lunedì, maggio 15, 2017
Nella “Lettera ai partecipanti al XIX Congresso Internazionale di Diritto Penale e del III Congresso dell’Associazione Latinoamericana di Diritto Penale e Criminologia” (Vaticano, 30 maggio 2014) e nel “Discorso” pronunciato in occasione dell’Udienza a una Delegazione dell’Associazione Internazionale di Diritto Penale il 23 ottobre 2014, il Papa, proseguendo lungo il solco tracciato dall’insegnamento tradizionale della Chiesa, propone ai penalisti una visione rinnovata del diritto criminale improntata all’ideale della giustizia riparativa e riconciliativa.
di Bartolo Salone
La riflessione della Chiesa sulla pena non può prescindere da una considerazione preliminare sul bene comune e sul concetto di autorità. Come ci ricorda
papa Giovanni XXIII nell’
Enciclica “Pacem in terris” (§46),
“La convivenza tra gli esseri umani non può essere ordinata e feconda se in essa non è presente un’autorità legittima che assicuri l’ordine e contribuisca all’attuazione del bene comune in grado sufficiente”.
In tal modo, il fondamento morale dell’autorità costituita viene individuato nella necessità di una società ben ordinata capace di garantire l’attuazione del bene comune al di là degli egoismi dei singoli. E una tale autorità – sottolinea San Paolo nel capitolo 13 della Lettera ai Romani – viene da Dio
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lunedì, settembre 19, 2016
L’esortazione apostolica di papa Francesco sull’amore nella famiglia invita i pastori e i fedeli ad un discernimento attento delle situazioni familiari c.d. “irregolari” che ne valorizzi gli elementi costruttivi in vista di una maggiore integrazione nella comunità ecclesiale delle persone che vivono situazioni familiari non pienamente rispondenti all’ideale evangelico, alle quali non può essere negato l’aiuto spirituale della Chiesa, ivi compreso, in alcuni casi, l’aiuto dei sacramenti.
di Bartolo Salone
Nella sua esortazione apostolica postsinodale dal titolo “Amoris laetitia”, sulla cura pastorale delle famiglie, pubblicata in occasione della solennità di San Giuseppe il 19 marzo 2016 nel pieno del Giubileo Straordinario della Misericordia, il Papa – raccogliendo le istanze emerse nel corso delle Assemblee sinodali del 2014 e del 2015 dallo stesso volute per approfondire le gravi questioni poste alla società e alla Chiesa dalle trasformazioni socio-culturali involgenti l’istituzione matrimoniale e familiare – ha inteso richiamare la premura della Chiesa, il cui lavoro “assomiglia a quello di un ospedale da campo”, verso “i suoi figli più fragili, segnati dall’amore ferito e smarrito” (n. 291)
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lunedì, giugno 20, 2016
Nel suo nuovo libro, edito dalle edizioni Paoline, Francesco Occhetta delinea i lineamenti del modello della giustizia riparativa, esponendone i fondamenti biblici, etici e giuridici in vista di una auspicabile riforma del sistema penale e penitenziario che ponga al centro la vittima con le sue legittime attese di riparazione e il suo bisogno di riconciliazione con il reo.
recensione di Bartolo Salone
Un titolo impegnativo e in parte provocatorio quello scelto da
Francesco Occhetta, gesuita e membro di redazione della storica rivista La civiltà cattolica, per il suo nuovo libro, il cui significato è riassunto dallo stesso autore nelle ultime battute del capitolo conclusivo, che esprimono singolarmente il senso dell’intera opera: “E’ stato scritto – osserva
Occhetta – che ‘un vero viaggio di scoperta non è cercare nuove terre ma avere nuovi occhi’. Vedere in modo diverso è l’inizio di una giustizia capovolta in cui, per il reo, l’espiazione è volta a restituire la dignità perduta, per la vittima a ritrovare ragioni per vivere”
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lunedì, febbraio 29, 2016
Sta per suonare il requiem dell’art. 29 della Costituzione?
di Bartolo Salone
Con il maxiemendamento 1.10000 approvato dall’Assemblea di Palazzo Madama giovedì 25 febbraio 2016 – interamente sostitutivo del ddl A.S. n. 2081 (c.d. “ddl Cirinnà”), recante regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze di fatto – sul quale il Governo ha posto la questione di fiducia, vengono apportate le seguenti novità all’originario impianto del progetto di legge: non è più prevista la stepchild adoption (ossia, la possibilità per uno dei due partner omosessuali di adottare il figlio naturale dell’altro)
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martedì, settembre 15, 2015
La testimonianza inedita che si riporta nelle righe seguenti attesta gli sforzi compiuti dal laicato cattolico a metà degli anni ’50 nel dare attuazione al progetto della Base missionaria, ideata e voluta da Luigi Gedda in risposta all’appello rivolto da Pio XII ai fedeli romani nel radiomessaggio del 10 febbraio 1952 (per una presentazione e un rapido inquadramento storico dell’esperienza della Base missionaria clicca qui ).
di Bartolo Salone
Il documento, ritrovato nei locali della chiesa “Santa Caterina di Alessandria V. M.” di Paceco, in provincia di Trapani, consta di quattro fogli manoscritti contenenti il resoconto, ad opera di una anonima socia dell’Unione Donne di Paceco, di una “tre-giorni” di formazione, svoltasi a Bagheria in Villa San Cataldo presso i P.P. Gesuiti tra la sera dell’11 e il pomeriggio del 15 gennaio 1955, nel corso della quale un ruolo preponderante ebbe l’illustrazione del nuovo progetto di apostolato. Si avvisa il lettore che per motivi di spazio si è preferito tagliare alcuni piccoli passi dal carattere ripetitivo e tutto sommato secondario
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giovedì, gennaio 29, 2015
Il nuovo libro di Marguerite A. Peteers, “Le gender: une norme politique et culturelle mondiale? Outil de discerniment” (2012), proposto in traduzione italiana dalla casa editrice San Paolo con il titolo “Il gender. Una questione politica e culturale” (2014), ci offre un’analisi ponderata, precisa e rigorosa della teoria del gender, osservandone le origini, i presupposti ideologici, lo sviluppo, le aspirazioni universalistiche e, al tempo stesso, evidenziandone i pericoli, le criticità e i motivi della sua inevitabile fine.
di Bartolo Salone
La teoria del gender, elaborata negli anni sessanta-settanta nelle fucine ideologiche di autori di area angloamericana (Money, Stoller, Oakley) e francese (Wittig, Lévi Strauss, Simone de Beauvoir, Lyotard, Deleuze, Derrida, per fare qualche nome), trova in realtà i suoi precursori in autori contemporanei come Freud (a cui si deve la distinzione psicanalitica tra Es, Io e Super-Io e, quindi, una prima separazione tra biologia e socializzazione), Sartre (liberarsi dall’ in sé per vivere per sé), Sanger (liberare la donna dalla schiavitù della riproduzione) e giunge a maturazione negli anni ’90, approdando alle estremizzazioni della teoria queer (ad opera di autori come Kristeva, de Lauretis, Pollock, Butler)
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mercoledì, dicembre 31, 2014
I Vangeli, e con essi la Sacra tradizione, ci presentano Maria e Giuseppe come sposi “casti”. Il modello di unione matrimoniale che sta alla base della Sacra Famiglia, così lontano dalla nostra mentalità, non può non interrogare la Chiesa e il mondo di oggi sul senso più genuino dell’amore coniugale: un amore fecondo che trascende la dimensione biologica della riproduttività.
di Bartolo Salone
Famiglia e Incarnazione sono legati da un nesso indissolubile, dal momento che Dio – nella sua infinita sapienza – ha deciso di farsi carne proprio all’interno di una famiglia. La Sacra Famiglia, come viene devotamente denominata, presenta però delle caratteristiche ben precise, che il disegno di Dio non ha certamente voluto lasciare al caso, proponendola piuttosto come modello anche per le generazioni a venire.
In primo luogo, merita sottolineare come la scelta di un padre umano (Giuseppe), ancorché non biologico, da affiancare a Maria nella crescita del bambin Gesù testimonia dell’importanza che per il sano e integrale sviluppo di un bambino riveste comunque la figura paterna oltre a quella materna:
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lunedì, dicembre 22, 2014
La “lectio magistralis” sui Dieci Comandamenti, tenuta da Roberto Benigni il 15 e il 16 dicembre e seguita in diretta da più di dieci milioni di telespettatori, segna una momento di grande approfondimento culturale – oltre che di intrattenimento – e conferma la perdurante attualità di quelle “dieci parole” che, donate da Dio, non hanno mai smesso di parlare all’umanità. Tuttavia, il premio Oscar sembra inciampare sul sesto comandamento (“Non commettere adulterio”), divenuto nella tradizionale catechesi cattolica “Non commettere atti impuri”.
di Bartolo Salone
Sebbene Benigni ci abbia messo molto del suo, spesso indulgendo in interpretazioni puramente personali – cosa a dire il vero comprensibile e, in parte accettabile, per un artista che si accosti ad una materia così particolare – apprezzabile, e in larga parte riuscito, mi sembra sia stato lo sforzo di entrare nello “spirito” dei singoli Comandamenti – i soli, secondo la testimonianza biblica, ad essere stati scritti direttamente da Dio con il suo dito (mentre gli altri precetti della Legge antica sarebbero stati scritti da Mosé sotto dettatura dall’alto) – con un’attenzione peculiare alla dimensione dei valori che si celano dietro la “lettera” del comando, cioè dietro l’aspetto esteriore e giuridico della norma divina
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venerdì, ottobre 31, 2014
Il discorso di Gesù sulle Beatitudini rappresenta un punto di svolta cruciale per la storia dell’umanità, segnando un mutamento radicale di prospettiva etica generale: agli ultimi di questo mondo viene riconosciuta infatti la dignità di soggetto morale, contro quella visione elitaria e intellettualistica della vita morale propria dell’antichità pagana. (leggi le Beatitudini secondo Matteo)
di Bartolo Salone
Non è un caso che la liturgia della Parola della solennità di Tutti i Santi sia incentrata sul brano evangelico delle Beatitudini secondo Matteo. Il ben noto “discorso della montagna” (Mt 5, 1-12) rappresenta invero e a buon diritto la “magna carta” della vita cristiana, identificando lo “stile” specifico con cui il cristiano è chiamato a vivere la Legge di Dio, a mettere in pratica i comandamenti sull’esempio di Gesù
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lunedì, settembre 29, 2014
Al termine delle sue riflessioni sul ruolo del giudice nella società che cambia, Rosario affronta lo spinoso tema della responsabilità civile dei magistrati. Un tema di rilevante gravità, dai molteplici risvolti e sfaccettature, di cui si discute proprio in questi giorni per la proposta del Governo di rivedere il sistema della responsabilità civile dei magistrati.
(
articolo precedente)
di Bartolo Salone
Tante cose sono cambiate, a livello legislativo, da quando Rosario consegnava queste sue considerazioni nella conferenza su “Il ruolo del giudice nella società che cambia” (Canicattì, 7 aprile 1984). In quel tempo, infatti, vigeva ancora la norma (precisamente l’art. 55 del codice di procedura civile) che limitava la responsabilità civile degli esercenti le funzioni giudiziarie ai soli danni procurati con dolo o frode o a causa di concussione, ingiustificato ritardo, rifiuto od omissione di atti d’ufficio
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domenica, settembre 21, 2014
Nella relazione dal titolo “Il ruolo del giudice nella società che cambia” da lui tenuta il 7 aprile 1984 presso il Rotary Club di Canicattì, Rosario Livatino ci consegna il suo testamento spirituale, delineando brillantemente il suo ideale di magistrato. Un insegnamento valido anche per i magistrati e la magistratura di oggi. (articoli precedenti)
di Bartolo Salone
Diverse e più che mai attuali le questioni qui affrontate, sulle quali dobbiamo procedere necessariamente per cenni. In primo luogo, Rosario comincia con l’esaminare la questione, molto dibattuta negli anni ’80 (ma che a causa della ripresa della crisi occupazionale sta ritornando prepotentemente d’attualità), del rapporto tra il giudice e il mondo dell’economia e del lavoro. Infatti, nell’ambito della corrente di pensiero denominata “uso alternativo del diritto”, diffusasi in Italia sul finire degli anni ’60 soprattutto ad opera dei circoli e degli accademici di sinistra, si propose l’idea di un ruolo più attivo del giudice all’interno delle dinamiche economico-sociali
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domenica, settembre 14, 2014
In questa seconda puntata della serie dedicata al “piccolo” giudice vogliamo approfondire uno dei temi più cari al nostro magistrato, vale a dire il rapporto tra fede e diritto quali dimensioni distinte, ma al tempo stesso complementari, dell’animo umano e il reciproco intrecciarsi della sfera religiosa e di quella giuridica (di cui troviamo traccia sia nell’Antico Testamento che nei Vangeli) tanto nella comunità statale quanto in quella ecclesiale. (articoli precedenti)
di Bartolo Salone
Rosario Livatino affronta il tema indicato nel discorso “Fede e diritto”, tenuto nel 1986 presso la sala conferenze delle suore vocazioniste di Canicattì. Sostiene il nostro giudice che, al di là delle apparenze, alla prova dei fatti le due realtà (fede e diritto) risultano interdipendenti, in reciproco contatto, sottoposte ad un continuo confronto, “a volte armonioso, a volte lacerante, ma sempre vitale, sempre indispensabile”. L’interdipendenza tra queste due dimensioni dell’animo umano, secondo Rosario, è resa evidente sia dalla innegabile presenza di un momento fideistico nell’ordinamento giuridico sia dalla altrettanto innegabile presenza del momento giuridico nella sfera fideistica e nell’organizzazione ecclesiastica
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martedì, settembre 09, 2014
Rosario Angelo Livatino nasce a Canicattì il 3 ottobre 1952 e muore ad Agrigento il 21 settembre 1990 per mano della “Stidda”, organizzazione mafiosa in contrasto con Cosa Nostra. In occasione della ricorrenza della sua morte la Perfetta Letizia ha il piacere di ricordare la figura del valoroso magistrato con una serie di articoli a lui dedicati. In questo primo articolo vogliamo presentarne nelle linee essenziali l’esperienza umana e di fede, la passione per il lavoro, il sacrificio.
di Bartolo Salone
Rosario Livatino, il “piccolo giudice” come ebbe a definirlo Leonardo Sciascia sulle pagine di “Porte aperte” nel 1987 (“Il dirlo piccolo mi è parso ne misurasse la grandezza: per le cose tanto più forti di lui che aveva serenamente affrontato”), venne assassinato il 21 settembre 1990 da uomini della Stidda armati di mitra al termine di un turbolento inseguimento automobilistico sul viadotto Gasena, a pochi chilometri da Agrigento
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giovedì, agosto 07, 2014
Nel suo ultimo libro, dal titolo “Maria di Nazareth. I luoghi, i tempi, le persone della sua vita”, edito in lingua italiana dalle Paoline, Michael Hesemann ci propone una ricca e aggiornata biografia di Maria, attraverso il confronto tra le fonti bibliche ed extracanoniche, e con l’ausilio di tradizioni e antiche leggende e testimonianze, continuamente sottoposte al vaglio della ricerca storica e archeologica.
recensione di Bartolo Salone
Quello che Michael Hesemann (storico, documentarista e giornalista tedesco di fama internazionale specializzato nella divulgazione storica e scientifica) ci propone nel suo ultimo libro, da poco edito dalle Paoline, è un itinerario sulla vita di Maria, attraverso i luoghi che secondo i Vangeli e la tradizione sono stati al centro della sua stessa esistenza, da Gerusalemme all’Egitto, all’attuale Turchia. Luoghi che l’autore non si è limitato a studiare, ma che ha visitato personalmente alla ricerca delle “tracce” lasciate da Maria nel corso della sua singolare esperienza umana.
Come un mosaico che si arricchisce progressivamente delle sue tessere, così prende forma nella mente del lettore l’ “icona” della Santa Vergine
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mercoledì, maggio 07, 2014
In questa storica Dichiarazione, il Concilio Vaticano II espone in modo organico e originale la dottrina della Chiesa sulla libertà di religione, affermando a chiare lettere che non può esservi coercizione alcuna in materia religiosa. Contrariamente alla visione “laicista”, la libertà religiosa non poggia però sull’indifferentismo o sul relativismo etico-religioso, bensì sulla natura stessa dell’essere umano e sulla sua dignità innata.
di Bartolo Salone
La dichiarazione “Dignitatis humanae” (7 dicembre 1965) è senza dubbio uno dei documenti più significativi del Concilio Vaticano II, in esso essendo compendiata in maniera efficace la dottrina della Chiesa sulla libertà di coscienza e di religione. Una libertà che la Chiesa cattolica non rivendica solo per sé ma che al contrario riconosce in egual misura agli appartenenti di tutte le confessioni religiose, individuandone il fondamento razionale nella stessa dignità della persona umana e al contempo trovandone conferma nei dati della divina Rivelazione
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mercoledì, aprile 23, 2014
Nella sua Esortazione apostolica, papa Francesco – in continuità col Concilio Vaticano II e con i pontefici che lo hanno preceduto – propone il “suo” ideale di Chiesa, passando in rassegna alcune delle fondamentali sfide che interessano la vita della Chiesa e la società.
recensione
di Bartolo Salone
Qualcuno, senza esagerare, ha definito la “Evangelii gaudium” come il manifesto programmatico del nuovo pontificato. Diversi sono infatti i temi affrontati, ma uno il filo conduttore: l’impegno missionario della Chiesa verso un mondo sempre più complesso, ma comunque bisognoso di conoscere il messaggio di Gesù. Alla base di questo impegno così importante c’è la gioia dell’incontro col Risorto: gioia che spinge la Chiesa tutta, quale popolo dei credenti in Cristo, lungo la direzione del rinnovamento “ab intra” e dell’annuncio “ad extra”
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mercoledì, febbraio 12, 2014
Concludiamo il nostro ciclo di articoli con un approfondimento dedicato ai metodi naturali di regolazione della fertilità. Poco pubblicizzati perché privi di apprezzabile ritorno “economico” nell’attuale mercato del sesso, e di conseguenza poco conosciuti, in realtà presentano dei vantaggi molto marcati sotto il profilo della tutela della salute e dell’efficacia, e con un potenziale educativo che manca ai più diffusi metodi contraccettivi (come anche la prestigiosa rivista scientifica Lancet ha messo in evidenza). articoli precedenti
di Bartolo Salone
Con questo nome vengono designati tutti quei metodi che si basano sull’alternarsi, nella donna, di periodi di naturale fertilità a periodi di naturale sterilità e sull’astensione dai rapporti durante i primi, qualora si intenda evitare una gravidanza. Il corpo femminile lancia infatti diversi “segnali” la cui identificazione permette di individuare con estrema facilità i periodi “fertili”. E’ proprio sulla rilevazione di questi segnali biologici che si basano i metodi naturali, oggi essenzialmente riconducibili a due tipologie: il metodo della temperatura e il metodo dell’ovulazione (meglio noto come “metodo Billings”), talvolta usati in combinazione tra di loro, prendendo in quest’ultimo caso il nome di metodo “sinto-termico”
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mercoledì, febbraio 05, 2014
Nel quarto articolo di questa mini-serie, analizziamo più da vicino i metodi sterilizzanti: problemi etici in parte sovrapponibili a quelli della contraccezione e in parte peculiari. La posizione della Chiesa cattolica all’interno dell’attuale dibattito etico. (articoli precedenti)
di Bartolo Salone
Si tratta di metodi contraccettivi irreversibili che, attraverso metodiche chirurgiche, impediscono in modo definitivo la fertilità. Essi consistono materialmente nella recisione e legatura delle vie che trasportano, nella donna, l’ovulo (tube) e, nell’uomo, gli spermatozoi (dotti deferenti). A differenza della castrazione (che consiste nell’asportazione delle gonadi), la sterilizzazione incide solamente sulla fertilità, lasciando inalterata la capacità sessuale dell’individuo e senza significative incidenze sull’equilibrio ormonale dell’organismo
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giovedì, gennaio 30, 2014
Nella terza puntata di questa mini-serie dedicata ai metodi di regolazione della fertilità, puntiamo la nostra attenzione sulla cosiddetta “contraccezione d’emergenza”. Tra i vari metodi la “pillola del giorno dopo” e la “pillola dei cinque giorni dopo”: analoghi effetti, ma meccanismi d’azione profondamente diversi. (articoli precedenti)
di Bartolo Salone
La contraccezione d’emergenza o post-coitale si riferisce ai metodi che possono essere utilizzati per prevenire la gravidanza nei primi giorni dopo il rapporto. Come precisato dalla Società Italiana della Contraccezione nel “Position paper sulla contraccezione per via orale” del 6 giugno 2011, la contraccezione d’emergenza va usata a seguito di un rapporto sessuale non protetto ovvero quando vi sia stato un uso non corretto o si tema altrimenti il fallimento del metodo contraccettivo usato. La dizione “contraccezione d’emergenza” presenta tuttavia una certa ambiguità, essendo utilizzata indifferentemente per designare metodi propriamente contraccettivi (tali cioè da impedire l’ovulazione o la fecondazione) e metodi potenzialmente “intercettivi” (tali cioè da impedire l’annidamento nell’utero dell’embrione fecondato)
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lunedì, gennaio 27, 2014
Dopo l’inquadramento generale dei metodi di regolazione della fertilità compiuto la volta scorsa (clicca qui), entriamo adesso nel merito dei metodi contraccettivi. Diverse tipologie (metodi ormonali, meccanici ed empirici), ma problematiche etiche comuni sulle quali interrogarci.
di Bartolo Salone
Sono metodi contraccettivi in senso stretto quelli che evitano l’insorgere della gravidanza impedendo l’ovulazione o la fecondazione (ossia l’incontro dell’ovulo con lo spermatozoo). Comunemente viene presentata come contraccettivo anche la “spirale”: in realtà quest’ultima è un metodo “intercettivo”, consistendo in un dispositivo intrauterino che nella maggior parte dei casi impedisce non già la fecondazione, bensì l’annidamento nell’utero di un ovulo eventualmente fecondato, così provocando il rigetto dell’embrione. Sono invece metodi propriamente contraccettivi la “pillola”, il profilattico e il coito interrotto
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