giovedì, marzo 17, 2022

La decisione era nell'aria da qualche settimana ma ora ha assunto carattere definitivo e ufficiale dopo che l'ESA ha pubblicato una nota sul suo sito. La missione Exomars, quella che sarebbe dovuta partire alla volta di Marte approfittando della finestra temporale favorevole che si sarebbe verificata quest'anno tra agosto e settembre, è stata sospesa a tempo indeterminato.

HD Blog - La missione sarebbe dovuta partire proprio a bordo di un razzo russo Proton, ma la situazione bellica in Ucraina ha spinto l'agenzia spaziale europea ad allinearsi con le decisioni dell'occidente. Il Consiglio dell'ESA, al termine della sua ultima riunione di oggi 17 marzo, ha votato all'unanimità per sospendere la cooperazione con la Russia sulla missione ExoMars, affermando che attualmente è impossibile portare avanti la collaborazione in corso con l'agenzia spaziale russa, Roscosmos.

"In quanto organizzazione intergovernativa incaricata di sviluppare e attuare programmi spaziali nel pieno rispetto dei valori europei, deploriamo profondamente le vittime umane e le tragiche conseguenze dell'aggressione all'Ucraina. Pur riconoscendo l'impatto sull'esplorazione scientifica dello spazio, l'ESA è pienamente allineata alle sanzioni imposte alla Russia dai suoi Stati membri".

Il consiglio ha incaricato il direttore generale dell'ESA Josef Aschbacher, di avviare uno "studio industriale accelerato" per esaminare le alternative per il lancio della missione, che permetterà di portare il rover europeo Rosalind Franklin su Marte. Senza razzo Proton e senza il lander russo Kazachok diventa difficile pensare di riuscirci in tempi ragionevoli, pertanto è certo che non avverrà nessuna partenza almeno fino al 2024, o addirittura più tardi nel caso in cui si debba realizzare un lander alternativo a Kazachok da zero.

La dichiarazione dell'ESA ha anche affrontato la decisione della Russia del 26 febbraio di fermare i lanci delle navicelle Soyuz dalla Guyana francese e di ritirare il suo personale lì in risposta alle sanzioni europee. Di conseguenza entrano nel limbo cinque missioni europee: due lanci di satelliti di navigazione Galileo, l'osservatorio spaziale Euclid dell'ESA e i satelliti EarthCARE per le scienze della terra e un satellite da ricognizione francese.


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