Nessun segnale di resa da parte delle forze ucraine asserragliate all'interno dell'acciaieria Azovstal a Mariupol all'ultimum scaduto.
La città portuale, assediate da giorni dall'esercito russo, continua a resistere.
Mosca aveva "garantito la vita, la sicurezza e cure mediche per chi si fosse arreso e avesse deposto le armi". I vertici militari russi avevano parlato di "fine amara in caso di rifiuto". Ma il comandante degli ucraini a Mariupol prima della scadenza dell'ultimatum aveva avvertito: "Non ci arrendiamo".
Questo il messaggio straziante di un comandante della marina di Kiev:
“Questo è il nostro appello al mondo. Potrebbe essere l'ultimo della nostra vita. Probabilmente stiamo affrontando i nostri ultimi giorni, se non ore. Il nemico ci supera di 10 a 1.
Hanno il vantaggio nel cielo, nell'artiglieria, nelle forze a terra, nell'equipaggiamento e nei carri armati".
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