giovedì, aprile 13, 2017
“I nostri figli per Pasqua ricevono bare.” È quanto si diceva ad Aleppo lo scorso anno.
Secondo quanto riferisce Suor Annie Demerjian, religiosa dell’Ordine delle Sorelle di Gesù e Maria, ad ACS, Aleppo era diventata sinonimo di morte, dolore ed orrore.
di Silvio Foini
Quest’anno tuttavia, la situazione è migliorata, e la popolazione cristiana è nuovamente impaziente per l’arrivo della Pasqua. “Ci sentiamo più sicuri. I bombardamenti sono terminati. Andiamo in chiesa e ne torniamo liberamente. Mi auguro che tutte le persone scappate possano tornare nelle proprie case riedificate entro la Pasqua del prossimo anno.” Afferma la religiosa. Nonostante ciò, la grande sofferenza abbattutasi sulla popolazione di Aleppo non è stata dimenticata.
Mancano molti beni. Najib Halak, un cristiano aleppino, dice ad ACS che “In queste circostanze percorriamo la Via Crucis”... (continua)
di Silvio Foini
Quest’anno tuttavia, la situazione è migliorata, e la popolazione cristiana è nuovamente impaziente per l’arrivo della Pasqua. “Ci sentiamo più sicuri. I bombardamenti sono terminati. Andiamo in chiesa e ne torniamo liberamente. Mi auguro che tutte le persone scappate possano tornare nelle proprie case riedificate entro la Pasqua del prossimo anno.” Afferma la religiosa. Nonostante ciò, la grande sofferenza abbattutasi sulla popolazione di Aleppo non è stata dimenticata.
Mancano molti beni. Najib Halak, un cristiano aleppino, dice ad ACS che “In queste circostanze percorriamo la Via Crucis”... (continua)