Ucraina, a Galavin un prete della chiesa ortodossa racconta: fosse comuni piene ogni giorno, atrocità senza fine
Nel cuore dell'Europa, scorre un fiume di sangue senza fine. Innocenti trucidati dalla follia dei crimini di guerra che ormai avvengono alla luce del sole.
di Fabio GioffrèLe truppe russe, come i nazisti di Hitler, sono ormai senza più freni. Ritirandosi dalla regione di Kiev i russi compiono una strage inenarrabile. Il loro passaggio, in preda alla furia omicida, ha lasciato una lunga scia di morti, tra cui donne e bambini stuprati, uccisi a sangue freddo, torturati, legati mani e piedi dietro la schiena con fili elettrici o degli stracci, sparati anche nei loro letti mentre dormivano. Le modalità di esecuzione sono brutali: colpiti con proiettili alla nuca o alle tempie, e peggio ancora schiacciati dai tank lungo le strade, o bruciati vivi. Un film dell'orrore che da nausea solo ad immaginare l'atrocità di questi atti disumani.
Gli anziani vengono trucidati nelle case di riposo che diventano obitori con corpi in decomposizione. Altre decine di cadaveri vengono ammassati lungo i marciapiedi, o in fosse comuni sparse per la città, come nei campi di sterminio nazisti. A Bucha, nel nord ovest di Kiev, è la fine dell'umanità.
"Dal 10 marzo arrivano decine di corpi a tutte le ore ogni giorno. Finora ne ho contati 68: donne, uomini, bambini, molti non identificabili per i colpi inferti ai loro corpi martoriati".