prodotti contro la pandemia da Covid-19, sospendendo le norme sui brevetti e assicurando l’obbligo di riunire tutte le conoscenze, tutti i dati e tutte le tecnologie riguardanti il Covid-19 in modo che ogni stato possa produrre o comprare dosi sufficienti di vaccini, trattamenti e test.
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Investire fondi pubblici per incrementare la produzione dei vaccini, così come le capacità di ricerca e sviluppo al fine di realizzare una rete globale di distribuzione in grado di fornire vaccini come beni pubblici a tutti gli stati.
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Rendere vaccini, trattamenti e test disponibili a governi e istituzioni a prezzi il più possibile vicini a quelli reali e fornirli gratis a chiunque, ovunque e a seconda delle necessità.
- Aumentare gli investimenti nei sistemi sanitari pubblici per assicurare che gli stati a basso e a medio-basso reddito abbiano adeguate risorse per vaccinare e salvare vite umane. Questi investimenti produrranno dividendi nell’economia globale e aiuteranno la ripresa economica e lo sviluppo che la pandemia globale da Covid-19 ha parzialmente annullato.
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